Un’assemblea all’aperto, ieri mattina, di un gruppo di alcamesi, dopo l’ennesima notte insonne e di paura, provocata dai comportamenti di giovani, ragazzi e ragazze, che in preda ai fumi dell’alcol e droga si lasciano andare in vandalismi e schiamazzi notturni. Centro storico di Alcamo diventato da tempo terra di nessuno, dove gli abitanti lamentano l’assoluta mancanza di controlli. Centro storico dove spesso la musica sparata all’aperto a tutto volume fa trascorrere notti agitate a centinaia di alcamesi. Nella fattispecie c’è una chiara violazione della quiete pubblica, reato previsto dall’articolo 659 del codice penale e una sentenza della Cassazione “prevede contravvenzione anche quando viene leso l’interesse di una sola persona”. Qui sono centinaia. Via Adamo, cortile Adamo, piazza della Repubblica, via tenente Paolo Lucchese. Piazza Ciullo e piazza Mercato e strade limitrofe i luoghi dei ritrovi a causa della concentrazione di locali che all’aperto hanno installato strutture precarie. Soprattutto sono giovanissimi, nella maggior parte minorenni, che in branco lasciano il segno della loro presenza e del loro passaggio. Mozziconi spenti sui prospetti. Piante danneggiate nel cortile Adamo di proprietà di un assessore comunale. Insegna distrutta in un B&B, di recente apertura che rischia di vanificare gli investimenti poiché i turisti si lamentano per i continui schiamazzi notturni. Vomito e tanto altro documentato dalle registrazioni della videosorveglianza, le cui telecamere sono state collocate a spese degli abitanti di questa parte martoriata e senza legge della città di Alcamo. Via Adamo e Cortile Adamo ieri mattina apparivano come una zona bombardata dove alcuni abitanti hanno lavorato per riportarla alla normalità usando scope e acqua. Fino ad oggi tutti gli appelli alle Istituzioni locali non hanno sortito alcun effetto e ieri hanno deciso di rivolgersi alle massime autorità provinciali, in prinmis al prefetto, affinchè venga riportata la legalità nel centro storico. Quattro anni fa grazie al commissario comunale Giovanni Arnone erano stati raggiunti risultati positivi. Oggi predomina il caos e una deriva inarrestabile anche perchè mancano in consiglio comunale persone come Ignazio Caldarella che sollevavano problemi a colpi anche di interrogazioni.
Relazione DIA su Cosa Nostra, storiche famiglie al comando. Ad Alcamo vertici “noti” ma potrebbero resettarsi
Nella provincia di Trapani la figura di Matteo Messina Denaro, a capo del mandamento di Castelvetrano e rappresentante provinciale di Trapani, costituisce ancora il principale punto di riferimento per le questioni di maggiore interesse dell’organizzazione, nonostante la lunga latitanza. Lo rileva la relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia, la quale osserva che il superboss continua a beneficiare di un diffuso sentimento di fedeltà da parte di molti membri dell’organizzazione mafiosa trapanese ma che non mancano segnali di insofferenza da parte di alcuni affiliati per una gestione di comando difficoltosa per via della latitanza, situazione che tende a riflettersi negativamente sulle questioni importanti per gli affari dell’organizzazione”.
La relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla DIA segnala anche un rafforzamento dei rapporti tra esponenti di alcune famiglie storiche di Cosa nostra palermitana, i cosiddetti “scappati”, con la mafia americana. Le indagini hanno, infatti, dato conferma dell’evoluzione dei rapporti con gli «americani», ovvero i perdenti della guerra di mafia contro i corleonesi. Molti di loro, tornati a Palermo, hanno recuperato l’antico potere mafioso, forti anche degli storici rapporti con i boss d’oltreoceano, stringendo addirittura accordi con l’ala corleonese.
L’articolazione territoriale delle consorterie criminali nella provincia palermitana risulta ancora strutturata su 15 mandamenti (8 nel capoluogo isolano), mentre 4 sono in provincia di Trapani con 17 famiglie caratterizzate, queste ultime, da una notevole forza intimidatrice. Dal documento della DIA si evince anche che i mandamenti di Trapani e di Alcamo risultano stabilmente detenuti da esponenti delle storiche famiglie che si succedono con un sistema quasi dinastico. Il rapporto della Direzione Investigativa Antimafia è relativo però al primo semestre del 2019 quando non era ancora morto in carcere, a Sassari, il capo-mandamento di Alcamo, Ignazio melodia, lu dutturi, che pare spartisse il potere con il fratello Nino, quest’ultimo ancora in carcere con alcuni ergastoli da scontare.
Nel territorio alcamese si sta registrando negli ultimi tempi uno strano silenzio che potrebbe avere significati diversi: il mandamento è rimasto in mano ai Melodia o si stanno registrando movimenti che potrebbero resettarne i vertici? Di certo fra arresti, entrate e uscite dal carcere e morti l’organizzazione potrebbe intraprendere sul territorio anche strade diverse. Di certo, nonostante le criticità, come scrive la Dia nella sua relazione semestrale, Cosa Nostra, come nel mandamento di Alcamo così nel resto della provincia di Trapani, “continua ad esercitare un capillare controllo del territorio con pressioni estorsive, danneggiamenti e altri atti intimidatori ai danni di attività commerciali”.
