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lunedì, Giugno 30, 2025
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C/mare del Golfo-La guardia medica di Balata di Baida torna nella sua sede

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Riprenderà alle ore 20 di domani, 31 maggio, il servizio della guardia medica ordinaria di Balata di Baida, nella sede storica di via Giovanni Pascoli. Si sono infatti conclusi i lavori di adeguamento che interessavano i locali. Dal marzo scorso la guardia medica si era provvisoriamente trasferita in contrada Castello di Baida.

Gli orari del presidio di continuità assistenziale, fa sapere il Distretto sanitario di Alcamo dell’ASP, restano invariati: nei giorni feriali dalle 20,00 alle 8,00, nei prefestivi dalle ore 10 alle ore 20 e nei festivi dalle 8 alle 20. Invariato anche il recapito telefonico: 0924 38115.

Alcamo-Messaggi intimidatori all’esponente di sinistra Massimo Fundarò: biglietti listati a lutto

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Bigliettini utilizzati per annunci di lutto, 5 in tutto tanti quanti sono i componenti della famiglia. sembra un chiaro messaggio intimidatorio quello lanciato a Massimo Fundarò, storico esponente ambientalista e di sinistra ad Alcamo, oggi dirigente di Sinistra italiana. Fundarò ha presentato denuncia al commissariato cittadino di polizia anche perchè questo gesto fa seguito ad una serie di telefonate che lo stesso esponente politico avrebbe ricevuto nei giorni scorsi in cui dall’altra parte della cornetta gli si faceva ascoltare una marcia funebre. I biglietti erano a sfondo bianco con una banda trasversale nera e gli sono stati recapitati sotto la porta di casa. Poco distante dalla porta di casa è stata trovata una scatola contenente altri biglietti dello stesso tipo stampati da una tipografia di Alcamo oramai chiusa da tempo. Una pioggia di solidarietà è stata espressa dal mondo politico e dell’associazionismo all’esponente politico.

Alcamo-Tar su Piano paesaggistico, restano i vincoli: concessioni edilizie congelate

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I vincoli dettati dalle “prescrizioni di tutela” restano invariati, solo le “previsioni di piano” di fatto vengono sospese. Così si orienta il Comune di Alcamo rispetto alla recente ordinanza del Tar sul ricorso presentato dal Comune di Paceco in cui si enuncia la “sospensiva” in attesa di entrare nel merito con prima udienza fissata al prossimo novembre. Nel testo dell’ordinanza del tribunale amministrativo si fa riferimento genericamente agli ambiti 2 e 3 dell’intera provincia trapanese ma dall’attenta lettura del dispositivo il segretario generale del Comune, Vito Bonanno, nella doppia veste oltretutto di dirigente ad interim dell’Urbanistica, ha evidenziato che nulla cambia rispetto alla parte del Piano paesaggistico in cui scattano le prescrizioni di tutela, vale a dire quella fascia di territorio in cui la Regione ha dettato l’impossibilità a edificare o modificare l’assetto del territorio. Dunque in queste aree ad Alcamo, che interessano la zona a Nord dell’autostrada, in via residuale la fascia “pedemontana”, in parte anche la statale 113 che collega Alcamo a Partinico e a macchia di leopardo altre varie zone della città, il Comune si orienta tenendo congelate eventuali concessioni edilizie in itinere.

Da considerare che con l’attuale Piano paesaggistico è stato rilevato dal Comune che al momento non sembra possibile prevedere ad Alcamo Marina la ristrutturazione edilizia senza la preventiva predisposizione di un ‘Piano di Recupero’. C’è poi sempre su Alcamo un problema di eccessivo livello di tutela nelle zone C5. Uno spiraglio comunque questa sospensiva lo ha dato ed è nella parte in cui per l’appunto il Tar non prevede l’immediata applicabilità del Piano, vale a dire per ciò che concerne le previsioni di piano che contemplano la pianificazione urbanistica, quindi il tipo di insediamenti ammessi. Ebbene, sotto questo aspetto, il pronunciamento del tribunale va ad avere efficacia.

