Ha dedicato la sua vita a raccontare soprattutto ai giovani i crimini commessi dai nazisti nei campi di sterminio. All’età di 70 anni e morta, all’ospedale di Arona dove era ricoverata, Pietra De Blasi, insegnante di lettere, il cui decesso ha suscitato tanta commozione. Autrice di pubblicazioni e iniziative in tutta Italia era presidente dell’Associazione nazionale “Stella Alpina”, che si occupa di promuovere la cultura della pace e solidarietà. Componente anche dell’Anpi, Associazione nazionale partigiani d’Italia. Proprio giovedì scorso era uscito il suo ultimo libro “Il valore di una scelta” per salvaguardare la memoria. Pietra De Blasi fin da giovanissima si era intestato un percorso per raccontare le nefandezze consumate dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Aveva preso lo spunto dal calvario di suo padre l’alcamese Giuseppe De Blasi che come molti altri internati militari italiani, non hanno ceduto ai ricatti e alle lusinghe della Wermacht dopo l’8 settembre 1943 e da non collaborazionista fu fatto prigioniero. Di recente un suo testo, “L’arte della denuncia”, dedicato a suo padre è ospitato nel Laboratorio storico culturale dell’università la Sapienza di Roma. Di recente ha presenziato a Padova alla la solenne cerimonia per la collocazione di una targa alla memoria del padre Giuseppe De Blasi, collocata nel Tempio dell’Internato Ignoto, definito il secondo altare della Patria. È stato costruito come ricordo delle vittime italiane della deportazione che, dopo l’8 settembre 1943, furono deportati nei lager nazisti e condannati al lavoro da veri schiavi per l’economia tedesca. Ad Alcamo nel gennaio dello scorso anno è stata collocata una pietra d’inciampo in via Longarico n. 123, ultima abitazione dei fratelli Andrea e Giuseppe De Blasi deportati e internati in un lager nazista, decorati con medaglia d’onore. I funerali saranno celebrati nella chiesa del Sacro Cuore