Partinico, arrivano in Comune gli ispettori del Viminale. Si cercano condizionamenti mafiosi
Al lavoro a Partinico una commissione di tre ispettori per verificare se l’attività amministrativa, negli ultimi anni,, abbia subito o meno condizionamenti da parte dei clan della mafia. I funzionari ispettivi sono stati inviati dal ministero dell’Interno. Una commissione composta da un ufficiale dei carabinieri, uno della Guardia di finanza e un commissario di polizia accompagnati da un funzionario della prefettura si è già messa al lavoro per verificare se l’attività amministrativa, negli anni passati, abbia subito condizionamenti da parte della mafia.
L’impulso sarebbe arrivato da un grosso lavoro del comando provinciale dei carabinieri che avrebbe messo sotto la lente l’attività del Consiglio comunale, dell’ex sindaco Lo Biundo e del commissario che hanno amministrato negli ultimi anni Partinico. Il territorio è stato sempre strategico per la mafia perché si trova a solo mezz’ora d’auto da Palermo e fa da spartiacque fra due province.
Negli anni d’oro dei corleonesi il territorio partinicese era comandato dai vitale, detti Fardazza, e la cittadina venne ribattezzata la “Medellin d’Europa” per via della molto diffusa coltivazione di canapa indiana, attività rimasta molto fiorente e lucrosa. Adesso i commissari del Viminale dovranno stabilire se i clan, ricostituitisi, abbiano o meno condizionato l’attività amministrativa del Comune.
L’arrivo dei commissari dal ministero dell’Interno non significa però che sia semplice sciogliere il comune di Partinico anzi la procedura da seguire è molto complessa e delicata. Condizione dello scioglimento è l’esistenza di elementi “concreti, univoci e rilevanti” su collegamenti con la criminalità mafiosa da parte degli amministratori locali o su “forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento o l’imparzialità dell’amministrazione comunale”. Per giungere allo scioglimento non è necessario quindi che siano stati commessi reati perseguibili penalmente ma potrebbe essere sufficiente che emerga una soggezione degli amministratori comunali partinicesi alla criminalità organizzata, anche a prescindere dall’effettiva loro volontà di assecondare le richieste di Cosa Nostra.
Sport, Alcamo e Libertas obbligati a vincere
Sport/Calcio Arriva il primo scontro-diretto e l’Alcamo è obbligato a battere la Pro Favara. Per sperare nella salvezza deve subito cominciare la risalita. Vittoria d’obbligo, nel basket, anche per la Libertas. Rientrano Andrè e Giusti
Alcamo, al via la nuova stagione concertistica degli Amici della musica
Al via domani sera la 34esima stagione concertistica, organizzata dall’associazione amici della musica di Alcamo. Appuntamento alle 19 al centro Marconi con l’orchestra da camera Salvatore Cicero. Intervista col presidente Francesco Bambina
Alcamo Statale 113, accelerare i lavori della rotatoria
L’unica cosa che sembra funzionare molto bene è il semaforo installato sulla ex statale 113 dove sono in corso lavori per la realizzazione di rotatorie che dovrebbero garantite maggiore sicurezza agli automobilisti. Fermo restando che su questo intervento si potrebbe discutere, restano vivi da quasi tre mesi i disagi per gli automobilisti che scendendo o salendo dalla strada per Alcamo-Marina imboccano tale svincolo che si trova un centinaio di metri dopo a valle del cimitero Cappuccini Vecchi. L’impressione di chi transita su questa strada è quella che i lavori stiano andando avanti, ormai da quasi tre mesi, con lentezza. Ciò provoca disagi agli automobilisti, spesso costretti a fare lunghi giri per immettersi nella strada che si intende imboccare. Quando saranno completati i lavori per questa rotonda? Quando finiranno i disagi per gli automobilisti? Quando si potrà circolare meglio? Sono alcuni interrogativi che si pongono gli automobilisti. Intanto la sensazione è quella che i lavori vanno avanti con lentezza quando invece dovrebbero essere effettuati in tempi brevi considerata la mole di traffico della statale 113 in cui tale svincolo è molto importante. Intanto il vice sindaco Vittorio Ferro assicura che lu7nedì avranno inizio i lavori di scarificazione e posta dell’asfalto presso tale svincolo che si trova fra l’ex strada statale 113 e la Provinciale 55.
