Alcamo-La guerra dell’acqua tra uffici e amministrazione, tutto in stand-by

0
443

Sul conflitto di competenze si è arenato il regolamento sull’utilizzo dei pozzi privati ad Alcamo. Una risorsa assolutamente indispensabile, specie nel periodo estivo quando quasi tutta la città dal centro urbano si trasferisce ad Alcamo marina che è sprovvista di rete idrica. Tra uffici e amministrazione comunale è un rimpallo su chi deve esprimersi per ridare l’ok all’utilizzo di queste fonti che sono “storicamente” indispensabili per la conformazione della città e per le condizioni disastrate della sua rete idrica. Oramai è dal dicembre scorso che le concessioni del Genio civile per attingere ai pozzi privati sono scadute e non si sono rinnovate semplicemente perché è in atto una guerra tra il governo cittadino e gli uffici del Settore Tecnico. Il motivo è abbastanza lineare: gli uffici, consapevoli che si tratta di acqua non potabile e che quindi non può essere venduta per utilizzo domestico, inviano una relazione al sindaco Domenico Surdi e al segretario generale del Comune Vito Bonanno per chiedere se è intenzione del Comune rinnovare le concessioni; di contro il primo cittadino risponde all’ufficio scaricando su di esso ogni responsabilità: “E’ discrezione degli uffici decidere in tal senso”. Ma i tecnici comunali non hanno alcuna intenzione di esprimersi e di prendersi una tale responsabilità. Ascoltato in audizione in IV Commissione consiliare, dove da mesi si sta provando a varare un regolamento proprio per l’utilizzo dei pozzi privati, il funzionario Vincenzo Ponzio del Settore Servizi tecnici è stato chiaro: “Per l’approvvigionamento idrico non potabile – sostiene – non si può portare l’acqua non potabile dentro le abitazioni. Quindi di fatto alla data di oggi probabilmente non c’è fretta di rinnovare le licenze e l’amministrazione deve prendersi la responsabilità di permettere che l’acqua proveniente dai pozzi privati venga portata all’interno delle abitazioni”. L’iter sotto questo aspetto sembra essere giunto ad un punto morto: a questo punto o gli uffici o l’amministrazione comunale sarà chiamata a fare un passo indietro se si vorrà consentire l’approvvigionamento dai pozzi privati. Una cosa è certa: già la scorsa estate i pozzi rimasero non fruibili per qualche giorno, con la sola possibilità come adesso di rifornirsi al Bottino comunale, ma fu un grande caos: per costi e tempi di riempimento dell’autobotte la soluzione non è praticabile. Dunque è auspicabile che prima dell’estate la situazione si sblocchi altrimenti saranno dolori. Intanto il regolamento è ancora fermo in commissione ed anche qui per un contrasto con gli uffici: si aspetta un parere tecnico al testo al Settore Tecnico che però ancora non è arrivato. Semmai gli stessi uffici hanno già fatto intendere di voler apportare delle modifiche al testo. Su tutte le furie la presidente della IV commissione, Rosa Alba Puma: “Dopo aver atteso circa quattro mesi che gli uffici si esprimessero in merito al regolamento, fortemente voluto anche dal dirigente di settore, – ha fatto mettere a verbale – nonché dall’amministrazione tutta, non è accettabile che debbano passare ulteriori mesi per l’inserimento delle integrazioni richieste, se non addirittura il ribaltamento dell’intero regolamento”.