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lunedì, Maggio 19, 2025
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Giardinello: giallo sulla morte di un giovane

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E’ tutta da chiarire la morte di un ragazzo di 17 anni che con la sua moto stava scorrazzando nei monti tra Giardinello, Montelepre e Carini. A trovare il corpo senza vita di Giovanni Plano sarebbero stati gli uomini della Forestale. Sono stati loro nel corso di una normale perlustrazione tra i boschi a trovare una moto per terra e il corpo del giovanissimo motociclista riverso per terra. Ancora non è chiaro cosa sia successo veramente. Se il giovane si stava allenando da solo o stava partecipando ad una gara. E’ tutto al vaglio dei carabinieri della compagnia di Carini che per tutta la notte hanno sentito i parenti e gli amici.

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Partinico, tasse: nuova stangata in arrivo?

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PARTINICO. Pronta una nuova e dolorosa “infornata” di tasse per i contribuenti partinicesi. In fase di predisposizione la Iuc, l’imposta unica comunale che abbraccia la Tasi, la Tari e l’Imu, rispettivamente le imposte sui servizi indivisibili, sui rifiuti e sul possesso di immobili. Al momento non trapela molto attorno alle aliquote di questi tre tributi: l’unica certezza riguarda l’Imu, le cui aliquote sono rimaste invariate rispetto allo scorso anno: 4 per mille sulla prima casa con detrazione di 200 euro per le famiglie, 7,6 per i terreni agricoli e al 10,6 (massimo consentito) per le seconde abitazioni. Si va profilando un ulteriore aumento per la tassa sui rifiuti dopo l’impennata già stabilita lo scorso anno di circa il 30 per cento. Ora si dovrà far pagare l’imposta per intero al cittadino, mentre negli anni scorsi il Comune ha in parte coperto con fondi propri i costi del servizio. Senza contare inoltre che l’Irpef al momento è inchiodata al massimo possibile, cioè allo 0,8 per cento. Una raffica di tasse che crea non poche difficoltà alle famiglie, sempre più impelagate nel difficile compito ogni mese di far quadrare i conti. Il consiglio comunale sta lavorando in questi giorni proprio sul fronte dei tributi locali. A quanto pare l’intenzione sarebbe quella di varare tre distinti regolamenti per le tre diverse imposte comunali. Su questa direttrice stanno lavorando la I e la II commissione consiliare sinergicamente per arrivare a determinare il prossimo carico fiscale che pende sulla testa dei partinicesi. In questi giorni saranno varati tre distinti regolamenti: uno sull’Imu, uno sulla Tasi e l’altro sulla Tari. Per quanto concerne l’Imu in realtà ci sarà semplicemente una modifica al regolamento esistente e non quindi non verrà stravolto. Ex novo invece saranno gli altri due regolamenti dal momento che si tratta di nuovi tributi in sostituzione delle vecchie imposte. I margini non sembrano essere moltissimi: la manovra economica del Comune è abbastanza asfittica, a causa anche dei continui tagli ai trasferimenti di Stato e Regione, motivo per cui certe scelte appaiono obbligate. L’impressione comunque è che si preannuncia una dura battaglia per la tassa sui rifiuti. Già le forze di opposizione hanno sottolineato recentemente che esistono margini per potere adottare dei risparmi consistenti, ipotesi però esclusa dall’amministrazione e dalla maggioranza a suo sostegno. “Nessuno ha interesse ad aumentare le tasse – ha sottolineato il componente della commissione Bilancio, Andrea Prussiano -. Lavoreremo nell’interesse della città, come sempre fatto”. “Anch’io sono un contribuente come tutti – ha voluto precisare il sindaco Salvo Lo Biundo – per cui l’interesse a lavorare sul fronte dell’abbattimento dei tributi è di tutti”.

