Partinico: debiti fuori bilancio approvati

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Seppur a ranghi ridotti il consiglio comunale è riuscito a riconoscere una sfilza di debiti fuori bilancio, riconosciuti all’interno dell’esercizio finanziario del 2013. Si tratta di una manovra da circa 700 mila euro per un totale di 20 debiti che hanno avuto l’ok della maggioranza a sostegno del sindaco Salvo Lo Biundo. Appena 13 i consiglieri presenti in aula, numero sufficiente per la validità dell’assemblea dal momento che si trattava di seconda convocazione, dopo che la prima era andata a vuoto per mancanza per l’appunto del numero legale. Spuntata la maggioranza, ancor di più l’opposizione che si è presentata con appena due consiglieri, Valentina Speciale e Gianluca Ricupati di Cambiamo Partinico. Questi ultimi non hanno votato favorevolmente: “Per la maggior parte – ha precisato Ricupati – si è trattato di debiti legati all’ordinaria amministrazione: figuravano spese postali, bollette dell’energia elettrica o altre spese ancora abbastanza prevedibili. Non capiamo il motivo per cui queste somme si siano trasformate in debiti fuori bilancio. E’ evidente che ci sono delle colpe nella gestione economico-finanziaria dell’ente da attribuire al governo cittadino”. La maggioranza ha invece votato favorevolmente mettendo in evidenza come si trattasse di un atto dovuto, essendo nella maggior parte dei casi pagamenti di parcelle per sentenze di tribunale passate in giudicato: “Non votarle avrebbe arrecato ancor più danno alla città” hanno sostenuto i consiglieri “lobiundiani”. “Qualche consigliere di maggioranza era assente giustificato – ha affermato il presidente del consiglio Filippo Aiello – ma non condivido l’atteggiamento dell’opposizione che quasi in blocco si è assentata. Il loro ruolo è quello di dibattere e presenziare, bocciando anche gli atti ma comunque non sottraendosi al confronto. Auspico che il confronto sul piano politico-amministrativo non manchi mai in paese”. A figurare in questi debiti fuori bilancio mancati pagamenti di fatture all’Enel, i costi di notifica mai corrisposti alle Poste italiane per il recapito delle contravvenzioni al codice della strada, passando per ben due anni di trasporto per trattamento sanitario obbligatorio gestito dall’Aves mai liquidati. Nell’elenco non mancano le parcelle di legali, per un ammontare di circa 200 mila euro, e anche sentenze di condanna di Tar e tribunali ordinari. Una valanga di debiti che ha finito per incidere nella decisione di aumentare la tassa sui rifiuti di quasi il 28 per cento. Lo hanno denunciato i consiglieri del gruppo “Guardiamo avanti”, guidato da Totò Governanti, che per primi hanno evidenziato una “scriteriata gestione economico-finanziaria dell’ente”. L’assessore al Bilancio, Giovanni Pantaleo, conferma la necessità di porre in essere la manovra: “Inizialmente in bilancio vi era la copertura per non aumentare la Tarsu, poi però pochi giorni prima della trattazione in consiglio comunale delle tariffe è arrivata la nota del segretario generale del Comune che ci ha comunicato la necessità di coprire queste debiti fuori bilancio.