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sabato, Maggio 3, 2025
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Ombra si dimette

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Salvatore Ombra non è più il Presidente dell’Airgest. Proprio questa mattina la sua lettera di dimissioni è stata recapitata al Presidente della Provincia Mimmo Turano.

Nella lettera si legge: “Me ne vado perchè è cambiata la governance”. Seguiremo con attenzione la vicenda a partire da domani.

 

 

 

Preparazione a grandi sfide

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Pagina sportiva dedicata al calcio. Partiamo dalla Serie D. Il Marsala ha svolto ieri una doppia seduta; in mattinata allenamento in palestra per un lavoro di potenziamento e poi sul campo per la tattica mentre nel tardo pomeriggio la compagine ha svolto un riscaldamento, possesso palla ed esercitazione tattica. Oggi invece partitella in famiglia, la classica del giovedì. La squadra di mister Sciacca si prepara così alla sfida di domenica alle 14.30 contro il Noto, partita importante perché in caso di vittoria garantirebbe al Marsala di avvicinarsi sempre di più alla testa della classficia in Serie D. In Prima divisione prosegue la preparazione del Trapani di Boscaglia per la sfida di domenica al Provinciale contro il Piacenza. Dopo il doppio allenamento della giornata di ieri in cui la squadra è stata impegnata nella mattinata in un lavoro prettamente fisico, mentre nel pomeriggio al Sorrentino in una seduta intensa con il pallone,  i granata oggi svolgeranno la seduta di lavoro allo stadio Provinciale. Nell’incontro con la stampa del giovedì inteverranno presso la sala stampa Franco Auci Salvatore Gambino e Mimmo Provenzano. Ad arbitrare Trapani-Piacenza invece  è stato chiamato Daniele Martinelli della sezione di Roma 2.

 

Marrocco visita i lidi

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Nella mattinata di ieri il capogruppo all’Ars di Fli, Livio Marrocco, unitamente al presidente del consiglio comunale, Giuseppe Cruciata hanno fatto un sopralluogo nei lidi di Castellammare del Golfo danneggiati dal maltempo che si è abbattuto nelle nostre zone nei giorni passati. Con loro anche alcuni consiglieri comunali e gli operatori turistici. “Abbiamo riscontrato danni ingenti, certamente di decine di migliaia di euro”, ha dichiarato Marrocco, precisando inoltre che “gli imprenditori coinvolti stanno preparando un resonconto dettagliato e lo faranno avere al Comune. Il nostro gruppo consiliare presenterà un atto d’indirizzo per un immediato intervento a sostegno degli operatori danneggiati. Da parte mia – chiosa Livio Marrocco – verificherò la possibilità che la Regione preveda esenzioni o abbattimenti dei tributi per gli operatori dei lidi”.

Che tragedia!

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La notizia fa rabbrividire. A Trapani un disastro senza precedenti. Una famiglia sterminata dal capofamiglia, un uomo di 40 anni. L’ uomo sarebbe Pietro Fiorentino e avrebbe ucciso la figlia di 10 anni, l’ex moglie, il cognato portatore di handicap e la suocera. Anche il quarantenne è morto suicida lanciandosi dal cornicione al quinto piano della palazzina di via Omero. Questa mattina l’uomo infatti avrebbe dato alla fiamme l’appartamento dopo aver rinchiuso i familiari all’interno di una delle stanze dell’immobile. Intervenuti prontamente pattuglie di polizia e ambulanze oltre ai vigili del fuoco. Terrificante la scena del cadavere per strada: quello del morto suicida. Una delle vittime era rimasta viva ma è deceduta durante il trasporto in ospedale. Secondo prime ricostruzioni le fiamme sarebbero state appiccate in seguito ad una lite. Cinque in totale le vittime. Seguiranno aggiornamenti sulla vicenda.

 

 

La strage di Trapani

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La strage di Trapani è avvenuta intorno alle tre di notte. Pietro Fiorentino ha dato fuoco alla casa e si è lanciato dal terrazzo. Ad evacuare le fiamme le squadre dei vigili del fuoco, polizia e carabinieri che hanno cercato di far evacuare le altre famiglie residenti nel palazzo di Via Omero. Soltanto alle prime luci dell’alba i pompieri hanno fatto irruzione servendosi delle scale aeree all’interno dell’appartamento. Una strage al seguito  di una lite, commessa da un uomo che non aveva mai accettato la separazione dalla moglie. Questo emerge dai tragici avvenimenti di Trapani. Le vittime sono figlia Daniela di 8 anni, la moglie Stafania Mighali di 39 anni, il cognato disabile Hans Rindinella di 55 anni e la suocera Nunzia Rindinella di 77.

