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lunedì, Giugno 9, 2025
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Alcamo-Festa della Madonna, riscoperta di antiche tradizioni

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Rappresentano gli eventi più importanti della festa di Maria Santissima dei Miracoli, Patrona della città di Alcamo, il cui programma si va delineando. Parliamo delle manifestazioni promosse, in collaborazione col Comune, dall’Associazione dei cavalieri del Castello dei conti di Modica già da tempo al lavoro.  La mostra del carretto siciliano dal 17 al 21 giugno con tanti oggetti che fanno parte della nostra cultura e della civiltà contadina, che lo scorso anno ha avuto oltre 20 mila visitatori. Giorno 17 giugno il piazzale che si trova accanto al quartiere di San Vituzzo, primo insediamento della città di Alcamo, ospiterà il mercato medievale animato da tante persone in costumi d’epoca. Ma l’evento clou, organizzato dall’associazione presieduta da Vincenzo La Colla è il corteo storico fissato per il 20 giugno con partenza alle 20,30 dal castello dei conti di Modica. Cento persone in costume d’epoca sfileranno per la principali vie della città, accompagnate dagli sbandieratori, tamburinai, etc… Ma una delle attrazioni del corteo saranno ben trenta cavalli andalusi e frisoni, montati da cavalieri in costume d’epoca. Gli alcamesi sono particolarmente legati al festino e i più anziani ricordano con nostalgia il momento di maggiore aggregazione popolare rappresentato dalle corse dei cavalli lungo il Corso VI Aprile e dalla processione della statua della Vergine. Giro della banda musicale il 21 giugno per  le strade dove  passerà la processione della statua di Maria Santissima dei Miracoli, patrona della città di Alcamo i cui festeggiamenti si concludono  dopo lo sparo dei giochi di artificio. Una festa quella dell’edizione 2018 per la riuscita della quale sta lavorando il Comune che trova in tante associazioni professionalità per mettere in campo vari eventi. Rappresentazioni teatrali, street food, riti religiosi, proiezioni di film, balletti, raduno di Fiat 500, tornei sportivi e tanto altro dovrebbero caratterizzare il festino. E nel segno della secolare tradizione la “calata” delle autorità al Santuario. La leggenda vuole che il 21 giugno del 1547 alcune donne mentre erano intente a lavare i loro panni presso il ruscello vicino alla “Cuba”, come veniva chiamato l’arco di un mulino demolito, dal boschetto sovrastante videro scagliare delle pietre. Pensando ad un gruppo di giovinastri o a dei ladruncoli cominciarono a gridare. Cessata la prima scarica e incominciatane un’altra le donne si accorsero che le pietre oltre a non provocare dolore alle parti colpite, ridavano la salute ad alcune di esse che erano inferme. Fatta una ricerca nel boschetto venne rinvenuta, nascosta in una buca a forma di cappelletta, l’icona della Madonna. Un nobile condottiero spagnolo don Ferdinando del Celada y De Vega, governatore di Alcamo, fece erigere l’attuale chiesa dedicata alla Patrona della città, nota sotto il nome di santuario. Nei tre giorni, dal 19 al 21 giugno anniversario della Bedda Matri di li Miraculi, si svolgono i festeggiamenti.

Alcamo, bivio Pedemontana: in commissione consiliare le linee-guida per le concessioni

