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sabato, Maggio 3, 2025
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Truffe on line L’Adiconsum Trapani lancia nuovo allarme

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“Molti correntisti, titolari di carte di debito e credito,  hanno segnalato di aver ricevuto nelle ultime settimane, diversi messaggi che risultano inviati da presunte banche su ipotetici bonifici o altro tipo di operazioni, e con i quali viene chiesta contestualmente la conferma o il blocco attraverso numeri telefonici. Invitiamo chiunque abbia ricevuto questo genere di comunicazione per sms o mail a contattare il proprio istituto di credito e di non digitare mai il numero indicato”. Cosi Adiconsum – Trapani lancia l’allarme sulla diffusione del cosiddetto fenomeno del voice phishing  un tentativo di frode in cui il truffatore contatta per telefono o tramite messaggio vocale il malcapitato al fine di carpire i dati personali della vittima come credenziali di accesso a conti correnti on-line a carte di credito e/o di debiti. “E’ un fenomeno ormai conosciuto da un paio di anni ed è un fenomeno che si trasforma nel tempo con nuovi espedienti da parte dei truffatori come quello di fingersi agenti della polizia postale che chiedono l’esecuzione di bonifici, che a prima vista appaiono indirizzati su conti intestati al malcapitato, cosiddetti conti ‘tecnici’ creati ad hoc per trasferire, a dire dei truffatori, tutta la disponibilità di conto corrente su un conto ‘sicuro’ privo di attacchi fraudolenti. Da qui i consigli di  Adiconsum Palermo Trapani per prevenire la truffa: non inserire il proprio numero di telefono nei moduli online (ad esempio, quando acquisti online),  diffidare dalle richieste telefoniche presuntivamente provenienti dalla propria banca, di dati personali o altri dati sensibili. Gli istituti di credito infatti non contattano telefonicamente il cliente per richiedere l’esecuzione di qualsivoglia operazione, né richiedono la divulgazione di codici personali; non confermare mai dettagli sensibili; non richiamare mai un numero lasciato in segreteria; assicurarsi che la sicurezza email/web sia aggiornata e includa funzionalità anti-phishing. “Qualora purtroppo si ritiene di essere già vittime di una di queste truffe, Adiconsum, sia nella sede territoriale di Palermo che a Trapani, è a disposizione per assistere nell’attività tesa a recuperare quanto perduto“.

‘Nido d’Argento’ di Partinico, via al processo. Marsalese Fiocca solleva eccezione di territorialità

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Ha preso il via dinanzi al Tribunale di Palermo il processo scaturito dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Partinico sulla cooperativa sociale “Nido d’Argento” che, secondo l’accusa, avrebbe corrotto funzionari pubblici per aggiudicarsi appalti nel settore dei servizi sociali in diversi comuni siciliani, da Marsala a Balestrate fino ad arrivare ad Agrigento e Gela. Nel processo sono imputati Nicolò Fiocca, 69 anni, ex ragioniere capo del Comune di Marsala, per il quale nella prima udienza il difensore ha sollevato eccezione di incompetenza territoriale; Maria Pia Falco, 58 anni, all’epoca dei fatti funzionaria dei Servizi sociali sempre al Comune di Marsala; Giuseppe Chiaramonte, di 46, dipendente della coop Nido d’Argento; l’ex sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo, oggi 54enne;  l’avvocato partinicese Antonio Geraci, 61 anni, che da presidente della commissione aggiudicatrice di una gara bandita dal Comune di Gela avrebbe agevolato l’aggiudicazione alla cooperativa Nido d’Argento. In abbreviato verranno invece giudicati Michela Sclafani, 62 anni, e suo marito Giovanni Dalia, di 69, entrambi di Palermo; Gaetano Di Giovanni, 60 anni di Raffadali, comandante della polizia municipale, capo di gabinetto del sindaco di Agrigento e direttore del locale distretto socio-sanitario Hanno già chiesto, infine, il patteggiamento della pena Giuseppe Gaglio, responsabile della cooperativa partinicese ed artefice del fenomeno ‘Borgo Parrini’, assieme a due suoi stretti collaboratori, il partinicese Francesco Chiavello e il monrealese Massimiliano Terzo.