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C/mmare del Golfo: liberata tartaruga al porto

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“Dory” è tornata libera. Dal porto di Castellammare del Golfo è stata imbarcata su un gommone e rilasciata nello specchio di mare della Riserva naturale dello Zingaro. Per lei la libertà dopo avere visto da vicino la morte, come purtroppo accaduto in questo Golfo a molte altre sue compagne in questo primo scorcio d’estate. Dory è una tartaruga della specie Caretta Caretta di ben 21 chili, anche lei rimasta vittima di qualche pescatore. Aveva inghiottito un grosso amo e stava morendo soffocata. Una disavventura che per il rettile marino era cominciata nel maggio scorso ma ha avuto la fortuna di essere soccorsa appena in tempo dalla capitaneria di porto. Subito sono scattate le operazioni di salvataggio: dopo indagini diagnostiche e terapia di supporto, è stata trasportata nel “Centro di monitoraggio e controllo delle tartarughe marine e cetacei” dell’istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia, attivato per questo specifico tipo di interventi dal dicembre scorso. La tartaruga aveva una lenza da pesca nello stomaco e per rimuoverla è stata sottoposta ad un intervento chirurgico di enterotomia, quindi è stata trasferita in vasca. Questa mattina è stata quindi rimessa in libertà:

Dory è uno splendido esemplare di tartaruga di 21 chili. La cura per lei è durata circa 4 settimane: adesso che ha riacquistato le sue complete condizioni fisiche è stata reintrodotta nel suo habitat naturale, quindi alla riserva naturale dello Zingaro. Da quando l’istituto Zooprofilattico è stato indicato dalla Regione come ente preposto al controllo della fauna acquatica, prestando in casi come questi il primo soccorso, sono già cinque le tartarughe che sono state strappate alla morte. Purtroppo in questo Golfo, tra Alcamo e Castellammare, i ritrovamenti di rettili morti sono stati moltissimi in questa prima parte di stagione estiva. In poco più di un mese ben 7 gli esemplari trovati senza vita nelle spiagge del comprensorio:

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Alcamo: Asu, nessuna risposta dalla Regione

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Ancora nessuna certezza, soprattutto sul fronte della stabilizzazione. Non arrivano dalla Regione notizie confortanti per la categoria degli Asu, da martedì scorso in astensione dal lavoro con conseguenti ripercussioni sulla qualità dei servizi erogati dalla pubblica amministrazione. Ad Alcamo la situazione più critica perché qui c’è un numero altissimo di lavoratori Asu, uno ogni tre inseriti in pianta organica, e quindi con la conseguenza che molti servizi e uffici sono letteralmente ingessati nella loro operatività. Questa mattina è intervenuto personalmente all’assemblea degli Asu nell’aula consiliare del Comune di Alcamo il sindaco Sebastiano Bonventre che sta seguendo personalmente questa vertenza. Si è recato all’assessorato regionale al Lavoro con l’assessore al personale Renato Culmone dove ha avuto modo di interloquire con il dirigente generale del Dipartimento. Sul fronte del pagamento degli stipendi arretrati la situazione pare essersi sbloccata:

Notizie diverse sono arrivate invece questa mattina alla delegazione di Asu che ha avuto un’interlocuzione con l’assessorato regionale al lavoro. Ci sarebbero problemi di sforamento del Patto di stabilità quindi tutt’al più potrà essere erogata soltanto la mensilità di aprile, per le altre bisognerà aspettare. Nessuna buona nuova neanche sul fronte della vertenza innescata sulla stabilizzazione. Gli Asu chiedono certezze per il futuro anche se c’è una situazione intricata ad Alcamo: in 180 lavorano alle dirette dipendenze del Comune, altri 106 invece fanno parte di cooperative, quindi società esterne al comune, che svolgono servizi per conto della pubblica amministrazione. Quindi significa che di fondo servirebbe un vero e proprio intervento legislativo, anzitutto della Regione ed è stato auspicato anche da parte dal governo nazionale. Con le attuali restrizioni normative i Comuni hanno le mani legate e non possono stabilizzare. Su questo fronte però nessun segnale da parte dell’esecutivo di Palazzo d’Orleans:

Domani la delegazione di Asu del Comune di Alcamo avrà un incontro con l’assessore regionale al Lavoro Giuseppe Bruno: in base alle risposte che si avranno si prenderà la decisione si rientrare al lavoro a partire da lunedì oppure se proseguire con la linea dura, prolungando l’astensione al lavoro.