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Eppur qualcosa si muove. Stiamo parlando della famosa fascia pedemontana, finita oramai diversi anni fa nel turbine del blocco delle concessioni edilizie con tanto di inchiesta della Procura ai danni dei burocrati del Comune. In questi giorni la commissione consiliare ha votato favorevolmente l’atto di indirizzo che a suo tempo era stato approvato positivamente in consiglio comunale sulle linee-guida a cui il Comune deve attenersi nel rilascio delle concessioni edilizie. “Presto arriverà tutto in consiglio” assicura l’assessore all’Urbanistica Vittorio Ferro. Per l’esattezza è passato indenne dal vaglio della commissione il documento del consiglio sullo studio conclusivo con cui si danno degli indirizzi all’ufficio Urbanistica per orientarsi attorno alle intricate vicende che hanno portato alla sospensione di tutte le pratiche di concessione edilizia in questa fascia di territorio di “Alcamo sud”. All’incirca per l’85 per cento di quest’area, che rientra nelle zone B1, B2 e B3, e C1, C4 e C5, la commissione ha decretato che le concessioni edilizie possono essere tranquillamente rilasciate. Nella restante parte, rappresentata dalle zone C2 e C3, invece si dovrà valutare caso per caso ma anche qui la commissione ha dato gli indirizzi a cui potersi attenere per rilasciare o meno le concessioni. Da considerare che una parte marginale, all’incirca il 10 per cento dell’area, invece è vincolata dalle recenti prescrizioni del Piano paesaggistico varato dalla Regione. In particolare il lavoro della commissione si è concentrato sull’interpretazione della “Tavola 1”, varata dal gruppo coordinato dal progettista Giuseppe Cangemi del piano regolatore approvato nel 1997, di cui non si è sino ad oggi tenuto conto sostanzialmente. Ora però questo studio dovrà essere valutato dall’attuale dirigente dell’Urbanistica e dall’ufficio tecnico che dovrà fare proprie queste linee-guida. Da considerare che su questa faccenda rischia grosso il Comune di Alcamo con paventate richieste di danni per decine di migliaia di euro. A minacciarle sono stati nel tempo alcuni titolari di terreni proprio in questa fascia pedemontana, territorio alle falde di Monte Bonifato. Hanno scritto al municipio sostenendo di essere danneggiati dall’attuale fase di stallo della vicenda delle concessioni edilizie ferme a seguito di un ricorso al Tar e all’avvio di un processo per alcuni tecnici privati. Al Settore urbanistica sono giunte delle missive in cui si chiede che il Comune si esprima sulla richiesta di concessione edilizia, quindi dia il suo assenso oppure il diniego a costruire. Al momento la situazione è alquanto imbarazzante: in pratica questi terreni sono stati acquistati come edificabili, tanto che il Comune ha rilasciato regolari concessioni edilizie. Poi però vi fu un’indagine in cui sarebbe emerso che questa fetta di territorio non era edificabile, e gli stessi funzionari del Comune che prima avevano rilasciato le concessioni hanno successivamente dato il loro diniego. Chiaramente per chi ha acquistato quei terreni come edificabili si parla di un danno per decine di migliaia di euro.

Alcamo Perdite di acqua, Caldarella sollecita riparazioni

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Dalla contrada Pigne di don Fabrizio alla via per Pietralonga. Decine le perdite di acqua  che emergono dal sottosuolo e si scavano sotto terra  provocando ulteriori danni. Dalle periferie al centro storico di Alcamo come per esempio nella via Fazio, che nelle giornate di distribuzione l’acqua zampilla da una saracinesca del Comune. Quanta acqua si perde ad Alcamo. E quanto queste perdite incidono sulle tasche degli alcamesi perché ricordiamo tanta acqua viene acquistata al prezzo di 69 centesimi più Iva al metro cubo.

E mentre il prezioso liquido è sempre più carente a livello globale evitare che l’acqua si perda deve diventare un obbligo per qualsiasi amministrazione comunale. Sul problema dell’acqua ieri l’ex consigliere comunale Ignazio Caldarella ha inviato una lettera aperta al sindaco all’interno della quale fa una disamina nel campo delle forniture idriche, che come spesa incideranno nel bilancio di previsione 2018 che gli uffici comunali hanno completato e che la settimana entrante andrà all’esame della giunta.

Caldarella sollecita le riparazioni delle perdite e poi solleva una serie di interrogativi, chiedendo risposte sui tempi di completamento dei lavori delle sorgenti Cannizzaro. Qual è il motivo dei ritardi e sollecita chiarimenti sulla stazione di pompaggio. “Per quanto riguarda le riparazione delle perdite – replica l’assessore Roberto Russo – i lavori partiranno al più presto. Già abbiamo fatto una radiografia dei posti dove interverremo e per le riparazioni sono già disponibili 60 mila euro”.

Alcamo-Cittadella dei giovani, dalla prossima settimana aperta tutti i giorni

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Apre finalmente con continuità la Cittadella dei giovani di Alcamo. Uno spazio ad oggi utilizzato solo per iniziative estemporanee e che oggi invece potrà essere fruito tutti i giorni ad eccezione dei festivi. Si parte in via sperimentale la prossima settimana con apertura dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20. Il sabato, invece, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 21. Gli orari di fruizione comprendono  l’utilizzo della sala registrazione. Orari questi che sono validi per il momento solo per la prossima settimana, nei prossimi giorni saranno stabiliti in via definitiva.