Il tutto comunque in attesa delle misure correttive che la Regione aveva a prescindere concordato proprio con il Comune di Alcamo nelle scorse settimane a seguito proprio dello scattare del piano paesaggistico. Nel contempo l’amministrazione comunale sta anche lavorando con gli uffici per presentare alla Regione le osservazioni al piano stesso. Dunque non tutto è perduto in quelle parti in cui è scattato il vincolo di salvaguardia e quindi allo stato attuale non si possono più autorizzare concessioni edilizie.

Alcamo-Banca Don Rizzo, sì all’accorpamento con l’Iccrea e al bilancio

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L’assemblea dei soci della Banca don Rizzo di Alcamo ha deciso, nel corso della riunione di ieri mattino,  di aderire all’Iccrea banca, poiché entro due anni saranno creati due grandi poli e le banche di credito cooperativo dovranno adeguarsi a quanto stabilisce la legge. A votare, in seconda convocazione sono stati 818 soci. La decisione di aderire all’Iccrea banca non è certo casuale poiché l’Iccrea è da sempre vicina alle Bcc. La riunione era stata convocata anche per approvare il bilancio al 31 dicembre 2016 e l’assemblea si è aperta con la relazione del presidente Sergio Amenta (nella foto) che ha illustrato il progetto di , che è composto dagli schemi dello stato patrimoniale del conto economico, del prospetto della redditività e della nota integrativa e dalle relative informazioni. à complessiva, del prospetto delle variazioni del patrimonio netto e  del rendiconto finanziario. Sergio Amenta prima di snocciolare i dati ha parlato dello scenario dell’economia mondiale nel 2016 sottolineando che “In Sicilia il quadro congiunturale non migliora.  Nella prima metà del 2016 si sono attenuati i segnali di ripresa economica emersi nel corso dell’anno precedente con ulteriore lieve riduzione degli investimenti e delle imprese e la contrazione dell’export. “. Il 2016 per il credito cooperativo è stato segnato da tre passaggi: l’approvazione del decreto legge di riforma il 14 febbraio, l’emanazione della legge di conversione l’otto aprile e la pubblicazione delle disposizioni attuative della Banca d’Italia il due novembre. Nel capitolo dedicato alla gestione della banca Sergio Amenta ha sottolineato “che anche il 2016 è stato un anno pieno di incertezze e difficoltà economiche per le famiglie e le imprese del nostro territorio e questa situazione non poteva non influenzare il risultato di esercizio della Banca don Rizzo ma non la sua volontà  di essere banca del territorio. Non a caso la don Rizzo, malgrado gli eventi sfavorevoli, ha continuato ad investire sull’economia reale, In questo contesto –sottolinea Amenta – sentiamo ancora più forte, anche come cittadini, il dovere di contribuire a rafforzare la fiducia, a rilanciare la speranza e a migliorare il futuro dei giovani”. Ma passiamo al linguaggio dei numeri sullo stato patrimoniale con il 2016 che si è chiuso con una perdita dell’esercizio che ammonta a un milione e 967 mila euro. I conti nonostante siano ancora in rosso sono migliorati se si considera che al 31 dicembre 2015 la perdita di esercizio ammontava a 4 milioni e 729 mila euro. La governance della banca don Rizzo dovrà chiudere il bilancio in pareggio entro la fine dell’anno in corso come da disposizioni della Banca d’Italia. Il collegio sindacale ha espresso parere favorevole all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2016 ed ha concordato con la proposta di copertura della perdita di esercizio formulata dal consiglio di amministrazione nella relazione sulla gestione. Ricordiamo che già alla don Rizzo hanno provveduto alla vendita di crediti deteriorati per una cinquantina di milioni di euro, alla riduzione degli stipendi del 10 per cento dal luglio 2016 e dei pensionamenti, 11 già sono andati via, e alla riduzione degli orari di apertura come nella banca di Trappeto. Nonostante questa cura dimagrante ancora bisogna lavorare per evitare il rosso nei conti.

