Dal 25 al 28 luglio si alzerà il sipario su “Busiate Buseto”, tradizionale appuntamento enogastronomico e culturale, con la “XVIII Mostra Mercato” e la “VI Sagra della Busiata”, a Buseto Palizzolo. Una magnifica location agreste, immersa tra uliveti, vigneti, frutteti e campi di grano, farà da cornice all’evento dedicato alla “busiata” un noto formato di pasta fresca locale. Massaie e ristoratori si cimenteranno nell’antica pratica di preparazione delle “busiate”. Secondo l’usanza tradizionale si impasterà la pasta manualmente, e poi, con il “buso” – stelo proveniente dal grano – verrà arrotolata ad arte per dare ad ogni singolo filo la classica forma della “busiata”. Uno strumento “povero”, ma indispensabile per preparare questa prelibata pasta che si sposa con una varietà innumerevole di salse tipiche della gastronomia trapanese. Tanti gli appuntamenti nell’appuntamento: un convegno all’interno del “Centro di accoglienza ed informazione enoturistica”; ovviamente non potranno mancare le degustazioni di busiate in tutte le sue possibili versioni: al pesto alla trapanese, con ragù di carni locali, con funghi autoctoni raccolti nel vicino Bosco di Scorace, tutto innaffiato da vini siciliani; e poi ancora spettacoli dal vivo e momenti di folklore. La Mostra Mercato sull’artigianato, in cui saranno presenti numerosi espositori, darà vita ad una riscoperta dei mestieri e delle arti di una volta, con artigiani, scultori, inventori, creatori, collezionisti. L’evento si svolgerà in piazza “G. Falcone” perfetta agorà per le occasioni di festa come “Busiate Buseto”, fatta di sapori, valorizzazione e promozione del territorio e della cultura agricola, delle tradizioni locali, artigianato, momenti di approfondimento e spettacoli. L’evento è organizzato dal Comune di Buseto Palizzolo in collaborazione con la Regione Siciliana Assessorato Risorse Alimentari e Agricole – Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo – Provincia Regionale di Trapani – Associazione Pro Loco Buseto Palizzolo.
Gli alloggi popolari in vendita
La Regione ha avviato le procedure per la vendita del patrimonio di edilizia popolare presente in Sicilia. Per il momento dunque non si seguiranno i piani di vendita a suo tempo formati e che escludevano alcuni alloggi dalla cessione in proprietà agli aventi diritto. Oggi l’intero patrimonio di case popolari può essere venduto. Moltissimi gli inquilini interessati. In provincia di Trapani cedibili a riscatto sono circa 5 mila alloggi popolari. Operativamente i compiti di vendita sono stati affidati agli Istituti Autonomi Case Popolari, quali enti gestori. Anche in provincia di Trapani, quindi, lo Iacp ha dato il via ai relativi iter. Altra novità è la previsione contenuta nella legge regionale numero 9 approvata dall’Ars lo scorso 15 maggio che le vendite debbono definirsi entro l’arco dei 180 giorni dall’entrata in vigore della norma; insomma, sono previste procedure molto snelle senza lungaggini e perdite di tempo. Inoltre, i riscatti degli alloggi possono essere definiti con pagamento rateale del prezzo di vendita. Gli assegnatari di alloggi popolari possono già da adesso presentare allo Iacp domanda per l’acquisto della casa. La possibilità di acquisto dell’abitazione è anche estesa agli occupanti di alloggi a qualsiasi titolo alla data del 31 dicembre 2001. Pertanto anche gli occupanti abusivi. In questi giorni lo Iacp di Trapani ha avviato una ricognizione circa i soggetti che sono occupanti, assegnatari o meno, di alloggi popolari proprio per preparare gli uffici alla ricezione delle domande. “Si tratta – dice il commissario ad acta dell’ente Rosanna Conti – di una rilevante novità che riconosce uno dei maggiori diritti rivendicati dai nuclei familiari e dai ceti meno abbienti e cioè quello ad avere diritto alla casa”. “L’ente da anni lavora e opera per garantire, pur nella limitatezza degli stanziamenti che si è consolidata negli ultimi anni, il diritto di tanti ad avere un tetto sotto cui stare in regime di locazione, adesso – prosegue Rosanna Conti – con questa opportunità legislativa che si è determinata viene data possibilità ad avere accesso al mercato per l’acquisto della casa assegnata o comunque occupata”.
