In seguito al recente incontro, ad Alcamo, della consulta comunale del turismo, alla presenza dell’assessore al ramo, Lorella Di Giovanni e del sindaco, Domenico Surdi, l’amministrazione fa sapere che domani, mercoledì 22 marzo, alle ore 21:00, presso la Sala della Comunità “Giovanni Paolo II” (parrocchia S. Paolo, corso VI Aprile), si riuniscono le associazioni del territorio alcamese della categoria “Associazioni culturali, cooperative e consorzi che si occupano di turismo”. L’obiettivo: discutere le proposte da presentare alla consulta comunale del turismo, cosi come previsto dal regolamento comunale.
Castellammare del Golfo-Pugno duro contro il volantino selvaggio, multe sino a 500 euro
Multe da 25 sino a 500 euro. Mazzata stabilita dal sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Coppola per aziende, società o loro dipendenti che distribuiscono in modo selvaggio volantini. Il primo cittadino ha adottato un’ordinanza che impone il divieto di effettuare volantinaggio abbandonando le pubblicità per strada e di affiggere manifesti “sui pali dell’illuminazione, della segnaletica stradale, sugli alberi o altri supporti”. L’obiettivo chiaramente è quello di mantenere pulizia e decoro delle strade. Un provvedimento che sostituisce una precedente disposizione e inasprisce divieti e pene per chi non la osserva. Il divieto riguarda la diffusione di volantini, opuscoli, manifesti, o altro materiale pubblicitario, sotto le porte di accesso, nei portoni e negli androni delle abitazioni private, sul parabrezza o sul lunotto delle autovetture e su tutti i tipi di veicoli; vietato anche distribuire volantini buoni-sconto, biglietti omaggio e simili ai conducenti o ai passeggeri dei veicoli in movimento in prossimità degli incroci. Non è vietata invece la distribuzione di depliant commerciali “porta a porta”, ma solo se l’opuscolo è depositato all’interno della cassetta della posta dei residenti e condomini. “Abbiamo previsto sanzioni più dure e maggiori controlli poiché non è più tollerabile che per le strade della città vengano abbandonati volantini in enorme quantità, come sui portoni e sui parabrezza delle auto. Inoltre – spiegano il sindaco Coppola e l’assessore alla Viabilità Maurizio Paradiso – i manifesti pubblicitari vengano piazzati sui pali dell’illuminazione e della segnaletica stradale. Il fenomeno dell’abbandono indiscriminato di volantini a scopo pubblicitario è in costante aumento e l’accumulo crea non solo rifiuti ma perfino l’occlusione delle caditoie. Occorre mantenere il decoro urbano e salvaguardare l’igiene pubblica tramite la regolamentazione dell’attività di distribuzione di depliant e volantini e vietare l’affissione di manifesti nel centro storico”. Il Comune sostiene una spesa non indifferente per raccogliere i fogli di carta distribuiti in continuazione e abbandonati per strada impiegando uomini, mezzi e risorse finanziarie senza oltretutto riuscire mai a garantire il pieno decoro dal momento che la distribuzione di questi depliant pubblicitari va ad enorme velocità e con un flusso continuo per l’arco dell’intera giornata. Il volantinaggio potrà essere effettuato esclusivamente nei giorni di martedì e giovedì, solo a seguito del pagamento dell’imposta comunale di pubblicità, e le ditte o gli incaricati delle operazioni di volantinaggio dovranno segnalare almeno tre giorni prima al comando di polizia municipale la data di inizio delle operazioni e l’itinerario che seguiranno nella distribuzione dei volantini. In occasione di manifestazioni politiche, sindacali, religiose, celebrative potranno essere distribuiti volantini nell’ambito delle manifestazioni autorizzate su aree pubbliche. Per i trasgressori sono previste multe salate: per le aziende e le ditte committenti le sanzioni vanno da 50 a 500 euro con l’obbligo del ripristino dello stato dei luoghi, per la società distributrice ed il personale che diffonde volantini e affigge manifesti o opuscoli pubblicitari, le sanzioni partono da 25 e arrivano a 150 euro.