Castellammare del Golfo-Indagine su sindaco e funzionari, l’opposizione si “spegne” e resta in silenzio

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E’ calato il silenzio a Castellammare del Golfo dopo la notizia shock sugli avvisi di garanzia piovuti sulla testa del sindaco Nicola Coppola e di 4 tra dirigenti e funzionari del municipio. L’opposizione non ha mosso dito, se non nell’immediatezza della notizia quando il primo cittadino ha relazionato su quanto accaduto e i consiglieri hanno deciso di alzarsi e abbandonare l’aula perché mancava la necessaria serenità, e di conseguenza la maggioranza ha tenuto un basso profilo. Un’opposizione che ha deciso appositamente di voler stare in silenzio in attesa degli sviluppi della vicenda, presa di posizione che chiaramente è grasso che cola per il primo cittadino che sta passando indenne questa prima fase che sulla carta avrebbe dovuto essere una vera e propria bufera. In realtà i consiglieri di opposizione sono totalmente sfilacciati e sembrano navigare a vista anche per effetto di una serie di eventi che in questi quattro anni di legislatura si sono accavallati. Il gruppo “Cambiamenti”, che conta due consiglieri, ha sempre operato in autonomia, muovendosi quindi a prescindere dalle posizioni dei colleghi che occupano gli stessi banchi. C’è poi l’imbarazzo del Nuovo Centrodestra che da appena qualche settimana ha deciso di uscire fuori dalla maggioranza ed eventuali strali contro gli ex “amici” avrebbero potuto essere un’arma a doppio taglio. Poi ci sono anche consiglieri come Giovanni Ciufia, che si è sempre orientato a sostegno della coalizione del sindaco, e Ivano Motisi, quest’ultimo inviso ai colleghi anche per la sua decisione lo scorso anno di non dimettersi più dalla carica a seguito di un duro scontro avuto con il sindaco facendo così saltare l’iniziativa di far decadere l’organo consiliare. In questa assoluta mancanza di coordinamento l’opposizione quindi dimostra di essere “friabile” anche più di un grissino. La diretta conseguenza è l’ondeggiare anche della coalizione a sostegno del sindaco: ufficialmente non ha programmato neanche un vertice di maggioranza dopo la baraonda delle notizie che sono filtrate dalla Procura. Nicola Coppola è indagato per abuso d’ufficio per avere nominato a capo di Settori, secondo l’accusa, dipendenti che non avevano il titolo. A sua volta dirigenti e funzionari sono finiti sotto accusa per avere dato presunte autorizzazioni seguendo procedure irregolari per la realizzazione del deposito di carburanti finito lo scorso anno al centro dell’indagine antimafia “Cemento del golfo”. “Crediamo nell’assoluta buona fede del sindaco e degli uffici nel procedere in questa direzione al di là di quelle che saranno le risultanze d’indagine – sostiene il capogruppo di ‘Siamo Castellammare”, Peppe Cruciata -. Da quel che ci è dato sapere l’iter autorizzativo contestato nel caso del deposito di carburanti è lo stesso utilizzato per tutte le altre pratiche simili. Il sindaco poi è stato quasi obbligato in quelle nomine dal momento che ci sono 6 Settori e soltanto 3 dipendenti con categoria D3. Credo che si sia mosso così anche per le difficoltà economiche di bilancio che impedivano la nomina di dirigenti esterni e per preservare quindi le finanze dell’ente. Aspettiamo fiduciosi l’esito delle indagini”.

Alcamo-On line le modalità per prelevare l’acqua dal Bottino comunale

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Sono state pubblicate sul sito istituzionale del Comune di Alcamo comune www.comune.alcamo.tp le modalità per il pagamento on line per prelevare l’acqua dal Bottino.