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Alcamo: voto di scambio, atto ispettivo al Senato

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Dal senato un atto ispettivo per denunciare i ritardi della prefettura di Trapani nella verifica delle schede elettorali delle amministrative del 2012 ad Alcamo su cui aleggia l’ombra del voto di scambio che avrebbe in qualche modo aiutato a orientare le elezioni. A presentarlo il gruppo del Movimento 5 Stelle che, attraverso 40 firmatari, chiede spiegazioni al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro dell’Interno. Secondo gli esponenti grillini risulta inspiegabile il motivo per cui oggi, a distanza di un mese dalla pubblicazione della sentenza del consiglio di giustizia amministrativa con cui è stato disposto il riesame delle 35 sezioni elettorali, il prefetto non abbia dato avvio alle operazioni di controllo delle schede scrutinate: “Chiediamo di sapere – si legge nell’atto ispettivo dei pentastellati – il motivo per cui, malgrado sia trascorso più di un mese dalla pubblicazione della sentenza, il prefetto non ha dato avvio al controllo delle schede elettorali al fine di dissipare ogni possibile dubbio circa un’eventuale sopraggiunta richiesta di proroga che, a parere degli interroganti, si profilerebbe come un danno nei confronti di una comunità in attesa di conoscere l’esito di una vicenda che potrebbe aver alterato i principi su cui si fonda la democrazia”. Si va infatti ventilando che rispetto ai tempi che sono stati imposti dal Cga, cioè vale a dire il 30 settembre per riferire sull’esito del riconteggio e avvio del procedimento all’11 dicembre, ci possa essere un’imminente proroga concessa dagli enti preposti che farebbe quindi slittare tutto. “Tutto ciò – si legge nell’atto di interpello – genera preoccupazione sia la lunghezza dei tempi giudiziali che di verifica anche in occasione di procedimenti elettorali, urgenti per legge”. I grillini nell’atto addirittura si spingono più in là svelando un retroscena e puntando il dito contro l’entourage vicino ad uno dei principali imputati del processo per presunto voto di scambio, l’ex senatore del Pd Nino Papania (nella foto): “Registriamo l’atteggiamento assunto da esponenti politici locali, molto vicini all’ex senatore Papania, – scrivono i senatori del Movimento 5 Stelle – che farebbero equivocamente intendere di avere influito e di potere ancora influire nel procrastinare i tempi giudiziali in modo da far giungere decisione a mandato sostanzialmente completato”. Sono due i procedimenti giudiziari a carico di Papania e di alcuni esponenti del suo entourage per quanto riguarda il presunto caso di voto di scambio rilevato dalla Procura di Trapani e relativo alle amministrative di Alcamo del 2012, durante le quali vinse il candidato sindaco sostenuto dall’ex senatore per soli 39 voti di scarto sullo sfidante del movimento civico Abc Niclo Solina. Da intercettazioni ambientali emergerebbe per l’appunto la figura dell’ex parlamentare e di molti suoi fedeli accusati di essere stati in grado di condizionare il voto ed alterarne il risultato dietro promesse di denaro e posti di lavoro, e distribuzione di generi alimentari. Un processo vede gli imputati accusati di associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio, l’altro per voto di scambio.

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Alcamo, Bonventre minaccia querela al sen. Giarrusso

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“E’ QUESTA LA LOTTA ALLA CORRUZIONE ED ALLA MAFIA DEL GOVERNO RENZI E DEL MINISTRO ALFANO. Ad Alcamo, una città del “regno” di Matteo Messina Denaro, c’è ormai da più di due anni un sindaco, Bonventre, eletto con soli 39 voti di scarto. Per quella elezione è stato rinviato a giudizio l’ex Senatore del PD Papania accusato dalla magistratura di avere comprato i voti necessari alla elezione di Bonventre. E’ uno scandalo ed una vergogna senza pari, che lo Stato, nelle sue varie articolazioni, non riesca a far prevalere la legge, il diritto e la giustizia. E questo è ancora più grave se accade in terra di mafia, dove tutti adesso dicono sottovoce che Bonventre sarebbe coperto e godrebbe di protezioni altolocate che gli consentirebbero di proseguire il suo illegittimo mandato, malgrado la magistratura ritenga la sua elezione gravemente viziata dai brogli. Ma vi è di più. Il giudice amministrativo ha ordinato una verifica dei voti da oltre un mese incaricando di questo la prefettura ed il funzionario a ciò preposto, invece di precipitarsi a verificare il rispetto delle legge, ha pensato bene di andare in ferie. Questa è l’Italia di Renzi. Una Italia dove Bonventre può sbeffeggiare i cittadini che si sono rivolti allo stato per avere giustizia, rassicurando i suoi sodali che rimarrà tranquillamente in carica sino alla fine del suo mandato. Ancora più grave però, che trascorra addirittura un mese intero, dopo che il giudice amministrativo ha ordinato la verificazione delle schede, senza che l’organo preposto alla verificazione (il Prefetto di Trapani) abbia mosso un dito. La Prefettura di Trapani, interrogata sul punto, ha confermato di avere ricevuto il 20 giugno 2014 la sentenza del giudice amministrativo che ordinava la verifica dei voti (alla ricerca dei voti contrassegnati dolosamente e quindi nulli) e che sino ad ora nulla è stato fatto per dare esecuzione alla suddetta sentenza. Risulta poi che il funzionario prefettizio che sarebbe stato delegato alla verificazione sia andato addirittura in ferie, alla faccia della lotta per la legalità che viene sbandierata ai quattro venti ad ogni manifestazione contro la mafia. Nella terra di Matteo Messina Denaro, lo stato invece di contrastare il voto di scambio, va in ferie. E nessuno paga!