Alcamo-Domani Festa di Primavera al parco suburbano
Festa di Primavera domani al parco suburbano San Francesco di Alcamo. Con questo evento, rivolto principalmente ai bambini delle scuole elementari cittadine, per stimolare ed incoraggiare la loro curiosità nei confronti della natura, l’associazione Laurus, che gestisce l’area, saluterà l’arrivo della nuova stagione. Altre associazioni che hanno a cuore la difesa dell’ambiente, partecipano alla sua organizzazione. Un laboratorio di riciclo creativo è affidato al circolo alcamese di Zero Waste, attivo nell’elaborazione di progetti volti a disegnare un ambiente sostenibile, che promuovano e incentivino il risparmio delle risorse, in cui ogni cittadino, dal più grande al più piccolo, con piccole azioni e comportamenti virtuosi, può dare il suo contributo al contenimento dell’inquinamento. Con la collaborazione della Frappè Animazione si darà vita anche a “il rifiuto al posto giusto” un gioco che intratterrà i bambini facendoli divertire ed educandoli al contempo alla corretta differenziazione. Il comitato di cittadini Basta Smog coinvolgerà i piccoli nella piantumazione dei fiori e di un albero in memoria di Gianni Gervasi, compianto presidente della Laurus, scomparso improvvisamente a soli 55 anni, tra gli ispiratori del comitato. Basta Smog, il giorno dei funerali, il 7 gennaio scorso, si intestò proprio l’iniziativa denominata “un albero per Gianni” organizzando un banchetto per la raccolta di offerte da destinare alla continuazione, all’interno del parco, dell’opera di Gervasi, sempre in prima linea nella difesa dell’ambiente e delle risorse del territorio.
Alcamo-Piano paesaggistico, Abc indice assemblea
Un’assemblea pubblica è stata indetta dal gruppo consiliare di Abc per sabato prossimo alle 17,30 al centro congresso Marconi di Alcamo. Abc si intesta una battaglia sui temi urbanistici e lo spunto dell’assemblea è dato dalla pubblicazione, lo scorso sette marzo all’albo del Comune di Alcamo, del Piano paesaggistico, la cui attuazione, se passasse per come approvato dalla Regione, provocherebbe una quasi paralisi nel settore edilizio. Un primo effetto la pubblicazione lo ha già dato. Sono scattate infatti le norme di salvaguardia, che bloccano le costruzioni di nuovi immobili in una grande fascia a nord di Alcamo che va verso Alcamo Marina. Piano paesaggistico che ha già fatto scattare proteste e riunioni straordinarie di consiglio comunali, per come è accaduto a Marsala, mentre contestazioni arrivano da Petrosino a Campobello di Mazara e Castelvetrano. E ad Alcamo? Un problema che i cittadini alcamesi stanno sottovalutando forse per carenza di informazioni anche se fino ad oggi se ne è parlato e continua a parlare solo nei nostri telegiornali di Alpauno. Ora scende in campo Abc e durante l’assemblea, alla quale sono stati invitati amministratori comunali, tecnici e cittadini, sarà fatto il punto anche sullo stato dell’arte del Piano regolatore, pedemontana, etc. Insomma ciò che coinvolge l’edilizia volano per l’economia locale. Gli stessi tecnici invitano gli alcamesi ad attenzionare il problema e se il caso a presentare le osservazioni, contro il Piano paesaggistico, i cui termini sono scattati lo scorso sette marzo. In altri periodi storici a quest’ora ad Alcamo si sarebbero mobilitate le organizzazioni di categoria, invece oggi continua a vigere il silenzio sulla delicata e complessa materia dell’urbanistica. Il Piano paesaggistico per come è stato concepito è destinato a provocare disagi ai cittadini alcamesi, per molti dei quali le aspettative per potere realizzare immobili in certe zone diventerà impossibile. Occorre dunque una seria mobilitazione per rivedere le scelte della Regione e l’assemblea di Abc potrebbe rappresentare un primo passo per sensibilizzare la città di fronte a questo problema, che fino ad oggi è passato quasi sotto silenzio e mettere a punto iniziative unitarie, senza guardare ai colori politici, utili a superare tanti ostacoli ed evitare così la paralisi dell’edilizia, in un momento in cui si registrano timidi segnali di ripresa nel comparto immobiliare.
