26.2 C
Alcamo
martedì, Giugno 17, 2025
Home Blog Page 2653

Alcamo: sabato quattro nuovi preti, parcheggio aperto fino alle 23

0

 Un evento, quello di sabato prossimo, di grande richiamo, anche per i paesi vicini. Saranno ordinati preti tre giovani diaconi: l’alcamese Fabio Angileri, 31 anni – una laurea in informatica prima di entrare in Seminario – attualmente come diacono svolge il suo servizio pastorale a Castellammare del Golfo mentre studia diritto canonico alla Pontificia Università Lateranense a Roma; Giuseppe Bruccoleri, 30 anni di Calatafimi-Segesta, che cresciuto nell’Azione Cattolica della sua parrocchia, quella di San Silvestro Papa a Calatafimi, ha concluso gli studi di teologia e attualmente svolge il suo ministero nella chiesa Madre di Alcamo collaborando con mons. Puma; Boniface Nkurunziza, 36 anni del Rwanda, da anni residente a Trapani, ottavo di dodici figli, fuggito dal genocidio del suo Paese, poi giunto in Congo, in Spagna e infine approdato a Trapani dove ha consolidato la sua scelta di consacrazione scegliendo di entrare in Seminario e attualmente collabora con mons. Benedetto Cottone nella parrocchia Sacro Cuore a Trapani.

Con i diaconi del seminario diocesano sarà ordinato presbitero anche un frate dell’ordine dei francescani conventuali, Fra Sergio Farcas, 28 anni, rumeno di nascita (è nato a Targu Frumas), frate francescano dal 2007 che da circa un anno vive nella comunità francescana conventuale di Alcamo. Dopo l’ordinazione rimarrà al servizio della comunità parrocchiale di San Francesco d’Assisi ad Alcamo. L’ordinazione sacerdotale di sabato 11 gennaio, avrà inizio nella Basilica di Santa Maria Assunta alle ore 18.00, e, vista la particolare circostanza il parcheggio sotterraneo di Piazza Bagolino rimarrà aperto fino alle 23:00. Considerata la notevole affluenza di persone prevista, gli alcamesi sono invitati, ove possibile, – fa sapere l’amministrazione comunale – a raggiungere il luogo della celebrazione a piedi o, in alternativa, ad utilizzare i parcheggi di Piazza della Repubblica, in modo da consentire agli automobilisti provenienti da fuori Alcamo l’utilizzo dei parcheggi a raso e sotterranei di Piazza Bagolino.

Niente pulizia, la fanno, pagando, i cittadini

0

I cittadini del quartiere Maria Santissima Ausiliatrice lamentano che il Comune di Alcamo non puliscono celermente e frequentemente il quartiere, sopratutto la villetta dove esiste una statua di padre Pio.

A rischio anche l’incolumità dei cittadini pr il rischio caduta rami dagli alberi e degli stessi alberi che sono malmessi.

I cittadini hano denunciato che sono loro stessi a pagare la pulizia della zona e loro stessi a volte puliscono.

Don Michele nel dossier dei missionari uccisi nel mondo

0

Anche don Michele Di Stefano, sacerdote della Diocesi di Trapani ucciso il 26 febbraio dello scorso anno, è inserito nel Dossier annuale sui missionari uccisi nel mondo dell’autorevole Agenzia Fides, organo d’informazione delle Pontificie Opere Missionarie. “Come avviene ormai da tempo, l’elenco di Fides non riguarda solo i missionari ad gentes in senso stretto, ma tutti gli operatori pastorali morti in modo violento – spiega il Dossier – Non viene usato di proposito il termine “martiri”, se non nel suo significato etimologico di “testimoni”, per non entrare in merito al giudizio che la Chiesa potrà eventualmente dare su alcuni di loro, e anche per la scarsità di notizie che si riescono a raccogliere sulla loro vita e sulle circostanze della morte”. Dalle informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, nell’anno 2013 sono stati uccisi nel mondo 22 operatori pastorali (per la maggior parte sacerdoti), quasi il doppio rispetto al precedente anno 2012 in cui erano stati 13. Nella scheda su don Michele contenuta nel Dossier, si legge:Don Michele Di Stefano, 79 anni, della diocesi di Trapani (Italia), è stato ucciso a colpi di bastone nel proprio letto, in canonica, dove viveva da solo, nella notte tra il 25 e 26 febbraio 2013. Alcuni parenti, non vedendolo arrivare per pranzo come concordato, hanno chiesto ad un vicino di andare a cercarlo, e questi ha trovato il corpo del sacerdote sotto le coperte, con intorno tracce di sangue. La chiesa e la canonica sorgono in un luogo isolato, a circa 250 metri dalle prime abitazioni del piccolo borgo. L’assassino, 33 anni, suo parrocchiano, catturato dopo alcuni giorni, è stato condannato a trenta anni di reclusione per rapina. Don Michele era stato parroco per 43 anni nella frazione di Fulgatore, compiuti i 75 anni ha continuato il suo ministero pastorale di parroco dedicandosi alla piccola parrocchia “Gesù, Giuseppe e Maria” della vicina Ummari. Per molti anni era stato assistente dei lavoratori di Azione Cattolica e assistente spirituale della Coldiretti provinciale. Secondo le testimonianze, il sacerdote era benvoluto, aveva rapporti sereni con tutti, era un uomo buono, cordiale e zelante”.

