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domenica, Maggio 4, 2025
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Morta l’alcamese Pietra De Blasi, raccontò i crimini nazisti

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Ha dedicato la sua vita a raccontare soprattutto ai giovani i crimini commessi dai nazisti nei campi di sterminio. All’età di 70 anni e morta, all’ospedale di Arona dove era ricoverata, Pietra De Blasi, insegnante di lettere, il cui decesso ha suscitato tanta commozione. Autrice di pubblicazioni e iniziative in tutta Italia era presidente dell’Associazione nazionale “Stella Alpina”, che si occupa di promuovere la cultura della pace e solidarietà. Componente anche dell’Anpi, Associazione nazionale partigiani d’Italia. Proprio giovedì scorso era uscito il suo ultimo libro “Il valore di una scelta” per salvaguardare la memoria. Pietra De Blasi fin da giovanissima si era intestato un percorso per raccontare le nefandezze consumate dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale.  Aveva preso lo spunto dal calvario di suo padre l’alcamese Giuseppe De Blasi che come molti altri internati militari italiani, non hanno ceduto ai ricatti e alle lusinghe della Wermacht dopo l’8 settembre 1943 e da non collaborazionista fu fatto prigioniero. Di recente un suo testo, “L’arte della denuncia”, dedicato a suo padre è ospitato nel Laboratorio storico culturale dell’università la Sapienza di Roma. Di recente ha presenziato a Padova alla la solenne cerimonia per la collocazione di una targa alla memoria del padre Giuseppe De Blasi, collocata nel Tempio dell’Internato Ignoto, definito il secondo altare della Patria.  È stato costruito come ricordo delle vittime italiane della deportazione che, dopo l’8 settembre 1943, furono deportati nei lager nazisti e condannati al lavoro da veri schiavi per l’economia tedesca. Ad Alcamo nel gennaio dello scorso anno è stata collocata una pietra d’inciampo in via Longarico n. 123, ultima abitazione dei fratelli Andrea e Giuseppe De Blasi deportati e internati in un lager nazista, decorati con medaglia d’onore. I funerali saranno celebrati nella chiesa del Sacro Cuore

Per Pasqua già prezzi folli per voli dalla Lombardia. Interviene FederConsumatori

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Le compagnie aeree non intendono mettere un freno alle speculazioni e durate i periodi di punta, le festività natalizie e pasquali, continuano a praticare prezzi folli, quasi sempre a discapito di studenti e lavoratori che intendono ritornare casa, in Sicilia, per trascorrere alcuni giorni di ferie.  Una famiglia siciliana di due adulti più un neonato che voleva tornare in Sicilia in occasione delle vacanze scolastiche della prossima Pasqua, ipotizzando una partenza il 17 aprile e un ritorno dieci giorni dopo, ha dovuto cambiare idea. Inserendo queste date, infatti, per volare da Bergamo a Trapani Birgi, già oggi, 157 giorni prima della partenza, con Ryanair si è trovata di fronte un costo di ben 730 euro. Atterrando invece a Comiso, con Aeroitalia, avrebbe dovuto spendere 630 euro.

La vicenda è stata riportata dal presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa, che ha sottolineato come le prenotazioni con larghissimo anticipo «non bastino per risparmiare, perché l’algoritmo delle compagnie aeree sa già quali saranno i giorni caldi e, ben prima che i posti in aereo vengano effettivamente prenotati, alza i prezzi alle stelle». “È evidente – ha spiegato il numero uno di federconsumatori Sicilia – che qui non si parla di posti disponibili che su quel volo stiano già finendo, 5 mesi prima di Pasqua. Qui si parla di prezzi di partenza alti, che certamente diventeranno ancor più alti nel tempo. Anche perché, se con Ryanair si prenota la partenza il giorno prima il risparmio è di quasi 300 euro. È chiarissimo il fatto che l’algoritmo di generazione dei prezzi sia stato tarato in base al calendario scolastico 2024-25 della Lombardia, – ha concluso La Rosa -; lo capirebbe pure un pollo”. Per Federconsumatori «servono misure urgenti». Il rischio è infatti che, se non dovessero entrare nel mercato altre compagnie, si verrebbe a creare una sorta di «tassa di ricongiungimento» per le famiglie dei siciliani che vivono e lavorano nel nord Italia.