Calcio/Eccellenza-Alba Alcamo, buon pari con la Folgore
L’Alba Alcamo esce a testa alta dalla difficile trasferta di Castelvetrano e al temine di una gara a tratti molto combattuta riesce a portare via un punto, che vale più come prestigio e orgoglio che per un obiettivo che la società sta perseguendo: ovvero l’accesso ai play off, dal quale a quattro partite dalla fine del campionato e con l’attuale classifica è tagliata fuori. Ieri sul campo della Folgore tutto si è deciso nel secondo tempo dove alla rete di Seckan, che ha portato in vantaggio i padroni di casa è seguito al 19esimo il pareggio di Manfrè. L’Alba Alcamo ha prodotto il massimo sforzo ed a agguantato il pari mentre la squadra era in dieci per l’espulsione di Corso per fallo su ultimo uomo. Al triplice fischio iniziale la Folgore è partita molto forte sfiorando il gol in diverse occasioni. Ma la difesa bianconera ha tenuto bene. Almeno tre le occasioni nel primo tempo per i padroni di casa. Nel secondo tempo le fasi decisive di una partita che l’Alba Alcamo ha sfiorato di vincere quando su contropiede Picone, per il quale la velocità non è certo una sua prerogativa, si è fatto bloccare. Pareggio tutto sommato giusto in una giornata in cui il Paceco, battendo il Troina si attesta al primo posto con 52 punti, 50 per la squadra dell’Ennese, 40 punti per l’Alcamo che domenica prossima, inizio alle ore 16 affronta al Catella, il Mussomeli.
Alcamo-Urinano in strada, due giovani scoperti dai carabinieri: maximulta da 10 mila euro
Vomito e urina dappertutto. Questa la segnalazione dei residenti del centro storico di Alcamo che dipingono un quadro assolutamente degradante del cuore pulsante della città. Denunce che da sempre vengono fatte con particolare riferimento alla movida selvaggia accompagnate anche da atti di vandalismo e di microcriminalità in genere. Ora anche su questo versante le forze dell’ordine si stanno muovendo con l’intento di contrastare questo terribile costume che rende davvero invivibile il centro storico alcamese specie nelle ore notturne del fine settimana. I carabinieri hanno deciso nello scorso fine settimana di mescolarsi con abiti in borghese alla folla, in occasione della “Notte bianca” e non sono mancate le sorprese. Amare soprattutto per chi è stato trovato a urinare davanti ai portoni e alle mura perimetrali delle case. In due dovranno adesso pagare un conto salatissimo: per “atti osceni in luogo pubblico” due giovani, di 22 e 25 anni, oltretutto sospettati di essere ubriachi fradici, sono stati multati con una maxi sanzione. Dovranno pagare a testa ben 10 mila euro che triplicherà se i ragazzi non pagheranno quanto dovuto entro 5 giorni e a quel punto dovrebbero sborsare 30 mila euro alla prefettura di Trapani. I due pagano il conto salatissimo della recente depenalizzazione di questo tipo di reato: infatti in passato si doveva affrontare un processo con tanto di denuncia penale, ora invece si paga una elevatissima multa. I militari dell’Arma, guidati dal capitano Giulio Pisani, hanno effettuato delle vere e proprie “ronde” durante la serata e sino a notte fonda dopo avere raccolto il grido d’allarme dei tantissimi residenti del centro storico, specie di quelli che vivono nelle stradine laterali della parte pedonalizzata di corso VI Aprile e di piazza Ciullo. I militari, mimetizzati da veri e propri avventori tra la folla, hanno osservato i comportamenti più sospetti e si sono concentrati sul 22enne e 25enne. Una volta seguiti hanno scoperto che si erano appartati in una strada laterale al corso VI Aprile per fare pipì. Trovati in flagrante sono stati identificati e portati in caserma dove gli è stata comminata la maximulta. La compagnia di Alcamo “inaugura” così un nuovo servizio di controllo che avrà specifiche attenzioni al contrasto al degrado urbano. Attività che si affianca poi a tutte le altre, già da tempo in atto, con particolare attenzione al contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, altra piaga di un’Alcamo dove la droga scorre a fiumi.