Alcamo. “Sacro Cuore – sclerosi multipla”, raccolta fondi negli Usa

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Una delegazione dell’associazione sclerosi multipla “Sacro Cuore” di Alcamo composta da cinque soci e presieduta da Luca Scalisi è partita stamane per Boston, negli Usa e precisamente, nello stato del Massachusetts. Lo scopo è quello di realizzare un ponte di solidarietà grazie anche alla raccolta di fondi per venire incontro alla Sacro Cuore. L’invito è stato rivolto all’associazione da un imprenditore, nel campo della ristorazione. Si tratta del castellammarese Michele Colomba, titolare di un importante ristorante di Boston, “Brelundi”, noto negli Usa per la sua attività a 360 gradi nel campo della ristorazione dove riesce a far apprezzare agli americani e non solo, la bontà e varietà di prodotti siciliani nel segno della valorizzazione della cucina mediterranea, da diversi anni apprezzata in tutto il mondo. E per raccogliere fondi Michele Colomba ha invitato a Boston, la delegazione alcamese che si fermerà negli Usa sino  all’undici giugno. Già sabato prossimo a New York, l’Asi, associazione sportiva italiani, composta da castellammaresi ha indetto una serata conviviale nella Grande Mela per la raccolta fondi. Il quatto giugno stessa manifestazione a Boston nel ristorante “Brelundi” di Michele Colomba. Intanto dal 18 al 24 giugno prossimi presso la sede di piazza IV Novembre sarà allestita una mostra fotografica per raccontare le tante attività svolte dal 2013 ad oggi.

Alcamo. Stadio “Catella”, manto in erba sintetica?

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Entro tre anni lo stadio “Catella” di Alcamo potrebbe essere dotato del manto in erba sintetica  risolvendo così gli alti costi di manutenzione del fondo campo, che può essere assicurata solo da ditte altamente specializzate perchè gli interventi estemporanei non risolvono certo il problema alla radice. E poi ricordiamo che un campo col manto erboso deve essere utilizzato solo per le partite ufficiali in genere ogni 15 giorni. Invece il Catella è impiegato spesso per gli allenamenti della prima squadra e per partite del calcio giovanile, che hanno il pieno diritto di potere usare gli impianti sportivi. Al Catella sono in corso i lavori per sistemare il fondo campo con una spesa di 40 mila euro. Avviati anche gli interventi di manutenzione dei cadenti e antigienici spogliatoi senza i quali l’Alcamo calcio potrebbe trovarsi senza rettangolo di gioco perché privo di omologazione. Spogliatoi e manto erboso lavori che non erano più rinviabili e che dovrebbero concludersi entro due mesi. Ricordiamo anche che da oltre due anni sono chiusi i servizi igienici e funziona un solo bagnotto.  Il manto in erba sintetica verrebbe a costare circa 300 mila euro e già il Comune ha avviato incontri col Credito sportivo. Intanto non c’è pace per il Pala D’Angelo, spesso preso di mira dai vandali. L’altra notte nuovo raid con la rottura di vetri e altro.