Gli interessati possono rivolgersi, tutti i giorni della settimana escluso il sabato, allo Iacp, ufficio relazioni con il pubblico, che si trova al piano terra della sede dell’Istituto in piazzale Falcone e Borsellino a Trapani, quartiere Portici, ed è aperto al pubblico il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12 e nei pomeriggi di martedì e giovedì dalle 16 alle 17,30. A disposizione degli inquilini anche il servizio Inquilinato, nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12 e il martedì pomeriggio dalle 16 alle 17,30.
Coltiva canapa indiana sul balcone, denunciato
I Carabinieri della Compagnia di Partinico, hanno denunciato V. T., un partinicese di 37 anni, per coltivazione di sostanze stupefacenti.
I militari, grazie ad una perquisizione presso l’abitazione dell’uomo, hanno rinvenuto, due piante verdi di cannabis indica, alte circa 80 cm, ed alcune foglie secche della stessa pianta, all’interno di due secchi in plastica posti sul balcone della camera da letto.
Il 37enne è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e le piante di canapa indiana poste sotto sequestro per le analisi di laboratorio.
Partinico: stradella Esa, allarme diossina?
La stradella Esa a Partinico torna ad essere al centro delle cronache dei raid incendiari. Tristemente conosciuta in città perché perennemente inondata dai rifiuti, tanto da essere considerata una vera e propria bomba ecologica, ieri sera è scoppiato un rogo che ha praticamente aggredito l’immensa distesa di immondizia, tanto da creare dense nubi nere che hanno avvolto buona parte dell’area circostante che si trova all’estrema periferia, vicino al mercato ortofrutticolo, ben visibili da ogni punto del territorio partinicese. Le fiamme sono esplose intorno alle 20,30 e ci sono volute oltre due ore ai vigili del fuoco del locale distaccamento, intervenuti sul posto dietro segnalazione di alcuni residenti e automobilisti in transito, per domare le fiamme. Da valutare quali sono state le conseguenze di questo incendio: infatti, come appurato dai pompieri, ad andare in fumo non solo semplici sacchetti di immondizia ma anche rifiuti pericolosissimi per la salute dell’uomo come copertoni esausti di auto ed eternit, classificati come rifiuti speciali. Certi rifiuti pericolosi, se dati alle fiamme, possono sprigionare la diossina, particelle pericolosissime che si spargono nell’aria e che se in alta concentrazione possono anche provocare effetti cancerogeni per l’organismo umano e animale: sono comunque molecole tossiche, persistenti, non facilmente biodegradabili, particolarmente accumulabili nella catena alimentare e con lunghissima emivita negli organismi coinvolti. Purtroppo la stradella Esa è da sempre una enorme discarica a cielo aperto e tra l’altro si trova in una zona che, seppur periferica, si è nell’ultimo ventennio espansa dal punto di vista abitativo. Per cui molti nuclei familiari sono esposti a queste radiazioni inquinanti nelle immediate vicinanze. Da considerare che più volte il Comune, pur non essendo proprietario dell’arteria, ha fatto ripulire e bonificare l’area, addirittura facendola anche recintare. Ma dopo poco tempo il problema dell’abbandono indiscriminato di rifiuti si è riproposto, tanto da far sollevare le proteste dei cittadini e delle associazioni ambientaliste. Ora è da tempo che quest’area, anche per via delle difficoltà finanziarie dell’Ato rifiuti Palermo 1, non viene più ripulita tanto da essere diventata un’enorme discarica a cielo aperto. Neanche un anno fa Rifondazione comunista chiese proprio al Comune, all’Asp e alla Regione che si intervenisse per programmare una nuova bonifica che però non è mai avvenuta.