Sanità in Sicilia. 85 milioni per fronteggiare le emergenze

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Finita la maratona per l’approvazione della manovra quater di fine anno, inizia quella per la Finanziaria 2025. Crescono di 85 milioni le risorse del Fondo sanitario siciliano: soldi in più per la Sanità, che però sborserà la Regione, perché il governo taglia sempre più il budget per il settore. La Regione, poi, dovrà rinunciare a 60 milioni di spese correnti, per concorrere al raffreddamento del debito pubblico nazionale, imposto dall’Unione europea e dare un’accelerazione alla riduzione del disavanzo, che nell’ultimo rendiconto 2022 ammontava a circa 4 miliardi. Ecco le due voci più corpose contenute nel Bilancio di previsione triennale 2025-2027 approvato da Palazzo d’Orleans martedì scorso, assieme al disegno di legge di Stabilità: documenti finanziari che nei prossimi giorni verranno trasmessi all’Assemblea regionale, per iniziare l’iter nelle commissioni parlamentari ed essere votati da Sala d’Ercole entro Natale. L’efficienza di uno stato e di una regione si misura con i servizi che le pubbliche amministrazioni sanno garantire ai cittadini. E sul fronte della sanità se non si è all’anno zero poco ci manca, Un esempio? Prenotare una visita in una struttura pubblica per sentirsi dire appuntamento fra un anno e anche oltre. A pagamento hi se lo può permettere quasi subito. Moli pensionati o persone in stato di necessità hanno rinunciato a cure o ad acquisto di farmaci. Organici super carenti per quanto riguarda medici ed infermieri che sempre più spesso subiscono aggressioni nei pronto soccorso. Quotidianamente si assiste in Tv a scontri tra politici che allontanano sempre di più la gente come dimostrano i continui cali di elettori che vanno a votare. La sanità fa acqua da tutte le parti.

Omicidio Trovato a Balestrate, pena ridotta all’esecutore. In appello sconto di 16 mesi

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Ridotta in appello la condanna per l’autore dell’omicidio di Vincenzo Trovato, il 22enne di Trappeto accoltellato al culmine di una lite nell’agosto del 2022 sul lungomare di Balestrate e morto poco dopo, dissanguato, all’ospedale Civico di Partinico. La seconda sezione della corte d’assise di Palermo ha ridotto infatti la pena per il castelvetranese Gianvito Italiano, da 10 anni a 8 anni e 8 mesi. L’uomo è accusato di omicidio preterintenzionale. Già in primo grado la condanna era stata fortemente ridimensionata rispetto alla richiesta di 16 anni avanzata della Procura di Palermo. Alla fine l’accusa nei confronti di Italiano, residente in Lombardia e al momento dell’omicidio a Balestrate in vacanza, venne ridimensionata da omicidio volontario a preterintenzionale, quindi una morte non causata volontariamente. Secondo la ricostruzione da parte dei carabinieri Italiano e Trovato avrebbero avuto una prima discussione. Il giovane trappetese si sarebbe allontanato e pochi minuti dopo sarebbe ritornato sul lungomare balestratese impugnando una chiave inglese. A quel punto il castelvetranese, come ha sempre sostenuto il suo legale, l’avvocato Franco Lo Sciuto, sferrò una coltellata alla gamba del giovane trappetese per difendersi, fendente rivelatosi letale. Una ricostruzione che in primo grado convinse i giudici che cambiarono il capo d’imputazione e riconobbero all’imputato anche le attenuanti generiche. La tesi non ha però mai convinto i familiari della vittima ai quali è stata riconosciuta una provvisionale per il risarcimento dei danni. L’imputato sta scontando fra l’altro la pena agli arresti domiciliari. L’omicidio avvenne la notte del 12 agosto del 2022 davanti ad un locale notturno sul lungomare ovest di Balestrate.

