Balestrate: salvi pendolari e Prg

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BALESTRATE. Salvi il servizio dei trasporti scolastici e l’iter per l’approvazione del piano regolatore generale. Con le casse all’asciutto il Comune ha rischiato di non riuscire a trovare la necessaria copertura per portare avanti questi punti fondamentali per il paese. Se nelle pieghe della manovra finanziaria non è stato possibile racimolare un solo centesimo, il sindaco Totò Milazzo ha deciso di sacrificare i fondi a sua disposizione appostati nell’apposito capitolo. In tutto 20 mila euro, di cui quasi 15 mila per coprire l’ammanco relativo alle spese per il rimborso alle famiglie degli studenti pendolari e altri 5 mila euro invece per permettere di affidare gli incarichi di redazione del piano regolatore generale. In questo modo il capitolo inerente allo sviluppo dello strumento urbanistico sale a 35 mila euro, mentre quello del servizio di rimborso per i pendolari raggiunge i 144 mila e 900 euro, cifre necessaria per la totale copertura. In questi giorni sono state effettuate, dopo l’approvazione del bilancio, delle ulteriori verifiche nelle quali si è accertato che lo stanziamento di alcuni capitoli risultavano insufficienti per fare fronte ai bisogni di gestione per “cause preventivamente non valutabili segnalate da parte dei responsabili di direzione”. Proprio per questo motivo il sindaco ha deciso di procedere all’impinguamento delle somme mancati: “Per tali motivazioni – scrive il primo cittadino nell’apposita determina – ho deciso di prelevare dal mio fondo di riserva la somma complessiva di 20 mila euro per l’impinguamento dei capitoli di spesa rimasti scoperti”. Effettivamente si è arrivati a questa decisione in modo anche abbastanza sofferto perché le casse del Comune sono completamente all’asciutto, al punto da mettere in pericolo la regolare gestione dell’ente. Si è dovuta arrendere l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Totò Milazzo ed alla fine, di fronte alla perdurante difficoltà di liquidità e ai ritardi cronici della Regione nell’emanare i trasferimenti, ha dovuto fare ricorso nello scorso mese di novembre, ad una nuova anticipazione di cassa alla Tesoreria comunale. Da qui la delibera approvata di impinguare l’anticipazione di altre 300 mila euro, salendo così a quota un milione e 300 mila. Il Comune infatti era già in forte esposizione debitoria nei confronti dell’istituto di credito che funge per l’appunto da tesoreria. Ora però il Comune, almeno sulla carta, rischia una sonora bacchettata da parte della Corte dei Conti che in tutte le sue relazioni nei confronti degli enti locali siciliani ha sempre stigmatizzato il “frequente e incontrollato ricorso alle anticipazioni di tesoreria”. Sotto questo aspetto l’amministrazione garantisce: “La somma delle entrate accertate inerenti ai primi tre titoli del conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2011 – precisa sempre la giunta – è pari a 5 milioni e mezzo di euro, per cui l’anticipazione richiesta rientra nei limiti previsti dal Decreto Legislativo in materia”.

Nella foto il sindaco Totò Milazzo