Dalle ricostruzioni, l’uomo li avrebbe uccisi e poi rinchiusi in una stanza dandogli fuoco con liquido infiammabile. La tragedia si conclude col più classico dei finali: l’uomo si suicida buttandosi giù dalla terrazza dell’immobile. Secondo dunque le prime indiscrezioni di investigatori e medici legali Fiorentino avrebbe prima ucciso i parenti e poi li avrebbe bruciati.

 

Scippo ad Alcamo, un poliziotto lo sventa

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Ancora uno scippo ad Alcamo e ai danni di un’anziana signora. Questa volta è stato sventato tutto dall’intervento di un funzionario di Polizia che trovandosi ieri mattina intorno alle 9,20 nei pressi di corso Belverde ha notato  una cinquantina di metri il tentativo di scippo da parte di due giovani con la signora a terra. Intervenuto i due sono fuggiti lasciando durante la fuga la refurtiva. la signora è stata prontamente soccorsa con il 118 e uomini dela POlizia e ricoverta all’Ospedale di Alcmao dove sono stati diagnosticati 30 giorni di prognosi.

La Polizia si è messa sulle tracce dei due. Poi intorno alle 10 al Commissariato di Polizia si è presentato Pietro Gioè per la firma giornaliera essendo gravato da una misura di prevenzione a suo carico. insieme a lui c’era Antonino Zummo. Gioè è stato prima trattenuto nel Commissariato perchè durante lanotte pe due volte non era stato trovato dalla polizia a casa dove doveva stare e poi riconosciuto dal funzionario di polizia che era intervenuto per sventare la rapina ai danni della signora in Corso Belverde. Quindi Zummo, dopo una serie di indagini, è stato trovato in un bar. Per i due sono scattate le denunce e la traduzione al San Giuliano con l’accusa di rapina in concorso e lesioni gravi e per il solo Gioè anche l’inosservanza degli obblighi della sorveglianza speciale.

Adesione o non adesione? Questo il dilemma

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Dopo le dichiarazioni di Salvino Caputo, arrivano ancora delle prese di posizione in favore dell’adesione di Balestrate al Distretto Turistico del Golfo di Castellammare. Questa volta a tornare sulla vicenda è Giovane Italia Balestrate. In un comunicato si legge: “Giovane Italia Balestrate, dopo il “NO” del Consiglio Comunale riguardante la votazione per la partecipazione del Comune al Distretto Turistico, invita l’intero Consiglio Comunale a ripensare la decisione presa in merito. Il Presidente di Giovane Italia Balestrate Nicola Inbrunnone inoltre afferma che è un grave danno economico per la  comunità balestratese e pertanto invita i Consiglieri ad assumersi le proprie responsabilità e rimediare nel più breve tempo possibile.

Insomma che la notizia avesse fatto discutere lo avevamo già immaginato all’indomani del famoso consiglio comunale che aveva bocciato la proposta di adesione. Adesso diversi gli inviti a far ricredere il consiglio sulla decisione assunta in aula. Resta da capire se effettivamente la tanto agognata adesione  comporti un miglioramento nello sviluppo turistico o se si tratti esclusivamente nel caso di adesione o non adesione, di strategie o chiamiamole trovate elettorali, trovandoci comunque a pochi mesi dalle comunali.

 

E’ morto Rosario Spatola, uno dei primi collaboratori di giustizia siciliani

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Rosario Spatola, uno dei primi collaboraotri di giustizia per le vicende di Cosa Nostra, è morto. . La notizia è stata resa nota questa mattin dal pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Francesco Del Bene, al processo per l’omicidio di Mauro Rostagno. Non sono state comunicate né la data né la causa del decesso di Spatola. Rosario Spatola avrebbe dovuto deporre in videoconferenza al processo Rostagno.

 

Originario di Campobello di Mazara, fu uno dei primi pentiti di Cosa nostra. Fu condannato dal Tribunale di Palermo per associazione mafiosa ed iniziò a collaborare con la Procura di Marsala nel 1989. Fu lui a rivelare a Paolo Borsellino i segreti delle cosche trapanesi. Con lo stesso Borsellino si era aperto un rapporto di profonda fiducia.

 

“Sono rimasto orfano”, aveva dichiarato Spatola all’indomani dell’uccisione del giudice nella strage di Via D’Amelio.