PNRR, lavori non avviati e altre carenze. Bloccata erogazione di 550.000 euro a Corleone

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Sventata dai finanzieri della Guardia di Finanza della tenenza di Corleone una truffa di fondi del PNRR per la “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale”. Le indagini delle Fiamme Gialle hanno permesso di bloccare l’erogazione di circa 550.000 euro in favore di quattro persone, un uomo e tre donne, titolari di piccole attività agricole, che avevano presentato indebitamente istanza di accesso ai finanziamenti. Le quattro persone, di Corleone e di Prizzi, non sono state denunciate in quanto l’erogazione dei fondi è stata bloccata prima che avvenisse. In particolare, i finanzieri della Tenenza di Corleone, durante alcuni controlli mirati alla verifica delle modalità di impiego e destinazione delle risorse del P.N.R.R, hanno rilevato come i quattro piccoli imprenditori agricoli non avessero avviato i cantieri entro la data prevista dal piano e quindi rispettato il cronoprogramma e le condizioni previste dall’atto d’obbligo, approvato e sottoscritto con il dipartimento regionale dei Beni Culturali.

Le fiamme gialle hanno anche accertato che le progettazioni presentate per gli immobili da ristrutturare e destinatari degli interventi finanziati sarebbero state carenti di documentazioni e pareri da parte degli enti preposti e in alcuni casi addirittura prive di SCIA in corso di validità. Durante i sopralluoghi effettuati i finanzieri non hanno rinvenuto alcuna cartellonistica riportante le specifiche indicazioni, rilevando quindi la violazione degli “Obblighi di informazione, comunicazione e pubblicità previsti dalle direttive comunitarie”. Le numerose inadempienze riscontrate, hanno quindi permesso alle Fiamme Gialle di Corleone e del comando provinciale di Palermo di formulare e di fare approvare all’assessorato regionale beni culturali la revoca di tutti i finanziamenti concessi ai quattro soggetti, non ancora erogati, per complessivi 547.130,00 euro.

Comune di Balestrate fallito, giunta approva dissesto finanziario. Buco da 10 milioni

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Conti in rosso da diversi anni e amministrazione comunale che ha cercato in tutte le maniere di andare avanti. Adesso la giunta Rizzo non ha potuto ancora tergiversare e ieri ha approvato la delibera di dissesto finanziario. Il comune di Balestrate è quindi fallito. Sarà adesso il consiglio comunale a dover approvare il provvedimento definitivo che darà spazio all’intervento della Corte dei Conti per appurare eventuali responsabilità nel danno all’Erario. Sindaco, giunta e consiglio comunale rimarranno comunque in carica con l’obbligo di approvare un piano di rientro che andrà ad operare tagli e inasprimento delle tariffe dei tributi. Sette milioni di euro, quindi, che mancano dalle casse comunali ed altri tre quelli dei debiti fuori bilancio. Una situazione debitoria quasi da record per un piccolo comune di appena 6000 abitanti. In pratica è come se ogni balestratese avesse 1.660 euro di debito ciascuno. La vicenda dei contri in rosso al comune di Balestrate comincia con la giunta Milazzo che aveva ereditato una situazione non proprio ottimale. Nel 2015 l’esecutivo comunale approvò un piano di rientro con un versamento annuale di 87.000 euro per vent’anni. Nel frattempo, però, le cose via via precipitarono. Il deficit della casse del comune di Balestrate nel 2018, prima sindacatura Rizzo, era di 1.850.000 euro. Raddoppiati nel 2019 e 6.100.000 nel 2021. La ragioneria del comune marinaro indica la strada di u nuovo piano di riequilibrio per raddrizzare la situazione. Il documento viene approvato dalla giunta ma poi viene ritirato. Nel 2022 Vito Rizzo vince nuovamente le elezioni e qualche tempo dopo il suo assessore al bilancio, il commercialista Sebastiano Orlando, lancia l’allarme e propone un piano di rientro. Il suo appello rimane inascoltato e il professionista si dimette. Ieri è arrivata la delibera di dissesto finanziario, un atto che probabilmente poteva essere approvato un paio di anni fa. Balestrate e i servizi ai cittadini andranno quindi incontro ad un periodo certamente non facile.

