Le compagnie aeree non intendono mettere un freno alle speculazioni e durate i periodi di punta, le festività natalizie e pasquali, continuano a praticare prezzi folli, quasi sempre a discapito di studenti e lavoratori che intendono ritornare casa, in Sicilia, per trascorrere alcuni giorni di ferie. Una famiglia siciliana di due adulti più un neonato che voleva tornare in Sicilia in occasione delle vacanze scolastiche della prossima Pasqua, ipotizzando una partenza il 17 aprile e un ritorno dieci giorni dopo, ha dovuto cambiare idea. Inserendo queste date, infatti, per volare da Bergamo a Trapani Birgi, già oggi, 157 giorni prima della partenza, con Ryanair si è trovata di fronte un costo di ben 730 euro. Atterrando invece a Comiso, con Aeroitalia, avrebbe dovuto spendere 630 euro.
La vicenda è stata riportata dal presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa, che ha sottolineato come le prenotazioni con larghissimo anticipo «non bastino per risparmiare, perché l’algoritmo delle compagnie aeree sa già quali saranno i giorni caldi e, ben prima che i posti in aereo vengano effettivamente prenotati, alza i prezzi alle stelle». “È evidente – ha spiegato il numero uno di federconsumatori Sicilia – che qui non si parla di posti disponibili che su quel volo stiano già finendo, 5 mesi prima di Pasqua. Qui si parla di prezzi di partenza alti, che certamente diventeranno ancor più alti nel tempo. Anche perché, se con Ryanair si prenota la partenza il giorno prima il risparmio è di quasi 300 euro. È chiarissimo il fatto che l’algoritmo di generazione dei prezzi sia stato tarato in base al calendario scolastico 2024-25 della Lombardia, – ha concluso La Rosa -; lo capirebbe pure un pollo”. Per Federconsumatori «servono misure urgenti». Il rischio è infatti che, se non dovessero entrare nel mercato altre compagnie, si verrebbe a creare una sorta di «tassa di ricongiungimento» per le famiglie dei siciliani che vivono e lavorano nel nord Italia.