Arriva l’estate, i Carabinieri di Castelvetrano intensificano i controlli
Particolare attenzione è rivolta alla vigilanza sulla “movida”, soprattutto nel weekend, per prevenire gli incidenti dovuti all’uso di sostanze stupefacenti o all’utilizzo smodato di bevande alcoliche. Necessario, dunque, il ricorso al cosiddetto “alcol test”, che consente di verificare la presenza e la quantità – in grammi per litro – di alcool nel sangue, che non deve superare il limite di 0,5 g/l.
Nel corso dei recenti controlli, effettuati a Castelvetrano e a Marinella di Selinunte, è scattata una denuncia nei confronti di un uomo incensurato di Partanna, colto in piena notte in evidente stato di ebbrezza alla guida della propria auto. Il tasso alcolemico era talmente elevato che i militari hanno dovuto procedere alla confisca dell’auto, oltre che al ritiro della patente di guida finalizzato alla sospensione. Anche un giovane castelvetranese neopatentato si è visto ritirare la propria patente di guida poiché colto al volante della propria auto dopo aver fatto uso eccessivo di bevande alcoliche. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile e della stazione carabinieri di Marinella hanno disposto il fermo amministrativo del veicolo, oltre a comminare al giovane incensurato una sanzione amministrativa di circa 500 euro e a decurtargli 20 punti dalla patente.
Durante lo scorso fine settimana sono stati complessivamente controllati circa 170 veicoli e quasi 200 persone. Tra queste, i militari della Stazione di Partanna hanno denunciato un partannese incensurato per porto illegale di armi. Lo stesso è stato infatti sorpreso a bordo della propria autovettura in possesso di un grosso coltello a serramanico, di cui è vietato in modo assoluto il porto. L’arma è stata sequestrata e l’uomo è stato pertanto denunciato in stato di libertà.
I controlli alla circolazione stradale, insieme ai consueti servizi di vigilanza del territorio, continueranno ad essere rafforzati per tutto il periodo estivo e saranno svolti su tutto il territorio di competenza della Compagnia Carabinieri di Castelvetrano, che comprende, oltre al comune di Castelvetrano ed alle sue frazioni, anche i comuni di Partanna, Santa Ninfa, Gibellina, Salaparuta e Poggioreale. L’intento è quello di garantire la sicurezza stradale, visto l’aumento del traffico dovuto all’afflusso ed al deflusso di turisti e cittadini locali, e l’adeguata vigilanza sul sereno svolgimento della vita serale e notturna, con particolare attenzione agli esercizi pubblici che somministrano bevande alcoliche.
Droga, patto tra mandamenti nel trapanese
Il fiuto investigativo della procura di Trapani ha trovato conferme nell’operazione antimafia all’alba di oggi a Palermo che ha sgominato il clan mafioso del padrino emergente di Cosa nostra, Alessandro D’Ambrogio. Le cosche di Palermo e Trapani da tempo collaborano e di spartiscono gli affari, quasi a creare un cartello della criminalità organizzata della Sicilia Occidentale. L’inchiesta di oggi, che ha portato in carcere 30 tra boss e affiliati, ha sgomberato il campo da ogni dubbio: la cosca trapanese e quella palermitana avevano stretto un’intesa per gestire il traffico di droga. Per l’esattezza la famiglia palermitana di Porta Nuova aveva trovato l’appoggio logistico dei mandamenti di Marsala e Mazara Del Vallo. Gli investigatori parlano di “patto di ferro” che D’Ambrogio aveva siglato con Salvatore Asaro nel mazarese e Umberto Sisia nel marsalese, due uomini di spicco dei rispettivi clan nel trapanese. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Caterina Malagoli. Il capitolo droga, che vede coinvolto per l’appunto il trapanese, è affidato all’aggiunto Teresa Principato. Dal mandamento di Porta Nuova, di cui era il signore incontrastato, D’Ambrogio era riuscito a conquistarsi rispetto e considerazione spingendosi da un lato fino in corso dei Mille e a Brancaccio e dell’altro a Pagliarelli e Uditore. La gente arrivava in processione nella sua agenzia di pompe funebri nel popolare quartiere di Ballarò. Per vendere lo sfincione alla festa rionale, per piazzare il banchetto con le sigarette di contrabbando, per recuperare il bottino di un furto. Per ogni cosa serviva il benestare di D’Ambrogio che ha costruito il consenso sociale sfruttando la miseria, culturale ed economica, nella zone popolari del centro di Palermo. Il mandamento di Porta Nuova, storicamente uno dei più potenti della città di Palermo, comprende le famiglie mafiose di Palermo Centro, Borgo Vecchio e della stessa Porta Nuova. Ingloba anche i tre mercati della città: Capo, Vucciria e Ballarò. E lambisce parte della Zisa. Dopo l’arresto di Tommaso Di Giovanni, il macellaio di via Silvio Pellico, e di Nicola Milano, lo scettro è passato a D’Ambrogio che in carcere vi ha già trascorso un decennio. Dal 2011 era di nuovo in libertà. E tutti sapevano che sarebbe diventato il capo. Al suo fianco D’Ambrogio avrebbe chiamato Antonino Ciresi, l’anziano boss finito nei guai per l’estorsione ai danni dello chef Natale Giunta, a cui avrebbe affidato il compito di dirigere la famiglia di Borgo Vecchio e di raccogliere il pizzo. Conciliante con i suoi affiliati, ma deciso con le vittime del racket. Al titolare di un disco pub di Isola delle femmine, convocato in una magazzino nella zona di corso Olivuzza, D’Ambrogio strinse le mani al collo e disse: “Stai attento a come ti muovi altrimenti ti butto sugli scogli a te e ai tuoi figli”. Il pizzo in quell’occasione è stato di 70 mila euro.
Nella foto Salvatore Asaro
C/mmare del Golfo: amministrative, riconteggio con sorpresa
A distanza di 20 giorni il consiglio comunale di Castellammare del Golfo trova la sua fisionomia definitiva. Il magistrato della corte d’Appello ha infatti proceduto al riconteggio dei voti sezione per sezione, e non sono mancati i colpi di scena: l’Mpa perde un consigliere comunale a vantaggio invece della lista civica “Castellammare sì”. Nella sostanza però non cambia nulla a livello di equilibri all’interno del consiglio comunale: infatti nel suo insieme l’assetto resta lo stesso: nel senso che i due seggi si interscambiano all’interno della stessa opposizione dal momento che sia l’Mpa e che “Castellammare sì” facevano parte della coalizione a sostegno del candidato sindaco Piero Russo, il terzo tra gli aspiranti primi cittadini più votato dopo Coppola e Maria Tesè. L’Mpa resta con un solo consigliere perché perde il secondo più votato in lista, Stella Fiordilino, mentre dal riconteggio è venuto fuori che Castellammare sì ha superato lo sbarramento avendo quindi diritto ad un seggio: a subentrare in consiglio quindi Giacomo Saro. Il riconteggio è stato disposto dal magistrato della Corte d’Appello in seguito a quanto accaduto alle ultime elezioni che hanno visto due uomini castellammaresi denunciati dalla polizia del locale commissariato per irregolarità nel voto. I due, infatti, si sarebbero portati il cellulare nella cabina elettorale per fotografare il loro voto. Nonostante sia severamente vietato fotografare o riprendere la scheda, al fine di evitare il voto di scambio, i due cittadini hanno pensato bene di portarsi il cellulare in cabina. E sono stati colti in flagranza mentre fotografavano le schede appena votate. In entrambi i casi sarebbero stati i presidenti di seggio ad accorgersi del fatto. Da qui la decisione, considerata la delicatezza della situazione, di rimettere mano alle urne sigillate per verificare la regolarità dei conteggi dei voti in tutte le sezioni. Un’operazione che ha portato anche a questa novità, dal momento che inizialmente, dai conteggi degli uffici elettorali, era emerso che Castellammare sì non aveva superato lo sbarramento non potendo quindi contare su alcun organo eletto in consiglio. Il magistrato invece ha appurato che questo sbarramento è stato superato. Ora sarà da verificare se questa decisione avrà degli strascichi a livello giudiziario: possibile, come spesso accade in questi casi, che chi ha perso il seggio possa avanzare ricorso al Tar.