Alcamo, taglio turno raccolta indifferenziata: periferie in sofferenza

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Mini discariche a cielo aperto specie nelle zone periferiche e operai in difficoltà. Il nuovo assetto del servizio di raccolta dei rifiuti ad Alcamo, che ha nella sostanza comportato il taglio di un turno di raccolta settimanale dell’indifferenziato, avrebbe generato problemi di natura igienico-ambientale. Dunque strade sporche e piccole montagne di rifiuti che restano per giorni a giacere sui cigli dei marciapiedi. Lo denuncia la Uil Trasporti Trapani che attacca il Comune non tanto per le nuove modalità della raccolta quanto per i provvedimenti consequenziali che non sarebbero mai stati adottati. Il primo problema sarebbe di natura igienica: “Operai e cittadini sono costretti a vivere in un ambiente tutt’altro che salubre – afferma il segretario dell’organizzazione di categoria, Giorgio Macaddino – in seguito a questa ordinanza sindacale. Gli stessi operai non riescono poi a rimuovere l’enorme cumulo di rifiuti indifferenziati che si viene a formare nell’arco di una settimana da un ritiro all’altro dei sacchetti. Le montagne di spazzatura diventano poi ricettacolo di topi e insetti, i lavoratori non possono subire sulla loro pelle e sulla loro salute fantomatiche attività di rimodulazione di servizi dei rifiuti che mettono a rischio la salute degli stessi”. Per il sindacato inoltre  si sarebbero dovuti attivare due provvedimenti: “Uno – aggiunge Macaddino – doveva essere quello di garantire una capillare attività di informazione ma non si è mai effettuata una campagna in tal senso. C’è una generale disinformazione su questo nuovo servizio di raccolta. L’altro provvedimento doveva sicuramente essere quello di garantire dei controlli capillari da parte della polizia municipale ma anche qui a noi non risulta che ci sia stata questa azione davvero repressiva. Esortiamo l’amministrazione, pertanto, a predisporre mezzi adeguati per rimuovere tutto il cumulo di rifiuti in giro per la città e prevedere un’adeguata vigilanza”. L’ordinanza è entrata in vigore dallo scorso 7 maggio ma si sta registrando qualche criticità, come era ovvio aspettarsi quando vengono introdotte certe novità. Tra le periferie più colpite sicuramente la vasta contrada Catanese, conosciuta come Bosco d’Alcamo, dove si scorgono sacchetti ammassati tra loro ed un generale degrado sul ciglio della strada. L’aumento delle temperature di questi giorni sta sicuramente apportando problemi in più sul piano ambientale. Si scorgono persino materassi e un frigorifero abbandonati. La decisione di tagliare la raccolta dell’indifferenziato nasce dal fatto che il Comune vuole sollecitare il cittadino a differenziare di più, aumentando quindi quella soglia percentuale che permetterebbe anche di risparmiare tanti soldi evitando il conferimento in discarica. “Non sappiamo ancora con dati certi quale sia stato l’effetto di questo nuovo servizio – precisa l’assessore all’Ambiente Roberto Russo – anche perchè non ci sono dati. Li abbiamo chiesto all’ente gestore che ancora non ce li ha forniti. La nostra percezione però è positiva”. Riguardo alle criticità l’assessore annuncia che a breve partirà la campagna d’informazione. “E’ in preparazione un video – sottolinea -, purtroppo i tempi ordinati dalla Regione in tema di smaltimento dei rifiuti sono stati molto ridotti e di conseguenza abbiamo dovuto agire in fretta e furia. Sui controlli posso assicurare che già sono partiti da parte della polizia municipale, appena approveremo il bilancio entreranno in servizio a loro supporto anche le guardie ambientali”.

Castellammare del Golfo-Muore giovane emigrato in Sudafrica, famiglia dona gli organi

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Saranno donati gli organi di Giuseppe Ingoglia (nella foto), il giovane di 22 anni originario di Castellammare del Golfo figlio di emigrati rimasto vittima di un incidente stradale nei giorni scorsi in Sudafrica dove si era stabilito con la famiglia. Per volere del padre e della madre si procederà all’espianto degli organi: “Vogliamo che da Giuseppe rinascano nuove vite” sono le parole della famiglia che nonostante sia ancora affranta ha comunque rivolto lo sguardo superando la barriera del dolore. Ingoglia è deceduto lunedì scorso ma la notizia è rimbalzata solo oggi attraverso le pagine del Giornale di Sicilia. Per 4 giorni sarebbe rimasto in coma dopo essere stato investito mentre si trovava sul marciapiede in attesa di attraversare la strada: il rimorchio di un camion che stava passando in quel momento lo ha colpito violentemente in faccia lasciandolo a terra privo di sensi. Poi gli è passato sopra la parte inferiore del corpo con una ruota. Il 22enne è stato immediatamente soccorso e trasportato nell’ospedale di Cape Town. Qui l’equipe medica, che ha subito ammesso la situazione disperata, ha comunque provato a fare di tutto per salvarlo. Ma dopo 4 giorni di agonia, nonostante fosse stato sottoposto anche un delicato intervento chirurgico, il cuore di Giuseppe ha smesso di battere. I familiari del giovane, la mamma Maria Longo, il padre Tony Ingoglia ed il fratello Alberto, si erano trasferiti in Sudafrica per lavoro e solo da qualche anno erano rientrati a Castellammare. Giuseppe aveva deciso invece di rimanere a Città del Capo dove aveva la fidanzata e oltretutto lavorava per un’azienda di computer.