Parte la SRR ad Alcamo

0

Stamattin alla sala giunta del Palazzo di Città del Comune di Alcamo si è tenuto un incontro dei Sindaci dei Comuni soci della S.R.R. Trapani Provincia Nord, società consortile per azioni, per definire la bozza del contratto di subentro all’AIMERI Ambiente.

All’incontro erano presenti i rappresentanti dei comuni di Alcamo, Castellammare del Golfo, Favignana, Custonaci, San Vito, Calatafimi Segesta, Erice, Valderice, Buseto Palizzolo, il commissario straordinario dell’ATO in liquidazione, il dott. Lombardo e per l’AIMERI, l’ing Colimberti.

In pratica è stato siglato un accordo di massima tra i Comuni, anche Marsala mentre Trapani non parteciperà. Tra le novità i Comuni risponderanno se inadempienti a se stessi e non sarà più la società di gestione, come prima l’ATO, a risolvere le inadempienze di altri comuni.   

Nel consigio d’amministrazione Marsala avrà la presidenza e Alcamo la vice presidenza ocn i rispettivi Vice Sindaci.

Partinico: debiti fuori bilancio approvati

0

Seppur a ranghi ridotti il consiglio comunale è riuscito a riconoscere una sfilza di debiti fuori bilancio, riconosciuti all’interno dell’esercizio finanziario del 2013. Si tratta di una manovra da circa 700 mila euro per un totale di 20 debiti che hanno avuto l’ok della maggioranza a sostegno del sindaco Salvo Lo Biundo. Appena 13 i consiglieri presenti in aula, numero sufficiente per la validità dell’assemblea dal momento che si trattava di seconda convocazione, dopo che la prima era andata a vuoto per mancanza per l’appunto del numero legale. Spuntata la maggioranza, ancor di più l’opposizione che si è presentata con appena due consiglieri, Valentina Speciale e Gianluca Ricupati di Cambiamo Partinico. Questi ultimi non hanno votato favorevolmente: “Per la maggior parte – ha precisato Ricupati – si è trattato di debiti legati all’ordinaria amministrazione: figuravano spese postali, bollette dell’energia elettrica o altre spese ancora abbastanza prevedibili. Non capiamo il motivo per cui queste somme si siano trasformate in debiti fuori bilancio. E’ evidente che ci sono delle colpe nella gestione economico-finanziaria dell’ente da attribuire al governo cittadino”. La maggioranza ha invece votato favorevolmente mettendo in evidenza come si trattasse di un atto dovuto, essendo nella maggior parte dei casi pagamenti di parcelle per sentenze di tribunale passate in giudicato: “Non votarle avrebbe arrecato ancor più danno alla città” hanno sostenuto i consiglieri “lobiundiani”. “Qualche consigliere di maggioranza era assente giustificato – ha affermato il presidente del consiglio Filippo Aiello – ma non condivido l’atteggiamento dell’opposizione che quasi in blocco si è assentata. Il loro ruolo è quello di dibattere e presenziare, bocciando anche gli atti ma comunque non sottraendosi al confronto. Auspico che il confronto sul piano politico-amministrativo non manchi mai in paese”. A figurare in questi debiti fuori bilancio mancati pagamenti di fatture all’Enel, i costi di notifica mai corrisposti alle Poste italiane per il recapito delle contravvenzioni al codice della strada, passando per ben due anni di trasporto per trattamento sanitario obbligatorio gestito dall’Aves mai liquidati. Nell’elenco non mancano le parcelle di legali, per un ammontare di circa 200 mila euro, e anche sentenze di condanna di Tar e tribunali ordinari. Una valanga di debiti che ha finito per incidere nella decisione di aumentare la tassa sui rifiuti di quasi il 28 per cento. Lo hanno denunciato i consiglieri del gruppo “Guardiamo avanti”, guidato da Totò Governanti, che per primi hanno evidenziato una “scriteriata gestione economico-finanziaria dell’ente”. L’assessore al Bilancio, Giovanni Pantaleo, conferma la necessità di porre in essere la manovra: “Inizialmente in bilancio vi era la copertura per non aumentare la Tarsu, poi però pochi giorni prima della trattazione in consiglio comunale delle tariffe è arrivata la nota del segretario generale del Comune che ci ha comunicato la necessità di coprire queste debiti fuori bilancio.