Lite a coltellate a Trapani, arrestato pescivendolo per tentato omicidio

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Una lite tra due pescivendoli, a Trapani, è finita a coltellate. Una vicenda complessa per lo svolgimento dei fatti.  Risale allo scorso 26 ottobre, ma ieri sera è scattato lo stato di fermo per un cinquantenne, con spalle precedenti di polizia. Sarebbe stato lui ad aggredire, armato di coltello al mercato del pesce, un collega al culmine di un violenta lite. Secondo la ricostruzione degli  agenti della Squadra mobile, pima è  scoppiato un furibondo alterco per cause ancora da accertare. Uno dei protagonisti della lite si sarebbe, però, subito allontanato. Sembrava, pertanto, che la situazione fosse tornata alla calma.

Poco dopo, però,  è ritornato al mercato, brandendo un coltello del tipo per sfilettare pesci di grossa dimensione. Avrebbe quindi vibrato alcune coltellate contro la vittima designata. Il ferito, soccorso da alcuni passanti, è andato in questura per sporgere denuncia. Ma mentre entrava in questura è svenuto perdendo molto sangue. Poco dopo è stato soccorso dai poliziotti chiamati con una telefonata al 113. Nel frattempo, l’accoltellatore era fuggito a bordo di un furgone. Raggiunta la via Ammiraglio Stati è stato, però, fermato da un’auto guidata dal padre del pescivendolo ferito che era armato di spranga. L’accoltellatore sceso dall’abitacolo si è dato alla fuga a piedi, chiedendo l’intervento della polizia. Raggiunto dagli agenti ha poi confessato di aver accoltellato il collega, disfacendosi dell’arma con l’aiuto del fratello, anche lui pescivendolo. Ora è in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Il ferito trasportato in ospedale, ha riportato una grave ferita all’avambraccio destro, con parziale frattura dell’osso, e una seconda ferita alla schiena, entrambe giudicate guaribili in trenta giorni. Frattanto, le indagini della Squadra mobile, coordinate dalla Procura, continuano per risalire al movente e per accertare se altre persone sono rimaste coinvolte nella lite.

Degrado nel centro storico di Alcamo, scatta la protesta dei residenti

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Sicurezza e tranquillità. E’ un optional per gli abitanti alcamesi del centro storico delle strade vicine ai luoghi della movida sempre più selvaggia e priva di qualsiasi controlli da parte delle forze dell’ordine. Una segnalazione arriva dagli abitanti della via Alessandro Volta dove da domenica mattina, ovvero la notte dopo i bagordi caratterizzati dall’abuso di alcol e droga, bottiglie vuote, cartacce e tanto altro, continuano a fare bella mostra nella strada alle spalle di piazza Ciullo, fra l’altro utilizzata anche da turisti che vanno a visitare il museo degli strumenti musicali, donati da Fausto Cannone. Non è certo un bel vedere. Una gragnuola di bottiglie sabato notte contro il balcone di un pensionato che aveva invitato gruppi di ragazzi che facevano baldoria in via Alessandro Volta ad andare via. Abitanti della stessa strada hanno inviato esposti al Comune segnalando questa situazione di degrado e violazioni delle norme per gli schiamazzi notturni con porte d’ingresso utilizzate come orinatoi. Bottiglie e altro anche negli scalini di ingresso nella via tenente Francesco Paolo Lucchese. Gli abitanti dicono di segnalare spesso alle istituzioni schiamazzi, liti, musica sparata all’aperto a tutto volume, ma nessuno interviene in piazza della Repubblica e in genere nei luoghi frequentati da giovanissimi sempre più tracotanti.

Chi controlla se vengono venduti alcolici a minorenni? Chi controlla se vengono rispettati gli spazi concessi dal Comune davanti agli esercizi commerciali? La sensazione è quella della illegalità diffusa. Se il Comune di Alcamo riservasse la stessa attenzione che ha in un solo tratto di piazza della Repubblica le cose andrebbero meglio. Ma  in altre aree di piazza della Repubblica esercizi invadono marciapiedi e buona parte dei vialoni, ma nessuno vede. Ma questa è un’altra storia anche se il Comune di Alcamo ha il compito di intervenire. E poi come è finita la vicenda dei collocamenti  di cassoni davanti agli esercizi per garantire il decoro urbano tanto strombazzati da consiglieri comunali? La situazione è peggiorata a causa della scarsa illuminazione in città dopo la collocazione di lampade a basso consumo.