Aeroporto di Birgi. Bando per ridurre i prezzi dei voli
La ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli ha firmato il bando per la continuità territoriale dell’aeroporto di Trapani e a breve firmerà anche quello per Comiso. I bandi mettono a disposizione circa 50 milioni di euro per garantire prezzi calmierati da e per i due scali siciliani. Con una distinzione tra residenti e non residenti, ma per entrambe le categorie fissando dei tetti massimi per i biglietti. A spingere molto per l’approvazione di questo bando è stato il viceministro dei 5 stelle Giancarlo Cancelleri. Il bando parte dai seguenti tetti massimi: per la tratta Trapani-Trieste 45 euro, Trapani-Brindisi 35 euro, Trapani-Parla 45 euro, Trapani-Ancona 35 euro, Trapani-Perugia 35 euro, Trapani-Napoli 35 euro. Il bando di Trapani è già in pubblicazione. Non c’è ancora la firma, ma arriverà a breve, per il bando di Comiso: qui si parte da un tetto massimo di 38 euro per la tratta Comiso-Roma Fiumicino e di 50 euro per il Comiso-Linate. Le compagnie che parteciperanno al bando potranno fare offerte anche minori su questi prezzi in cambio del sostegno pubblico.
Alcamo, innovazione e cultura. Progetto dell’ITET G. Caruso
Studenti dell’Itet “Girolamo Caruso” di Alcamo completano un lungo progetto didattico e confezionano un video in tre D sulla chiesa Madre e su Sant’Oliva. Il lavoro, presentato stamane, mette in evidenza le bellezze di questi edifici di culto
Alcamo, storico sindacalista. Cordoglio per la morte di Franco Contento
E’ stato uno dei pionieri del sindacalismo alcamese. Quando i sindacati erano impegnati nelle lotte dei lavoratori. Per quasi 40 anni è stato uno dei pilastri della Cgil alcamese e per due legislature ha ricoperto la carica di consigliere comunale. Parliamo di Francesco Contento, deceduto ieri e la cui camera ardente è stata allestita presso la sede della Cgil per un ultimo saluto prima dei funerali che saranno celebrati domani sabato alle 10,30 alla chiesa Madre. Ciccio Contento, come lo chiamavamo gli amici, era sempre cordiale e sorridente. Sempre disponibile a dare a tutti una mano. Insomma non si tirava mai indietro. Per tanti anni ha portato avanti battaglie a tutela dei diritti dei lavoratori, lui che era il figlio di un artigiano, la cui famiglia abitava nella via Alfieri di Alcamo. Sposato con Franca Milito, già assessore e consigliere comunale nel Psi, con la moglie condivideva le sue iniziative finalizzate alla tutela dei lavoratori. E’ stato interprete e protagonista di un sindacalismo che oggi non esiste più. Ma da quel sindacalismo si dovrebbe prendere esempio per rilanciare le organizzazioni di lavoratori, in un periodo storico difficile e soprattutto in Italia dove le tutele sono venute sempre meno e migliaia di giovani hanno fatto e debbono fare le valigie per trovare un lavoro all’estero. E sul fronte del lavoro, anche dietro una scrivania Franco Contento, sposato due figli, ha dedicato con competenza ed entusiasmo quella che è stata e dovrebbe essere la missione di un sindacalista: tutelare le fasce debole e lavorare sempre in difesa dei lavoratori. Ai familiari le nostre condoglianze.
“CentrAli” sbarca in Italia Viva, Scala coordinatore provinciale. Resta fuori Calandrino
Ancora non è stata sottoscritta la nomina ufficiale ma Giacomo Scala, ex sindaco di Alcamo e per un paio di volte candidato non eletto al parlamento regionale, sarà il nuovo coordinatore provinciale di Italia Viva, il nuovo partito di Renzi, assieme alla mazarese Francesca Incandela. Lo ha stabilito il coordinatore nazionale Ettore Rosato nel corso di un incontro romano cui hanno preso parte anche Matteo Renzi, Davide Faraone e Maria Elena Boschi.
Si conclude quindi così, con l’ingresso in Italia Viva, il periodo di riflessione dell’ex sindaco piddino di Alcamo e le tanti voci di corridoio che avevano anche dato molto vicino il passaggio di Scala in Forza Italia. Il politico alcamese si porta al seguito buona parte di “CentrAli per la Sicilia”, il movimento culturale e politico che si stava muovendo nell’ambito delle forze autonomiste siciliane. Gli amici storici di Giacomo Scala, tra cui gli ex assessori Melodia e Sucameli, hanno scelto anche loro Italia Viva mentre il consigliere comunale in carica, Giovani Calandrino, ha preferito seguire altre strade.
Due strade che si dividono e che spiegherebbero anche come per il momento Giacomo Scala e l’ex senatore Nino Papania, quest’ultimo più volte dichiaratosi fuori dall’agone politico, abbiano preso decisioni diverse: sempre area di centro ma uno verso sinistra e l’altro verso gli autonomisti del centro-destra. Probabilmente, anzi quasi certamente, le due aree si ricompatteranno per le elezioni amministrative che ad Alcamo si celebreranno fra maggio e giugno del 2021.
Ancora è troppo presto per sbilanciarsi ma gli ingranaggi hanno già cominciato a girare, pare anche quelli del sindaco Domenico Surdi che avrebbe intenzione di ricandidarsi. La notizia certa è quella che riguarda il passaggio di Giacomo Scala e del suo gruppo in Italia Viva e che l’ex sindaco di Alcamo otterrà una carica di prestigio all’interno del partito dei renziani, quella di coordinatore provinciale nel trapanese.