Alcamo-La guerra dell’acqua tra uffici e amministrazione, tutto in stand-by
Sul conflitto di competenze si è arenato il regolamento sull’utilizzo dei pozzi privati ad Alcamo. Una risorsa assolutamente indispensabile, specie nel periodo estivo quando quasi tutta la città dal centro urbano si trasferisce ad Alcamo marina che è sprovvista di rete idrica. Tra uffici e amministrazione comunale è un rimpallo su chi deve esprimersi per ridare l’ok all’utilizzo di queste fonti che sono “storicamente” indispensabili per la conformazione della città e per le condizioni disastrate della sua rete idrica. Oramai è dal dicembre scorso che le concessioni del Genio civile per attingere ai pozzi privati sono scadute e non si sono rinnovate semplicemente perché è in atto una guerra tra il governo cittadino e gli uffici del Settore Tecnico. Il motivo è abbastanza lineare: gli uffici, consapevoli che si tratta di acqua non potabile e che quindi non può essere venduta per utilizzo domestico, inviano una relazione al sindaco Domenico Surdi e al segretario generale del Comune Vito Bonanno per chiedere se è intenzione del Comune rinnovare le concessioni; di contro il primo cittadino risponde all’ufficio scaricando su di esso ogni responsabilità: “E’ discrezione degli uffici decidere in tal senso”. Ma i tecnici comunali non hanno alcuna intenzione di esprimersi e di prendersi una tale responsabilità. Ascoltato in audizione in IV Commissione consiliare, dove da mesi si sta provando a varare un regolamento proprio per l’utilizzo dei pozzi privati, il funzionario Vincenzo Ponzio del Settore Servizi tecnici è stato chiaro: “Per l’approvvigionamento idrico non potabile – sostiene – non si può portare l’acqua non potabile dentro le abitazioni. Quindi di fatto alla data di oggi probabilmente non c’è fretta di rinnovare le licenze e l’amministrazione deve prendersi la responsabilità di permettere che l’acqua proveniente dai pozzi privati venga portata all’interno delle abitazioni”. L’iter sotto questo aspetto sembra essere giunto ad un punto morto: a questo punto o gli uffici o l’amministrazione comunale sarà chiamata a fare un passo indietro se si vorrà consentire l’approvvigionamento dai pozzi privati. Una cosa è certa: già la scorsa estate i pozzi rimasero non fruibili per qualche giorno, con la sola possibilità come adesso di rifornirsi al Bottino comunale, ma fu un grande caos: per costi e tempi di riempimento dell’autobotte la soluzione non è praticabile. Dunque è auspicabile che prima dell’estate la situazione si sblocchi altrimenti saranno dolori. Intanto il regolamento è ancora fermo in commissione ed anche qui per un contrasto con gli uffici: si aspetta un parere tecnico al testo al Settore Tecnico che però ancora non è arrivato. Semmai gli stessi uffici hanno già fatto intendere di voler apportare delle modifiche al testo. Su tutte le furie la presidente della IV commissione, Rosa Alba Puma: “Dopo aver atteso circa quattro mesi che gli uffici si esprimessero in merito al regolamento, fortemente voluto anche dal dirigente di settore, – ha fatto mettere a verbale – nonché dall’amministrazione tutta, non è accettabile che debbano passare ulteriori mesi per l’inserimento delle integrazioni richieste, se non addirittura il ribaltamento dell’intero regolamento”.