Il versamento per l’acquisto di acqua può essere fatto:

-tramite Pos e direttamente all’Ufficio Tecnico comunale in via Sen. F. Parrino n. 51 dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 14.00; il lunedì e mercoledì, dalle ore 15.30 alle ore 18.30

– Tramite bonifico bancario sul c/c bancario: Unicredit spa IBAN IT 31P0200881782000300683847,  intestato al Comune di Alcamo – Servizio Tesoreria. In tal caso bisogna trasmettere mail con copia del bonifico al seguente indirizzo: servizitecnici@comune.alcamo.tp.it

– tramite versamento sul c/c postale n. 262915 intestato al Comune di Alcamo Servizio Tesoreria. In tal caso bisogna trasmettere mail con copia del bollettino postale al seguente indirizzo: servizitecnici@comune.alcamo.tp.it

Gli orari di apertura del bottino comunale per il prelievo dell’acqua sono: dal lunedì al sabato dalle ore 7.30 alle ore 20.30; domenica e festivi dalle ore 7.30 alle ore 12.00. Il modulo, una volta compilato, dovrà essere inviato, prima dell’effettuazione del trasporto, all’indirizzo: servizitecnici@comune.alcamo.tp.it insieme alle copie del pagamento. Con l’attivazione di tali modalità «intendiamo garantire ai cittadini – dice l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Russo – un servizio più accessibile per l’acquisto delle forniture d’acqua mediante le autobotti».

L’ufficio Acquedotto del Comune fa intanto sapere che mercoledì 31 maggio, saranno effettuati, presso il Bottino Comunale, dei lavori di manutenzione per consentire la pulizia delle grandi vasche.

Calatafimi-Segesta: “Orchestre Giovanili per la Pace”, dall’1 al 3 giugno al Teatro antico

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Si svolgerà al teatro antico di Segesta, dall’1 al 3 giugno, il Festival Internazionale “Orchestre Giovanili per la Pace”: l’iniziativa è del liceo musicale Vito Fazio Allmayer di Alcamo, reduce appena venerdì scorso dell’originale concerto tenuto dai suoi studenti all’interno della riserva naturale dello Zingaro, un altro dei luoghi più suggestivi del territorio. Il Festival è organizzato insieme al Comune di Calatafimi Segesta e al Parco archeologico, nell’ambito della 5^ edizione del Progetto “Il Cammino della Speranza”, che inaugurerà le Dionisiache 2017.  Si debutta giovedì prossimo 1° giugno alle ore 18.00 con un concerto congiunto del Coro e delle Orchestre Sinfoniche dei Licei Musicali “Allmayer” e “Carducci – Dante” di Trieste, e la partecipazione straordinaria del pluricampione del mondo di fisarmonica M° Pietro Adragna. Sarà, inoltre, presentato il libro “Sapori di Vita” del progetto della rete delle scuole carcerarie del “Cammino della Speranza”. Il 2 giugno, sempre alle 18.00, in programma un vero e proprio spettacolo con il coinvolgiemnto di più di centosettanta giovanissimi coristi, musicisti e ballerini italiani e libanesi. A chiudere la rassegna musicale, sabato 3 giugno l’Orchestra di Fiati del Liceo Musicale “G. Verga” di Modica: tra i protagonisti anche un gruppo di abilissimi percussionisti. «Il percorso del Festival Internazionale “Orchestre Giovanili per la Pace” – afferma il dirigente scolastico dell’istituto alcamese, Vito Emilio Piccichè – affonda le sue radici nella magnifica esperienza di ideazione e costituzione, da parte della nostra istituzione scolastica, dell’Orchestra Giovanile del Mediterraneo, formata dagli alunni del Liceo Musicale “Regina Margherita” di Palermo e dei Conservatori di musica di Beirut, Atene e Tunisi. L’Orchestra Giovanile del Mediterraneo – ricorda Piccichè – il 18 maggio 2013 debuttava al Teatro Antico di Segesta, in un memorabile concerto che ci ha spinto a pensare questo splendido luogo come la cornice naturale ed ideale per il Festival Internazionale delle Orchestre Giovanili, unite da una esigenza profonda e fondamentale: la pace».