Balestrate: salvi pendolari e Prg

0

BALESTRATE. Salvi il servizio dei trasporti scolastici e l’iter per l’approvazione del piano regolatore generale. Con le casse all’asciutto il Comune ha rischiato di non riuscire a trovare la necessaria copertura per portare avanti questi punti fondamentali per il paese. Se nelle pieghe della manovra finanziaria non è stato possibile racimolare un solo centesimo, il sindaco Totò Milazzo ha deciso di sacrificare i fondi a sua disposizione appostati nell’apposito capitolo. In tutto 20 mila euro, di cui quasi 15 mila per coprire l’ammanco relativo alle spese per il rimborso alle famiglie degli studenti pendolari e altri 5 mila euro invece per permettere di affidare gli incarichi di redazione del piano regolatore generale. In questo modo il capitolo inerente allo sviluppo dello strumento urbanistico sale a 35 mila euro, mentre quello del servizio di rimborso per i pendolari raggiunge i 144 mila e 900 euro, cifre necessaria per la totale copertura. In questi giorni sono state effettuate, dopo l’approvazione del bilancio, delle ulteriori verifiche nelle quali si è accertato che lo stanziamento di alcuni capitoli risultavano insufficienti per fare fronte ai bisogni di gestione per “cause preventivamente non valutabili segnalate da parte dei responsabili di direzione”. Proprio per questo motivo il sindaco ha deciso di procedere all’impinguamento delle somme mancati: “Per tali motivazioni – scrive il primo cittadino nell’apposita determina – ho deciso di prelevare dal mio fondo di riserva la somma complessiva di 20 mila euro per l’impinguamento dei capitoli di spesa rimasti scoperti”. Effettivamente si è arrivati a questa decisione in modo anche abbastanza sofferto perché le casse del Comune sono completamente all’asciutto, al punto da mettere in pericolo la regolare gestione dell’ente. Si è dovuta arrendere l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Totò Milazzo ed alla fine, di fronte alla perdurante difficoltà di liquidità e ai ritardi cronici della Regione nell’emanare i trasferimenti, ha dovuto fare ricorso nello scorso mese di novembre, ad una nuova anticipazione di cassa alla Tesoreria comunale. Da qui la delibera approvata di impinguare l’anticipazione di altre 300 mila euro, salendo così a quota un milione e 300 mila. Il Comune infatti era già in forte esposizione debitoria nei confronti dell’istituto di credito che funge per l’appunto da tesoreria. Ora però il Comune, almeno sulla carta, rischia una sonora bacchettata da parte della Corte dei Conti che in tutte le sue relazioni nei confronti degli enti locali siciliani ha sempre stigmatizzato il “frequente e incontrollato ricorso alle anticipazioni di tesoreria”. Sotto questo aspetto l’amministrazione garantisce: “La somma delle entrate accertate inerenti ai primi tre titoli del conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2011 – precisa sempre la giunta – è pari a 5 milioni e mezzo di euro, per cui l’anticipazione richiesta rientra nei limiti previsti dal Decreto Legislativo in materia”.

