Alcamo: voto di scambio, atto ispettivo al Senato

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Dal senato un atto ispettivo per denunciare i ritardi della prefettura di Trapani nella verifica delle schede elettorali delle amministrative del 2012 ad Alcamo su cui aleggia l’ombra del voto di scambio che avrebbe in qualche modo aiutato a orientare le elezioni. A presentarlo il gruppo del Movimento 5 Stelle che, attraverso 40 firmatari, chiede spiegazioni al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro dell’Interno. Secondo gli esponenti grillini risulta inspiegabile il motivo per cui oggi, a distanza di un mese dalla pubblicazione della sentenza del consiglio di giustizia amministrativa con cui è stato disposto il riesame delle 35 sezioni elettorali, il prefetto non abbia dato avvio alle operazioni di controllo delle schede scrutinate: “Chiediamo di sapere – si legge nell’atto ispettivo dei pentastellati – il motivo per cui, malgrado sia trascorso più di un mese dalla pubblicazione della sentenza, il prefetto non ha dato avvio al controllo delle schede elettorali al fine di dissipare ogni possibile dubbio circa un’eventuale sopraggiunta richiesta di proroga che, a parere degli interroganti, si profilerebbe come un danno nei confronti di una comunità in attesa di conoscere l’esito di una vicenda che potrebbe aver alterato i principi su cui si fonda la democrazia”. Si va infatti ventilando che rispetto ai tempi che sono stati imposti dal Cga, cioè vale a dire il 30 settembre per riferire sull’esito del riconteggio e avvio del procedimento all’11 dicembre, ci possa essere un’imminente proroga concessa dagli enti preposti che farebbe quindi slittare tutto. “Tutto ciò – si legge nell’atto di interpello – genera preoccupazione sia la lunghezza dei tempi giudiziali che di verifica anche in occasione di procedimenti elettorali, urgenti per legge”. I grillini nell’atto addirittura si spingono più in là svelando un retroscena e puntando il dito contro l’entourage vicino ad uno dei principali imputati del processo per presunto voto di scambio, l’ex senatore del Pd Nino Papania (nella foto): “Registriamo l’atteggiamento assunto da esponenti politici locali, molto vicini all’ex senatore Papania, – scrivono i senatori del Movimento 5 Stelle – che farebbero equivocamente intendere di avere influito e di potere ancora influire nel procrastinare i tempi giudiziali in modo da far giungere decisione a mandato sostanzialmente completato”. Sono due i procedimenti giudiziari a carico di Papania e di alcuni esponenti del suo entourage per quanto riguarda il presunto caso di voto di scambio rilevato dalla Procura di Trapani e relativo alle amministrative di Alcamo del 2012, durante le quali vinse il candidato sindaco sostenuto dall’ex senatore per soli 39 voti di scarto sullo sfidante del movimento civico Abc Niclo Solina. Da intercettazioni ambientali emergerebbe per l’appunto la figura dell’ex parlamentare e di molti suoi fedeli accusati di essere stati in grado di condizionare il voto ed alterarne il risultato dietro promesse di denaro e posti di lavoro, e distribuzione di generi alimentari. Un processo vede gli imputati accusati di associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio, l’altro per voto di scambio.

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