Alcamo-Street control, partenza a razzo: una multa ogni 4 minuti al suo esordio (SERVIZIO)
Ore 18 di ieri: si chiude la prima uscita della polizia municipale con il temuto street control ad Alcamo. Il bilancio è pesantissimo se si considera che la pattuglia ha lavorato su postazione fissa e per altro in fase di rodaggio essendo stato utilizzato l’apparecchio per la prima volta, quindi con procedure di accertamento fisiologicamente un po’ più lente. In meno di due ore e mezza, con pattuglia ferma in piazza Falcone e Borsellino e in via Archimede (all’altezza dell’ultima uscita di piazza Bagolino) sono state accertate infrazioni in ben 34 veicoli, tradotto vuol dire un’infrazione ogni 4 minuti. Per l’esattezza 17 sono stati sanzionati in piazza Falcone-Borsellino, altrettanti in via Archimede, una decina di loro poi hanno avuto la doppia sanzione applicata per mancanza di revisione e assicurazione. Una vera e propria stangata in termini economici e non solo perchè la mancata copertura assicurativa fa anche scattare il sequestro del veicolo. Dei 34 veicoli sanzionati in 6 casi l’infrazione è stata immediatamente contestata sul posto: uno dei fermati, oltre a non avere revisione e assicurazione, era tra l’altro sprovvisto di patente e a suo carico è anche scattata la denuncia all’autorità giudiziaria. Abbastanza semplice il funzionamento dello street control: una telecamera piazzata sulla cappotta dell’auto dei vigili ad alta tecnologia fotografa targa e veicolo, riproducendo data e orario dell’infrazione rilevata. L’impianto, collegato ad un tablet dotato di rete internet, in tempo reale si connette alle banche dati per la verifica della regolarità della copertura assicurativa e della revisione. In caso di infrazione vengono scattate le due foto e, laddove possibile, l’infrazione viene contestata immediatamente all’automobilista o al centauro. In caso contrario viene inviato un avviso direttamente all’intestatario del veicolo entro le 72 ore dal verbale accertato il quale verrà chiamato a controdedurre entro le successive 48 ore e in caso di mancato riscontro scatterebbe d’ufficio la multa. Siamo comunque solo all’inizio: infatti dopo questa fase di rodaggio lo street control sarà utilizzato nelle sue piene funzioni, quindi con pattuglia in movimento. In quel caso verrebbero stangati non solo i veicoli senza assicurazione o revisione ma anche quelli posteggiati in doppia fila o in sosta vietata. Di sicuro i primi tempi si preannunciano durissimi per chi è stato sempre abituato a fare un pò come meglio crede, e c’è da dire che sono davvero in tanti e basta farsi ancora oggi un giro tra le vie più trafficate della città per rendersene conto di quanto incida il fenomeno.