Nella foto il sindaco Totò Milazzo

Alcamo: antiracket, dal Comune 6 mila euro

0

ALCAMO – Dopo il gran polverone di fine anno che ha visto accendersi i riflettori sull’associazione Antiracket e antiusura di Alcamo, arriva il contributo da parte del Comune che torna a stanziare somme a sostegno dell’organismo a distanza di ben due anni. Infatti è dal 2011 che l’associazione Antiracket non ha avuto assegnato fondi dall’ente municipale. Ora la giunta ha previsto in apposito capitolo di bilancio un contributo da 6 mila euro, dopo una serie di voci che si sono rincorse. Stanziamento più corposo rispetto alle notizie ufficiose che sono trapelate alla fine dello scorso anno. Difficilmente però questo gesto dell’amministrazione comunale riuscirà a far fare un passo indietro a Sebastiano Vilardi, ufficialmente dimessosi dall’incarico da poco meno di un mese in aperta polemica proprio con il sindaco Sebastiano Bonventre e con la sua giunta. Vilardi non ha infatti mai nascosto il suo malcontento sulla gestione in generale dell’associazione da parte del Comune, quasi snobbata in questi anni nonostante i risultati raggiunti.

Ora si attende anche il passo successivo annunciato nelle scorse settimane dal sindaco e cioè la consegna di una nuova sede alla stessa associazione. Altro capitolo scottante quello della situazione logistica dell’Antiracket. L’associazione ha infatti peregrinato e sudato non poco in questi anni per ottenere una collocazione che allo stato attuale non ha. Prima l’immobile di via Porta Stella, ritenuto inadeguato dalla stessa associazione perché angusto e troppo centrale come posizione per invogliare la vittima del racket a recarsi sul luogo sapendo che da molti potrà essere adocchiato. Il Comune ha poi provveduto ad assegnare un nuovo immobile, in via Tornamira, ma anche qui l’associazione ha rifiutato per le stesse identiche motivazioni. Sembra comunque che al soluzione sia stata definitivamente trovata con l’assegnazione di un altro immobile confiscato alla mafia in via XI febbraio: “A giorni – ha preannunciato Bonventre in una lunga lettera – provvederemo alla consegna ufficiale delle chiavi”.