P.S. La doverosa interrogazione urgente è stata sottoscritta da tutti i 40 senatori del Movimento 5 Stelle (non accade sempre, ma solo per quelle che rivestono assoluta importanza)”.

Queste le parole del senatore Giarrusso che hanno provocato lo sdegno del primo cittadino di Alcamo, il quale ha deciso di rispondere e querelare il senatore grillino in merito all’interrogazione presentata al Presidente del Consiglio e al ministro dell’Interno riguardante il presunto voto di scambio ad Alcamo. Questa la nota di Sebastiano Bonventre:

“In uno stato di diritto, la giustizia viene esercitata nella sedi preposte e si esprime con le sentenze. Due sentenze dei tribunali amministrativi hanno già respinto i ricorsi presentati dalla controparte. La sopravvenuta revocazione della sentenza tuttavia ha stabilito modi, tempi e procedure idonee alla verifica delle schede elettorali ponendo quale termine il 30 di settembre e fissando l’udienza finale per il giorno 11 dicembre. Queste sono decisioni della magistratura e ritengo vadano rispettate. Non rispondo in merito al voto di scambio perché al di là della posizione rispettabile della Procura di Trapani questo episodio è tutto da dimostrare e ciò avverrà in una aula di tribunale in data già fissata e mi permetto di far notare come comunque il sottoscritto non sia neppure indagato nella vicenda.
Ritengo altamente lesiva della mia dignità umana, professionale e politica ogni accostamento alla mafia e, nel dubitare che il sen. Giarrusso saprà difendersi evitando di cautelarsi adducendo prerogative parlamentari indicando anche chi siano le personalità altolocate che mi proteggono, annuncio sin da ora querela per diffamazione.
Il sen. Giarrusso potrà facilmente verificare l’esistenza di intercettazioni telefoniche operate dalla DIA di Palermo ove soggetti inseriti nell’organigramma mafioso invitano espressamente a non votare per la mia coalizione bensì per quella del mio avversario nel turno di ballottaggio. E se poi volesse ancora studiare le genealogie di alcuni candidati delle liste a me contrapposte e approfondire alcune loro attività professionali capirebbe forse di avere perso una ottima occasione per tacere. Il mio operato va valutato sui fatti e mi si dovrebbero indicare circostanze in cui si sia mancato di trasparenza o si sia potuto anche vagamente supporre un comportamento illecito.
Potrò anche non essere capace ma credo di aver sempre agito al di sopra di ogni interesse personale che non perseguo neppure godendo di retribuzione per il mandato di sindaco avendo da tempo azzerato per me ogni indennità di carica. Posso garantire di non essere legato ad alcuna poltrona e ad alcuna carica e non resterei un istante di più in caso di documentata presenza di voto di scambio anche perché nella vita di tutti i giorni, nella mia professione di medico e docente universitario, è difficile per fortuna avere a che fare con persone come il sen. Giarrusso che fanno della sterile propaganda oggetto di pseudoverità.
Con amarezza e disgusto
Sebastiano Bonventre”

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Alcamo, acqua confermata ogni tre giorni

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Il settore servizi tecnici del Comune di Alcamo conferma che i turni dell’erogazione idrica sono regolari e l’acqua viene distribuita, secondo le zone della città, ogni tre giorni.
Rende altresì noto che, poiché durante il periodo estivo la popolazione residente si sposta ad Alcamo Marina, è stato possibile, diminuire la portata dell’acqua proveniente dal potabilizzatore della diga Jato di contrada Cicala e contestualmente anche quella di Montescuro (Siciliacque), in un’ottica del risparmio sui costi di acquisto dell’acqua.
La diminuzione della portata dell’acqua incide anche sulle perdite della conduttura esterna che vengono in tal modo ridotte; intanto, come già precedentemente precisato dal Comune, sono stati acquistati i tubi in ghisa necessari se dovessero verificarsi perdite sulla vecchia conduttura esterna di contrada Dammusi.