Alcamo-Parrocchia Santa Maria, festa in onore di Sant’Antonio da Padova

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Tredici incontri tematici sulla santità nella famiglia a partire dal prossimo primo giugno caratterizzano uno degli aspetti del programma della festa di Sant’Antonio di Padova, che si celebra nella parrocchia di Santa Maria di Gesù di Alcamo, nel cui convento ospita i Frati Minori. Ogni giorno dal primo al tredici giugno, fra Antonio Telleri nell’omelia delle ore 19 durante la celebrazione eucaristica parlerà della famiglia in continuità col progetto nazionale che riguarda l’Associazione nazionali dei parroci frati minori, della quale è presidente lo stesso fra Antonio. Una sfarzosa illuminazione sarà collocata sulla facciata della chiesa di Santa Maria e luminarie per tutta la via della Madonna del Riposo compresa la rotonda.  Il programma religioso durante la tredicina in onore di Sant’Antonio di Padova è caratterizzato dalla celebrazioni delle Lodi, celebrazione eucaristica, recita del rosario. La tredicina sarà presieduta dal reverendo fra Salvatore Callari. Durante la festa saranno celebrate giornate come quella degli artigiani e agricoltori, panificatori, ammalati, bambini e famiglia.  Mercoledì 13 giugno alle 19 uscirà la processione. Il programma ricreativo è iniziato lunedì scorso con il quinto memorial Maurizio Pugliese che si concluderà il primo giugno. Sabato 9 giugno alle 21 la Corrida in parrocchia. Domenica 10 giugno  giochi popolari a partire dalle ore 15 nel piano Santa Maria e alle 21 concerto con la Giupas band.

Alcamo-Meno Imu in previsione, in tilt i conti del Comune

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Difficoltà a far quadrare i conti, ritardi nell’approvazione del bilancio di previsione in giunta. Grattacapi per il sindaco Domenico Surdi che deve fare i conti con il consolidato di un’altissima spesa corrente a cui si è aggiunta anche una previsione di diminuzione d’entrata dell’Imu pari a circa mezzo milione di euro. Quest’ultimo problema, posto dal dirigente della Direzione VI della Ragioneria Sebastiano Luppino, si baserebbe su un dato “storico” che per l’appunto pone delle previsioni che portano a pensare ad un minor gettito Imu di circa 500 mila euro per le casse municipali. “Non ho motivo di dubitare rispetto a tale posizione che mi è stata esternata dagli uffici – afferma il primo cittadino – ma comunque il ritardo è imputabile ad un ragionamento complessivo che ci possa portare a migliorare i conti dell’ente”. Per Alcamo il problema resta sempre lo stesso, e cioè l’alta spesa corrente che ammonta a circa 36 milioni di euro per coprire i costi di stipendi del personale e del funzionamento dei vari uffici. Insomma, spese indispensabili per mandare avanti la macchina burocratica. Il problema di fondo è poi la bassa capacità di riscossione da parte del Comune, c’è all’incirca un 40 per cento di evasione dei tributi e questo porta ovviamente ad una carenza di liquidità nella parte che va proprio a copertura delle spese correnti. La tegola Imu di quest’anno è quella che materialmente ha portato a questo squilibrio di parte corrente. “Questo intoppo – sottolinea Surdi – ci sta portando a spulciare capitolo per capitolo la manovra finanziaria e da un certo punto di vista ci sta aiutando a migliorare l’intera manovra. Stiamo lavorando sul fronte dell’efficientamento energetico per la pubblica illuminazione con la partecipazione a bandi e sul piano del miglioramento della riscossione”. Intanto divampano le polemiche: “Ad oggi riscontro un ritardo clamoroso rispetto alla legge ma anche un ritardo clamoroso rispetto all’anno scorso – attacca il consigliere di opposizione di Alcamo bene comune Gino Pitò -. Rispetto all’anno scorso abbiamo un ritardo di un mese inspiegabile. Nel 2017 il Dup era stato approvato il 21 aprile mentre quest’anno non se ne hanno notizie. L’anno scorso si trattava del primo vero Dup di questa amministrazione, non contando quello teorico del 2016, e quindi non si comprende perché al secondo anno di programmazione si vada in ritardo e non di poco rispetto al primo tentativo. Cosa si è inceppato nel funzionamento della macchina amministrativa?”. Il primo cittadino però assicura: “Lo squilibrio è di qualche centinaia di migliaia di euro – precisa -, nulla di preoccupante. A giorni arriverà tutto in giunta e si approverà lo strumento finanziario”. Già nel rendiconto del 2016, ultimo analizzato dalla Corte dei conti, erano emerse numerose criticità per il municipio alcamese dal momento che le spese correnti ingessano del 50 per cento gli introiti complessivi dell’ente. L’attuale amministrazione comunale del Movimento 5 Stelle, in carica dal giugno del 2016, ha evidenziato che nei 5 anni pregressi al suo avvento non è mai stata fatta una seria politica di spending review.

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