Ladro recidivo arrestato ad Alcamo
Appena lo scorso mese di aprile il trentenne tunisino Mohamed Bouglita, era stato colto in flagranza di reato dai Carabinieri di Alcamo, quando, dopo aver forzato la saracinesca del garage di un abitazione situata in via Roma, aveva fatto razzia di quanto contenuto di valore al suo interno. In quella circostanza era arrestato ed in seguito al rito direttissimo presso il Tribunale di Trapani, sottoposto alla misura dell’obbligo di firma. Durante la scorsa notte, a distanza di pochi mesi, è stato ancora una volta arrestato dai Carabinieri di Alcamo, sempre per furto in abitazione. Stavolta il topo d’appartamento è stato sorpreso a rovistare all’interno di un abitazione di proprietà di un’anziana alcamese in via Madonna del Riposo, nella quale si era introdotto arrampicandosi fino al secondo piano dell’abitazione , mediante l’effrazione di una finestra. Il ragazzo è stato fermato dopo un inseguimento avvenuto sui terrazzi delle case, attraverso i quali ha tentato la fuga. Per lui di nuovo il giudizio direttissimo dinnanzi al Tribunale di Trapani che ha convalidato l’arresto e sottoposto Bouglita alla custodia cautelare in carcere.
Cinque arresti per rissa
Una rissa scoppiata per motivi in pratica inesistenti, dovuta essenzialmente all’ira scatenata dai fumi dell’alcol che avevano abbondantemente assunto all’interno di un circolo ricreativo di contrada Pastorella, a Marsala, dove si stava svolgendo una serata danzante. Sono così stati arrestati cinque rumeni di età compresa tra 20 e 31 anni.
I primi a finire nella mani dei carabinieri Alin Cretu e Constantin Purice – rispettivamente di 30 e 31anni – che nel goffo tentativo di scappare a bordo di un auto, non appena scorti i militari in arrivo, sono andati a sbattere contro il palo dell’impianto del semaforo e due pali dell’illuminazione pubblica. Sono rimasti miracolosamente illesi; uno dei due presentava un tasso di alcol nel sangue molto superiore al consentito.
Gli altri carabinieri, invece, si sono fermati sul posto per raccogliere eventuali fonti di prova ed identificare i protagonisti dello scontro, due dei quali erano rimasti a terra per le ferite riportate; sono stati così trasportati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Marsala.
Al 25enne Mihai Borbely è stato diagnosticato un trauma al volto con ferita lacero – contusa al labbro e rottura del setto nasale, guaribile in 15 giorni, mentre, Gheorghe Ciprian Nedelcu, di 29 anni ha riportato un forte trauma cranico, guaribile in 10 giorni.
I carabinieri, giunti al Pronto Soccorso, grazie alle informazioni raccolte, hanno poi identificato il quinto soggetto coinvolto nella rissa: si tratta di Silviu Alexandru Blaj, poco più che 20enne, che presentava una ferita all’arcata sopraccigliare guaribile in 10 giorni. Per tutti sono scattate le manette e, di concerto con l’ Autorità Giudiziaria, sono stati posti ai domiciliari.
(Nella foto, da sin. in alto: Alin Cretu e Costantin Purice. In basso da sin.: Gheorge Ciprian Nedelcu, Mihai Borbely, Silviu Alexandru Blaj)
Torna”Alcart: legalità e cultura” dal 22 al 25 agosto
La manifestazione estiva “Alcart: legalità e cultura” giunge alla IV edizione e si rinnova. In attesa di conoscere il calendario degli eventi, sempre ricco di mostre, presentazioni, dibattiti e concerti, offre a tutti coloro che vorranno la possibilità di frequentare dei laboratori artistici tenuti da professionisti del settore. Si tratta di 10 incontri che avranno inizio il prossimo lunedì 8 luglio e culmineranno proprio con la manifestazione che si terrà dal 22 al 25 agosto.
Cinque laboratori ed uno junior per garantire, con una quota associativa irrisoria, di raggiungere un livello base nelle seguenti discipline: chitarra e musica d’insieme, cucina, teatro, giornalismo, pittura e pittura junior. Per maggiori informazioni è possibile contattare i numeri 320-0386733 333-1683588. Nei prossimi giorni – dicono da Alcart- saranno resi pubblici orari e luoghi dove si terranno i Laboratori.