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Alcamo, nuova disinfestazione il 28 e 29

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Nuovo intervento di disinfestazione adulticida di tutto il territorio comunale alcamese: è stato programmato nelle notti del 28 e 29 luglio.
L’intervento sarà eseguito in orario notturno dalle ore 23,30 alle ore 05,30; la popolazione è invitata a seguire tutti gli accorgimenti del caso. Se si dovessero verificare avverse condizioni meteo, l’intervento slitterà alla notte immediatamente successiva.

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C/mmare del Golfo, arriva poltrona “job” per i disabili

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Una poltrona ‘job’ che da’ la possibilità a persone con difficoltà motorie di fare il bagno in mare in tutta sicurezza: è quella che il Rotary Club Castellammare del Golfo Segesta Terre degli Elimi ha voluto donare al Lido Pirata, sulla spiaggia Plaia di Castellammare del Golfo. Il varo ufficiale della poltrona, acquistata nei giorni scorsi grazie ad una raccolta fondi voluta dalla presidente Clelia Anania proprio durante il tradizionale passaggio di campana, avverrà domani, venerdì 25 luglio, alle ore 12.00. Si avvia così il primo progetto di servizio, denominato “Tutti al mare”, voluto dal Club Rotary di Castellammare, frutto di un pregresso impegno di raccolta fondi.
Lo stabilimento sarà anche identificabile da un cartello posto all’ingresso della struttura. La poltrona abbatte le barriere architettoniche e regala vacanze meno complicate a chi si trova in carrozzina, permettendogli di muoversi agevolmente sulla spiaggia ed entrare in acqua in sicurezza, sorregge il peso del disabile e gli permette di immergersi nel mare. Ulteriori informazioni sono reperibili presso il Lido Pirata e i servizi sociali dei Comuni di Calatafimi Segesta e di Castellammare del Golfo e le associazioni di diversabili presenti sul territorio.

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Alcamo, giudice di pace: interrogazione di ABC

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I consiglieri di ABC – Alcamo Bene Comune hanno inviato una interrogazione urgente al sindaco, riguardante il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace di Alcamo.
Nei mesi scorsi, l’amministrazione comunale aveva inoltrato apposita istanza, impegnandosi ad assicurare a proprie spese il personale e i locali per la gestione e il mantenimento dell’ufficio, del quale veniva prevista la chiusura in seguito ai tagli della spesa pubblica attuati dal governo nazionale. Entro fine giugno dovevano essere comunicati al Ministero della Giustizia i nominativi del personale comunale da distaccare all’ufficio, che dovrà prendere parte ad appositi tirocini formativi, e di un referente del Comune che dovrà tenere i contatti con il Ministero.
Dara, Lombardo e Ruisi chiedono quali decisioni siano state prese a riguardo, e in particolare quali siano i nominativi e i requisiti del personale destinato a svolgere mansioni di supporto all’attività giurisdizionale. “La normativa nazionale, infatti, – fanno notare – richiede che detto personale appartenga a profili professionali equipollenti a quelli previsti per l’Amministrazione giudiziaria e, in ogni caso, deve risultare idoneo a consentire l’erogazione del servizio giustizia, essendo abilitato allo svolgimento di mansioni corrispondenti a quelle rimesse alla competenza del funzionario giudiziario, del cancelliere, dell’assistente giudiziario e dell’operatore giudiziario, oltre che dell’ausiliario”.
ABC chiede ulteriori chiarimenti sull’ubicazione della sede e i relativi costi; se l’eventuale utilizzo del personale prescelto riduca in qualche modo la funzionalità di altri uffici comunali; se siano stati avviati i tirocini formativi previsti; e infine, quale sia la partecipazione economica e di distacco di personale dei comuni di Castellammare del Golfo e di Calatafimi-Segesta, afferenti allo stesso ufficio del Giudice di Pace.

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