Rete ospedaliera trapanese, riunificazione Castelvetrano – Mazara. Alcamo immutato

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La Commissione aziendale per il riordino della rete ospedaliera nella provincia trapanese, organismo istituito dal direttore generale dell’ASP Trapani Ferdinando Croce, ha praticamente concluso il suo lavoro. Una bozza di quanto stabilito è stata inviata all’assessorato regionale alla salute. La commissione, presieduta dal direttore sanitario dell’ASP di Trapani, Gaetano Migliazzo, e coordinata dal direttore del Dipartimento emergenza urgenza della stessa azienda sanitaria, l’alcamese Giuseppe Parrino, ha quini definito la sua proposta di rete ospedaliera aziendale. Sono stati individuate le esigenze di salute del territorio e le azioni organizzative più utili a ridurre la migrazione sanitaria e a rendere le strutture dell’ASP trapanese più attrattive a livello regionale. Fra le proposte che la commissione ha inserito nella sua bozza di rete ospedaliera spicca la riunificazione in un’unica gestione del Vittorio Emanuele secondo Castelvetrano e dell’Abele Ajello di Mazara del Vallo. Previsto anche un ulteriore potenziamento della vocazione riabilitativa e di lungo-degenza per il presidio ospedaliero di Salemi. Nella bozza di nuova rete ospedaliera inviata alla regione resta invece tutto immutato per il san Vito e Santo Spirito di Alcamo. La decisione della commissione è stata assunta in vista della costruzione del nuovo spedale di contrada san Gaetano. Non avrebbe infatti senso modificare l’operatività del nosocomio alcamese in vista della nascita di una struttura più ampia e più moderna. A proposito dell’iter per il nuovo ospedale, opera di cui si parla da almeno 40 anni, l’AQSP sta provvedendo in questi giorni a pagare i proprietari dei terreni espropriati. L’iter si sta concludendo senza ricorsi all’autorità giudiziaria.

Basket, dopo 26 anni una cestista di una squadra alcamese convocata per il Trofeo delle Regioni

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Una cestista alcamese, dopo 26 anni, farà della rappresentativa della Sicilia che parteciperà all’ex Trofeo delle Regioni, oggi Academy Cup. Gaia Adragna, classe 2010, giovane cestista della Golfobasket, è stata infatti selezionata per la prima fase del prestigioso torneo che si terrà a Città di Castello, sabato e domenica prossimi.

Era stata Federica Fazio l’ultima giocatrice di una squadra  alcamese, 26 anni fa, a far parte della rappresentativa siciliana che prese parte al Trofeo delle Regioni. Poi è stata la. volta di Giorgia Rimi selezionata, però, mentre. militava a Ragusa.

La convocazione di Adragna fra le migliori dodici 2010 della Sicilia, rappresenta certamente un grande vanto per la Golfobasket, società cestistica nata poco più di un anno fa.

Morto Placido Rizzotto, nipote nel sindacalista corleonese ucciso dalla mafia nel 1948

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È morto a settantatré anni Placido Rizzotto, nipote omonimo del sindacalista socialista corleonese ucciso dalla mafia nel 1948 a Corleone. Dirigente storico del Psi, partito a cui apparteneva il celebre zio, è stato attivo anche nel sindacato dei bancari. Nel 2014 è stato conferito il Premio antimafia ‘Salvatore Carnevale’, come riconoscimento al suo impegno politico e sindacale a difesa dei più deboli, nel solco della tradizione familiare.

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