 

Boscaglia squalificato per due partite

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Dopo il bel successo esterno in terra toscana, 2 a 1 sul campo del Prato, il Trapani ha ripreso la preparazione in vista del match casalingo contro un avversario storico e quotato come il Piacenza, che tuttavia in questo campionato non sta ben figurando. La gara del Provinciale potrebbe anche regalare la vetta della classifica ai granata guidati da mister Roberto Boscaglia. Tedesco e  compagni si sono ritrovati ieri al Sorrentino per riprendere la preparazione. In conferenza invece hanno parlato il difensore autore delle reti di Prato, Luca Pagliarulo e Giacomo Tedesco. Intanto il giudice sportivo ha decretato due giornate di squalifica per l’allenatore Boscaglia che era stato espulso domenica nel corso del match.

Il mister granata quindi non sarà in panchina per il match casalingo di domenica prossima contro il Piacenza e per la trasferta con il Feralpisalò.

Il Piacenza invece dovrà fare a meno dell’attaccante Simone Guerra, squalificato per una giornata. Chiudiamo la pagina dedicata al Trapani con il mercato. Ricordiamo che ieri la società ha tesserato il portiere Andrea Pozzato, lo scorso anno al Melfi. Pozzato, classe 88, è alto 187 cm ed è cresciuto nelle giovanili della Juventus, dove ha svolto tutta la trafila fino alla Primavera bianconera. Risolto invece il contratto dell’estremo difensore Dolenti.

 

 

 

Alcamo battuto in casa da un rigore nel recupero

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Alla fine tra Alcamo, Castellamare e Campofranco in un ipotetico triangolare ristretto a loro tre tutte han vinto e tutte han perso. Non se l’aspettava l’Alcamo di dover perdere così in casa. Dinorma son le squadre di casa che vincono, quando vincono così, con un rigore dubbio a tempo scaduto, anzi nel recupero. Stavolta è toccato invece alla squadra di casa perdere con un rigore dubbio nel recupero. Uno e zero per il Campofranco al 93’e palla al centro per un paio di minuti e poi tutti a casa con i bianconeri a protestare inutilmente, ovviamente, con il direttore di gara.

 

L’Alcamo ha provato da subito a vincerla questa partita che a questo punto è sembrata segnata, alla fine, con il rigore per gli ospiti. Al 9° l’Alcamo prova il primo affondo con un crosso di Venuti verso il palo più lontano dove arriva a colpire di prima intenzione Papania, la palla dà l’illusione ottica del gol ma finisce fuori. Al 16° sono gli ospiti che tentano l’affondo con Panepinto che vola sulla fascia sinistra, si accentra e prova a tirare. La palla finisce fuori. Al 39° ancora un cross di Venuti per la testa di Papania che, nonostante la pressione di un difensore, riesce a spingere la sfera verso la porta impegnando Semprevivo alla parata. Al 35° contropiede bianconero con palla che arriva a Domicoli, il quale in velocità entra in area, tenta di superare Alderuccio, sta per preparare il tiro di sinistro quando cade a terra per una manata dello stesso difensore ospite. Il direttore di gara fa finta di nulla facendo continuare. Al 41° cross di Venuti, la palla viene spizzicata di testa da un difensore ospite e arriva sui piedi di Iovino che prova il tiro, ribattuto dal corpo di un difensore, la palla arriva a Domicoli che si trova solo davanti a Semprevivo e prova a batterlo con il portiere che gli si butta tra i piedi e gli ribatte il tiro. Il pallone viene ripreso dallo stesso attaccante bianconero ma, però, arriva, a sorpresa, il fischio del direttore che ha visto chissà quale fallo. Nel secondo tempo non c’è Papania, infortunato, al suo posto entra Rinaudo. Già al 1° Venuti prova a scardinare l’attenta difesa giallorossa mettendo al centro per Iovino che si fa anticipare proprio quando stava per provare il tiro in porta. All’8° sono gli ospiti a recriminare per un gol mangiato da Mineo, su perfetto cross di Immesi, che manda altissimo da pochi passi dalla porta difesa da Muratore. Poi nulla tra le due squadre, tranne un paio di calci di punizione per parte che non porteranno da nessuna parte. Al 93° l’episodio decide la gara. Messina, in area, tenta il dribbling su Perricone e cade a terra, sembra, per un fallo di Rinaudo. Dalla tribuna nessuno vede il fallo, il direttore di gara, invece, indica il dischetto. Messina non fallisce l’occasione e dopo due minuti arriva il triplice fischio con gli ospiti in festa e i padroni di casa che vanno civilmente a protestare nei confronti dell’arbitro, il signor Acquapendente.

 

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