Accordi-quadro, 2.000.000 per edifici comunali e scuole ad Alcamo. 4 per perdite idriche

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Saranno due le aziende che si occuperanno ad Alcamo della manutenzione edile ed impiantistica degli immobili di proprietà del Comune e di tutti gli edifici scolastici. Lo prevede la delibera del 31 ottobre scorso approvata dalla giunta Surdi e che prevede un accordo quadro triennale per lavori edili, lavori ausiliari alle linee elettriche, riparazione e manutenzione degli impianti, manutenzione edile degli edifici comunali. Circa due milioni di euro così ripartiti: 387.587 euro per l’anno in corso; 722.000 euro per il 2025 e 723.000 euro per il 2026.  Per far partire l’accordo quadro e l’aggiudicazione degli interventi a due aziende diverse bisognerà adesso procedere alla gara d’appalto per complessivi due milioni di euro. Saranno invece quattro i milioni che il comune di Alcamo porterà in gara, il prossimo anno, per un altro accordo quadro triennale, quello relativo alle riparazioni alla rete idrica interna ed esterna. Negli ultimi tempi le città hanno ripreso a fare bella mostra le perdite d’acqua in alcuni casi segnalate 3 o 4 volte agli uffici comunali. L’azienda che detiene l’appalto per le riparazioni non si è mai fermata ma il budget messo a disposizione dal comune di Alcamo era terminato ed è stato quindi necessario operare su due direttrici: il quinto d’obbligo per un ammontare di 124.000 euro e una variazione di bilancio da 76.0000 euro.

Mega variazione di bilancio a Castellammare del Golfo, 3,5 milioni di euro. Pochi quelli utilizzabili

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Mega variazione di bilancio approvata dal consiglio comunale di Castellammare del Golfo: più di tre milioni e mezzo di euro. Il provvedimento è stato approvato con i voti favorevoli dei 10 consiglieri di maggioranza e l’astensione dei tre consiglieri di minoranza. La variazione allo strumento finanziario 2024 scaturisce da un accertamento di maggiori entrate su più ambiti tra i quali 5 milioni 116 mila euro provenienti da contravvenzioni per violazioni al codice della strada che a Castellammare del Golfo, durante i mesi estivi, si moltiplicano. La variazione di bilancio vede per il 2024 un accertamento di maggiori entrate su più ambiti tra i quali 5 milioni 116 mila euro provenienti da contravvenzioni per violazioni al codice della strada. Cioè oltre il doppio rispetto alla previsione di entrata che era di 2 milioni e 198 mila euro.  ”Si tratta di somme che, per oltre l’85%, ha detto il sindaco Giuseppe Fausto – come impongono i principi contabili improntati alla prudenza, vengono accantonate . La limitata rimanente parte disponibile la utilizzeremo per il rifacimento delle strade poiché si tratta di somme vincolate da destinare alla viabilità”. I fondi verranno quindi ripartiti: 282.365,00 euro riguardano proprio la manutenzione delle strade, 419.113,95 euro per iniziative in favore dei disabili e oltre 93 mila euro per pagare le rette di ricovero per minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Nel corso della seduta consiliare il primo cittadino castellammarese ha snocciolato alcune opere finanziate:  la riqualificazione urbana del centro e viale Zangara, la riqualificazione energetica del plesso Pirandello e l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’intervento di ristrutturazione della Chiesa Madre».