“Trapani dice di No”: tutti in piazza per magistrati e giudici trapanesi

0

“Trapani dice di No”. E’ questo l’appello che numerosissime associazioni e movimenti del territorio trapanese lanceranno attraverso diverse e distinte testimonianze venerdì 10 gennaio con inizio alle 16,30 durante una AGORA’ che si terrà a Trapani nell’atrio di Palazzo Cavarretta, sede del Consiglio comunale della città, o nella limitrofa piazzetta Notai, condizioni meteo permettendo. Associazioni, movimenti, ma anche singoli cittadini, hanno sottoscritto un documento-manifesto che intanto vuole essere testimonianza di solidarietà ai magistrati e giudici del Tribunale di Trapani oggetto di recenti intimidazioni “…chiediamo – si legge nel documento – che le forze migliori delle istituzioni trapanesi siano tutelate affinché queste possano svolgere il proprio lavoro e possano proteggere i cittadini che ogni giorno combattono personali lotte quotidiane di contrasto alla mafia ed alla mentalità mafiosa. Chiediamo che il procuratore Marcello Viola, il pm Andrea Tarondo, il presidente del Tribunale delle misure di prevenzione Piero Grillo, e tutti i magistrati e giudici che trattano procedimenti di criminalità organizzata, appartenenti alla procura e al tribunale di Trapani, che da mesi sono oggetto di atti intimidatori, siano tutelati e non siano lasciati soli”. Un appello viene rivolto alla Commissione Nazionale Antimafia: “ Chiediamo che la Commissione Nazionale Antimafia accenda i suoi riflettori su Trapani dove li fenomeno mafioso ha lasciato e ancora oggi continua a lasciare segni indelebili rimasti indecifrati – si legge nel documento- come: le stragi di Pizzolungo; dei carabinieri della stazione di Alcamo Marina; i delitti del pm Ciaccio Montalto, del giornalista Mauro Rostagno, del giudice Alberto Giacomelli e dell’agente Giuseppe Montalto; il tentato omicidio del questore Rino Germanà. Non meno rilevante e da chiarire in ogni aspetto è la certificata presenza a Trapani dei centri di Gladio. E ancora: a Trapani la loggia segreta e coperta Iside 2 ha oggi suoi eredi e ci ha lasciato perfettamente in carriera molti colletti bianchi, professionisti e appartenenti a certa politica”.“Noi – si legge ancora nel manifesto – vogliamo lottare per una città libera da giochi, ricatti, intimidazioni, poteri forti e colletti bianchi. Vogliamo che tutti possano essere liberi di manifestare il proprio pensiero…Vogliamo restituire dignità civile e culturale al territorio di Trapani impegnandoci in prima persona nelle nostre attività quotidiane affinché si passi dal degrado economico, culturale e politico ad un risveglio economico, culturale, politico e democratico. Vogliamo che questo nostro territorio, insieme con il nostro futuro, piuttosto che essere gestito da uomini di successo sia invece vissuto da donne e uomini di valore!”. Al momento è stato reso noto che parteciperanno: Fondazione Erice Arte, associazione M-arte Matta, associazione Arkè Arte Archeologia, Udi Unione donne in Italia, Trapani Cambia, Trapani per il futuro, Libera numeri e nomi contro le mafie, Movimento Agende Rosse, Movimento 5 Stelle, Articolo 21, Coordinamento Provinciale Sel, Circolo Sel Danilo Dolci, Legambiente Egadi, Osservatorio Civico Paceco, Calcestruzzi Ericina Libera, Amalatesta circolo Arci, Libero Futuro Trapani, Circolo Mauro Rostagno Rifondazione Comunista, Osservatorio per la legalità Trapani, associazione culturale 50 metri, associazione Saman, associazione culturale Marettimo, AlfaOmega associazione culturale universitaria, fondazione Benvenuti in Italia, Uisp, comitato “Grazie Sodano”, CastelloLibero, associazione Nino Via-eroe contemporaneo, Addiopizzo, Confindustria Trapani, Cgil Trapani, Azione Cattolica Diocesana, Partito Democratico, Pallacanestro Trapani, Associazione Nazionale Partigiani, Un’Altra Storia, AlphaOmega onlus, associazione antiracket Trapani, Wigwam Club Mare Dentro, Lunae Dies Teatro Collettivo di Ricerca Teatrale, associazione antiracket Marsala, Osservatorio veneto sul fenomeno mafioso, Ossermafia Italia – Uniti in memoria di Paolo e Agnese Borsellino, Ciao Mauro, Alqhamah, movimento per la difesa del cittadino; mentre hanno deciso di aderire anche a titolo personale: l’ex-prefetto di Trapani Fulvio Sodano, on. Claudio Fava, on. Davide Mattiello, sen. Vincenzo Maurizio Santangelo, sen. Pamela Orrù, avv. Marco Campagna, sig.ra Elisabetta Roveri, sig.ra Maddalena Rostagno, giornalista Francesco La Licata, regista Pier Vittorio Demitry,.  prof. Enzo Guidotto, dott. Elena Ferraro, dott. Nicola Clemenza, dott. Gregory Bongiorno, prof. Ignazio Buttitta, avv. Giuseppe Gandolfo, arch. Vito Corte, giornalista. Santo Della Volpe, avv. Valerio Vartolo.

Partinico: randagismo, ennesima aggressione

0

Partinico torna a far parlare di sé per i problemi legati al randagismo. Nello spazio di pochi giorni ben due gli episodi inquietanti. Il più grave quello accaduto ad un partinicese, Michelangelo Faraci, 32 anni, finito all’ospedale della città con una profonda ferita lacero contusa a causa di un violento morso sferrato da un cane. “Si stava recando al campetti di tennis di contrada Raccuglia per il quotidiano allenamento – racconta un amico – quando è stato azzannato al polpaccio”. Per il malcapitato qualche punto di sutura ed una iniezione di antitetanica. Sono stati momenti di vera paura: l’animale pare lo abbia aggredito all’improvviso e senza alcun apparente motivo. Un morso sferrato con rabbia e grande aggressività che ha preso letteralmente di sorpresa il ragazzo. Attraverso facebook un amico di Faraci del locale circolo tennistico, Giuseppe Chiavello, lancia l’allarme: “Decine di cani randagi – scrive – in paese si muovono in branco, scorazzano liberamente e rischiano ogni giorno di azzannare qualche bambino o qualche anziano”. Un altro episodio è stato denunciato nella zona di contrada Parrini dove è stato segnalato un branco di cani ritenuti “pericolosi” dall’ufficio Randagismo del Comune. In 5 o 6 hanno nel vero senso della parola sbarrato la strada ad un abitante della zona: “Si sono piazzati davanti il cancello di ingresso di casa mia – racconta – e non mi permettevano di potere entrare”. Da qui la richiesta di intervento al Settore Ambiente del Comune che a seguito di sopralluogo accertava effettivamente la pericolosità di questi animali: “E’ stata constatata la presenza di cani di grossa taglia e molto pericolosi per l’incolumità delle persone” ha rilevato Agostino Ortoleva, responsabile dell’ufficio Randagismo del Comune. E’ stato necessario l’intervento di una ditta privata per la cattura e la sterilizzazione degli animali. Negli ultimi anni sono oltre una decina i casi, più o meno gravi, di aggressioni di randagi. Il più grave sicuramente nel 2010 quando ad essere assalito fu un bimbo di due anni che si trovava seduto su un carrello della spesa appena fuori un supermercato in compagnia dei genitori. Il piccolo, dopo che un randagio gli saltò addosso, dovette fare ricorso ad un’operazione maxillo-facciale a Palermo per le gravi ferite riportate in viso. Ma ci furono anche diversi ciclisti, motociclisti ed anche pedoni finiti in ospedale per l’aggressione di alcuni cani randagi, in tutti i casi denunciati alle forze dell’ordine ed al Comune. Episodi che fanno il paio con una catena altrettanto numerosi di casi di avvelenamento di cani. Soltanto negli ultimi mesi in città sono stati sei i cani ritrovati senza vita con chiari segni di avvelenamento, tutti denunciati al Comune ed alle forze dell’ordine. Evidentemente qualcuno, impaurito, vuole in questo modo farsi giustizia da solo. Intanto resta ancora al palo il completamento del canile comunale, i cui lavori sono in fase di chiusura ma bloccati a causa di problemi di carattere economico-burocratico. Una struttura che non è certamente la panacea di tutti i mali ma che potrebbe attutire il fenomeno.