Castellammare del Golfo-Scontro tra i proprietari della Tonnara, tribunale sequestra bene

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Beni mobili e immobili della Tonnara di Scopello sotto sequestro e affidati ad un custode giudiziario. Il tribunale civile di Trapani ha emesso una sentenza riguardo al contenzioso sorto tra gli stessi proprietari della Tonnara ed ha deciso di avocare ad una professionista esterna tutte le attività interne alla stesso bene culturale. A confermare la notizia l’amministratore dei proprietari della Tonnara, Leo Odisseo. Un provvedimento che sostanzialmente quasi annunciato dal momento che la spaccatura interna ai proprietari della Tonnara era divenuta oramai insanabile. La maggioranza di essi avevano presentato un esposto contestando che loro non avevano mai autorizzato le due società che operano all’interno della Tonnara stessa ad effettuare alcun servizio. Invece queste due società hanno continuato sino ad oggi a svolgere i servizi storici, come le locazioni per matrimoni ed altri eventi, e anche la vendita di biglietti per l’ingresso. Il custode a questo punto sarà chiamato a gestire i beni mobili e immobili ed anche i relativi servizi. “Non ho ancora alcuna notizia in merito ai provvedimenti eventuali che prenderà il custode giudiziario appena nominato – afferma Leo Odisseo, amministratore della Tonnara indicato dai proprietari nel febbraio scorso -. La cosa certa è che la sentenza è subito esecutiva”. Torna quindi la bufera sulla Tonnara e sulle sue attività interne, già fortemente contestata anche dai cittadini che vorrebbero l’ingresso gratuito per fare il bagno. Una lunga lotta avviata anche con il Comune che sembrava essersi risolta con una sorta di intesa tra le parti che prevedesse una serie di agevolazioni e attività a favore del territorio in cambio di una cessazione del contenzioso giudiziario. Contenzioso che, c’è da dire, al Tar ha dato ragione ai proprietari del bene. Nella sentenza il tribunale amministrativo ha in sostanza sostenuto che la Tonnara è una proprietà privata e che quindi non esistono particelle catastali del demanio dello Stato, dunque la cosiddetta area pubblica. Con questo ricorso l’amministrazione comunale avrebbe voluto creare un accesso pubblico alla Tonnara, seppur regolamentato con un numero massimo di utenti per la salvaguardia della zona vincolata dalla Sovrintendenza, come disposto in un’apposita ordinanza da parte degli uffici comunali su input del primo cittadino. L’accordo tra Comune e Tonnara però non si è mai concretizzato e per questo oggi è pendente un ulteriore ricorso al Cga: “Gli interlocutori che avrebbero dovuto portare avanti questo accordo – sottolinea il sindaco Nicola Coppola – non hanno portato alla fine nulla. Motivo per cui il ricorso al Cga è stato regolarmente presentato”.