Moto smarmittate e vie come circuiti, ad Alcamo nessun controllo

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Sfrecciano a gruppi spesso anche privi di casco. Sfrecciano zig zagando tra le auto  e tra le persone e spesso si rischia lo scontro. Ma quello che emerge e che tutti dovrebbero sentire, primi fra tutti le forze  dell’odine,  il rombo dei ciclomotori che di 50 di cilindrata non hanno proprio nulla.  Provocano  inquinamento acustico e disturbo alle persone. Ma nessuna istituzione a tutti i livelli si preoccupa ad Alcamo di combattere questa evidente violazione al codice della strada. Eppure è semplice. Con  un posto di blocco si potrebbe fronteggiare questo malvezzo.  I cittadini si chiedono: perché non si multano le moto fracassone? Le sanzioni ci sono, ma nessuno ad Alcamo le applica. Il rombo  squarcia spesso il silenzio delle vie alcamesi. È quanto accade, praticamente ogni giorno, nelle piazze e strade principali di Alcamo. E dire che le regole sulla rumorosità delle moto ci sono. Solo che, come spesso accade, nessuno le rispetta o le fa rispettare. L’articolo 72 del codice della strada recita: “I ciclomotori, i motoveicoli e gli autoveicoli devono essere equipaggiati con dispositivi silenziatori. Sanzione da 87 a 345 euro. O dal più pesante articolo 78: modifiche alle caratteristiche del veicolo. Sanzione dai 431 ai 1.734 euro e ritiro della patente. Le leggi ci sono ma mancano i controlli per farle rispettare. Ben vengano i posti di blocco ma la sensazione è che le registrazioni del titolare della patente e auto servano  soltanto per fare statistiche.

Discarica abusiva a Favignana, sequestrata area di circa quattordicimila metri quadrati

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Un’area destinata a deposito illecito di rifiuti. E’ stata scoperta a Favignana dalla Polizia Locale. L’operazione è scattata questa mattina. Gli agenti, coordinati dal comandante Carbone, hanno rinvenuto all’interno dell’area di circa quattordicimila metri quadrati, in località Setteminne, una notevole quantità di elettrodomestici, vecchi mobili, sanitari, materiale edile di scarto, ferraglia e altri oggetti di varia natura. La Polizia Locale ha quindi proceduto al sequestro dell’intera area e alla denuncia, per gestione illecita di rifiuti, del 62enne che deteneva la disponibilità del terreno.

Un milione di passeggeri a Birgi anche senza ‘aiutino’ Catania. Nuovi obiettivi

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Questa volta l’aiuto da Catania, aeroporto chiuso e trasferimento dei voli a Birgi, non c’è stato eppure lo scalo trapanese ‘Vincenzo Florio’ supera l’importante cifra di un milione di passeggeri.  Il traguardo, previsto dal piano industriale Airgest, è stato raggiunto, ieri sera, con il volo proveniente da Torino delle ore 19,55, operato dalla compagnia aerea Ryanair.

“La solidità dello scalo è una garanzia di benessere per tutta la provincia di Trapani – ha detto il presidente di Airgest, Salvatore Ombra -. Questo traguardo, che non era scontato e non è casuale, è stato reso possibile, certamente dai passeggeri che ci hanno scelto, ma anche grazie all’unione perfetta di alcuni fattori imprescindibili. Il primo fra tutti, la dedizione del personale che ha sempre sostenuto gli sforzi richiesti con grande professionalità. Fondamentale motore della crescita dello scalo che, ricordiamolo, meno di cinque anni fa toccava il momento più basso della sua storia”.

Tra i fattori che hanno reso possibile la conferma dell’auspicato traguardo del milione di passeggeri, anche le compagnie aeree che hanno scelto Birgi e la Regione, socio di maggioranza di Birgi, molto attenta sull’aeroporto trapanese. Anche nei momenti critici come quando il presidente Schifani, all’indomani dell’incidente diplomatico con la Juventus di serie C (squadra costretta a dormire in aeroporto dopo la gara con il Trapani), chiamò immediatamente Ombra è per esternare il suo malumore.  Uno scivolone che comunque non intacca il raggiungimento del milionesimo passeggero quando alla fine dell’anno mancano quasi due mesi. Per lo scalo trapanese sono in piedi anche altri programmi e progetti. Da poco, ad esempio, è stata affidata la progettazione di opere infrastrutturali per oltre 13 milioni di euro che renderanno l’aeroporto di Birgi ancora più funzionale e moderno. “Il tutto – ha spiegato il presidente Ombra -, puntando all’ulteriore crescita dell’aeroporto e alla definizione della migliore Summer 2025 che possa spingere ancora più in alto questi numeri e consolidarli per gli anni a venire”.

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