Balestrate, Comune parte civile in processi per mafia

0

BALESTRATE. La giunta guidata dal sindaco Totò Milazzo si costituirà parte civile in tutti i processi per mafia e che più in generale danneggiano la pubblica amministrazione. Così è stato deciso in una delibera approvata dall’esecutivo cittadino : “Questa amministrazione – si legge – vuole promuovere iniziative di contrasto ai fenomeni di corruzione e di criminalità”. Nella specifico il Comune si costituirà in tutti quei procedimenti penali per reati di criminalità organizzata di stampo mafioso, di usura, di estorsione, di corruzione e per tutti i reati contro la pubblica amministrazione. E’ stata la responsabile per la prevenzione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica amministrazione dell’ente il segretario generale Valia Maria Barbarotto, ad avere dato l’input all’amministrazione: “Risulta imprescindibile nell’attività dell’amministrazione pubblica affermare e far risaltare la cultura della legalità e dell’antimafia cui deve essere ispirata l’azione della Pubblica amministrazione”. Il Comune fa leva in pratica, con questa iniziativa, sulla legge numero 190/2012 che pone a carico del responsabile della prevenzione della corruzione l’adozione di ogni misura idonea a prevenire il rischio di corruzione nello svolgimento dell’attività istituzionale dell’Ente per cui si pone come necessaria misura di contrasto l’affermazione che l’amministrazione assuma l’impegno di costituirsi parte civile nei procedimenti penali per reati di mafia, di usura, di estorsione, di corruzione e per reati contro la pubblica amministrazione. “La difesa e la tutela concreta degli interessi della collettività – specifica nella direttiva ancora la Barbarotto – passa anche attraverso l’effettiva richiesta del risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali e di immagine subiti dalla collettività e dal Comune. Ritengo quindi che la costituzione di parte civile nei procedimenti penali per reati di mafia, di usura, di estorsione di corruzione e per tutti i reati contro la pubblica amministrazione rappresenti un significativo atto di condanna verso condotte illecite e rappresenta una forma di tutela dell’immagine e del buon nome dell’amministrazione, oltre che misura risarcitoria del danno subito”. Copia dell’atto deliberativo è stata presentata al Prefetto di Palermo, al Questore di Palermo, ai carabinieri della locale e al presidente del consiglio comunale e ai responsabili di direzione del Settore. Il provvedimento fa seguito al varo del piano Anticorruzione sempre da parte del Comune che prevede misure rigide di contrasto ad infiltrazioni della criminalità nei settori più a rischio della macchina burocratica, come i Lavori pubblici e la Polizia municipale.

Alcamo
cielo sereno
26.2 ° C
26.2 °
26.2 °
41 %
1.7kmh
6 %
Mar
30 °
Mer
26 °
Gio
26 °
Ven
27 °
Sab
27 °