Alcamo-Banca don Rizzo, accorpamento e bilancio: convocati i soci

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Rappresenta una storica assemblea quella indetta, in seconda convocazione, per domani, domenica 28 maggio, presso l’aula magna dell’istituto “Caruso” di Alcamo. Ad essere convocati i i soci della banca di credito cooperativo don Rizzo di Alcamo che sono chiamati ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2016. Bilancio che sembra ancora in rosso.  Ma all’ordine del giorno figurano argomenti alcuni dei quali riguardano, come previsto dalla legge, l’adesione della don Rizzo, ma ciò riguarda tutte le Bcc, o alla Cassa centrale banca oppure all’Iccrea banca. Infatti entro due anni saranno creati due grandi poli e le banche di credito cooperativo dovranno adeguarsi a quanto stabilisce la legge con il rischio di perdere buona parte delle loro identità e inoltre saranno notevolmente ridotti consigli di amministrazione. Una scelta importante che influirà sul futuro e gestione della don Rizzo, fondata nel 1902 da tale sacerdote per venire incontro agli operatori alcamesi. Sembra che l’orientamento della governance della don Rizzo sia quello di aderire all’Iccrea, che da sempre è vicina alle Bcc.. Tra gli argomenti quindi da sottoporre ai soci: “l’informativa sulla riforma del credito cooperativo che comporterà la creazione di grossi poli e ancora progetti di costituzione dei gruppi bancari cooperativi e la delibera di intenzione di adesione ad un gruppo”. Dunque per la don Rizzo è il momento di scelte vitali. Cn la relazione, che porterà il presidente Sergio Amenta, si potrà conoscere lo stato di salute della don Rizzo e quindi valutare i risultati della governance eletta nel novembre 2015. Alla luce della vendita di crediti deteriorati per una cinquantina di milioni di euro, della riduzione degli stipendi del 10 per cento dal luglio 2016 e dei pensionamenti, 11 già sono andati via, e della riduzione degli orari di apertura come nella banca di Trappeto, i conti della don Rizzo dovrebbero essere migliori. Ma sembra che il pareggio di bilancio potrà essere raggiunto solo l’anno prossimo con quello del 2017. Infatti il 2016 avrebbe fatto segnare il “rosso” in bilancio.  Comunque già la Banca d’Italia ha invitato la Banca don Rizzo a pareggiare il bilancio entro il 2018. Intanto sembra allontanarsi all’accorpamento con la banca di credito cooperativo di Paceco, che la don Rizzo non vorrebbe più fare, dopo che la “Senatore Pietro Grammatico”, è finita nel 2016 sotto amministrazione giudiziaria dopo l’inchiesta della magistratura. La Bcc di Paceco ribatte che il 50 per cento dovrebbe essere preso dalla don Rizzo e l’altro 50 per cento dalla Toniolo. Intanto alla don Rizzo prosegue   il programma dei pensionamenti, 28 in totale, che si concluderà entro la fine del 2018. Già undici sono andati in pensione e sette andranno via a fine luglio dalla don Rizzo.

Calatafimi–Segesta-Si insedia la nuova Giunta comunale

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Si è insediata questa mattina nel Palazzo Municipale di Calatafimi-Segesta la nuova Giunta. Secondo quello che aveva espressamente indicato nella determina di revoca della precedente squadra assessoriale, l’intento di Vito Sciortino era «quello di ridare impulso all’azione amministrativa, rafforzare la rappresentatività dell’organo esecutivo stante l’intervenuta decadenza del Consiglio Comunale ed implementare il perseguimento degli obiettivi strategici contenuti nel programma di mandato». Ridare, in sintesi, alla politica quello spazio che lo scioglimento del massimo consesso cittadino le aveva sottratto. «Affido alla galanteria del tempo il giudizio circa la bontà della scelta – afferma il sindaco in una nota-, ma nel contempo diffido delle previsioni di quelle cassandre che, sol perché prive della possibilità di dare un contributo, si apprestano gratuitamente a dipingere scenari apocalittici. Stare a guardare – commenta –  è molto più comodo e conveniente che mettersi in gioco».

La scelta è ricaduta su: Gioacchino Tobia, unico assessore confermato, di Alternativa Popolare; Maria Gandolfo, in rappresentanza del Partito Democratico; Manuela Fanara, indicata dall’UDC; Roberto Palmeri espressione della società civile e dell’associazionismo, individuato e scelto direttamente dal sindaco. Il quale tiene a sottolineare che «l’azzeramento dell’Organo Esecutivo non era stato in alcun modo dettato da qualsivoglia problema interno ai suoi componenti» precisando «che non si avvertiva alcun bisogno di “cambiare aria” all’interno della compagine dell’Esecutivo». Sul lavoro portato avanti dalla Giunta precedente, il sindaco parla di «grande senso di abnegazione» e annuncia che sta preparando un’apposita minuziosa relazione sulle attività del triennio da portare a conoscenza di tutti. Il primo cittadino si dichiara molto soddisfatto per le scelte operate dalle formazioni politiche ed è «fortemente convinto che la nuova Giunta, nel positivo solco della precedente, saprà rispondere alle tante aspettative». «La nuova Giunta – afferma infine – parte con lo svantaggio di doversi misurare con l’ottimo lavoro svolto dalla precedente, ma si avvantaggia del valore competitivo rappresentato dal supporto delle formazioni politiche e dei gruppi organizzati, che dovranno costantemente dispensare quegli stimoli necessari per garantire l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa».

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