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Alcamo-Street control, da questa mattina al via petizione dei commercianti
Intanto si mobilitano commercianti e sigle di categoria ad Alcamo contro lo street control. Come preannunciato nei giorni scorsi hanno dato vita ad una petizione che da questa mattina ha cominciato a fare il giro delle attività commerciali, specie quelle del centro storico e delle aree più trafficate dove la temuta telecamera potrebbe davvero fare una strage di multe. A dare vita all’iniziativa le associazioni e sindacati di commercianti e dei consumatori dell’Ascom Confcommercio, del Comart Confartigianato, Confesercenti, Esaarco e Udiconsum. Nella petizione si chiede la sospensione dello street control principalmente per tre motivazioni: la prima perchè l’applicazione dello Street Control non potrà che avere, secondo quanto viene riportato nella petizione, “finalità vessatorie verso il cittadino e l’automobilista alcamese, elevando contravvenzioni indistintamente e indiscriminatamente per tutte le violazioni del codice della strada, anche le più banali, senza dare la possibilità al cittadino di immediata contestazione della stessa, anche e soprattutto nel caso soste o fermate di pochi minuti, come ad esempio per il carico e scarico di merci, visite di rappresentanti per i negozi ed altro ancora”; la seconda motivazione riportata è relativa al fatto che la telecamera penalizzerebbe pesantemente i piccoli imprenditori e gli esercenti di vicinato, già vessati dalla crisi del settore e dal brulicare di centri commerciali, con il rischio sempre maggiore di chiusure e fallimenti; infine nel testo di petizione secondo le associazioni e i sindacati di categoria di commercianti e dei consumatori l’applicazione dello Street Control dovrà necessariamente essere avviata e presa in considerazione solo ed esclusivamente dopo che l’amministrazione avrà messo in atto tutta una serie di interventi migliorativi della viabilità cittadina, come ad esempio il ripristino della segnaletica stradale, il rifacimento delle strisce pedonali, la creazione di nuove zone di parcheggio e la corretta delimitazione di quelle esistenti, l’installazione di parcometri a norma di legge, la messa in funzione dei semafori, il ripristino di un servizio efficiente di trasporto urbano ed extraurbano, un migliore controllo sul territorio urbano ed extraurbano da parte dei vigili urbani, l’installazione di videocamere nelle zone chiuse al traffico e il ripristino di quelle esistenti. Contestualmente gli stessi ideatori della petizione chiedono al sindaco Domenico Surdi e all’assessore alla Polizia municipale Fabio Butera un incontro con la massima urgenza oltre che per avanzare queste lamentele anche per promuovere attività di educazione stradale.
Alcamo-Chiesa del collegio, lavori al palo e resta la chiusura
Tecnici e maestranze del Demanio dello Stato dopo un sopralluogo alla chiesa del Collegio di Alcamo avevano assicurato che gli interventi sarebbero iniziati in questa settimana. Ma fino ad oggi non si è visto nessuno e pertanto sono destinati ad allungarsi i tempi per riaprire la chiesa, una della più grandi di Alcamo, che sorge in piazza Ciullo. Rimandato dunque il conto alla rovescia per i lavori allo scopo di consentire in tempi brevi la riapertura. Già un lungo sopralluogo è stato effettuato da quattro tecnici del Demanio dello Stato per mettere a punto tutti gli interventi, che tardano ad arrivare nonostante gli appelli del rettore padre Vito Filippi. Tempo. La chiusura quasi due mesi fa dopo la caduta di calcinacci nella via Mazzini, alla fine dello scorso mese di novembre. Seguirono controlli anche sui muri nel lato ovest della chiesa. Il crollo di calcinacci avvenuto nella via Mazzini a causa del forte vento alla fine dello scorso mese di novembre. Una relazione dei vigili del fuoco, alla quale è seguita la chiusura dell’imponente costruzione della chiesa del Collegio dei Gesuiti di Alcamo. La prima pietra venne posta nel 1684 e i lavori si conclusero nel 1767. Particolarmente impegnato per la riapertura del Collegio continua ad essere il rettore della chiesa padre Vito Filippi, che invita anche le autorità locali a sollecitare presso il Demanio dello Stato l’inizio dei lavori di manutenzione. Allo stato attuale le cerimonie religiose vengono officiate da padre Vito Filippi nell’attigua chiesetta di Gesù, Maria Giuseppe, conosciuta coma la Sacra famiglia. Chiesa troppo piccola per potere ospitare tutti i fedeli che seguono al Collegio i riti religiosi soprattutto nelle giornate del sabato e della domenica. Padre Filippi dice messa ogni pomeriggio alle 18 alla Sacra famiglia.