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domenica, Giugno 8, 2025
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Alcamo, assolto dall’accusa di rapina in appello: riconosciute solo le lesioni

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Assolto dall’accusa di rapina aggravata perchè “il fatto non sussiste”. La corte d’appello ribalta almeno parzialmente per un alcamese la sentenza di primo grado venendo scagionato dall’accusa più pesante, quella per l’appunto di rapina aggravata ai danni di un tunisino. Alla fine l’alcamese Piero Renda (nella foto), oggi 23enne, ha avuto inflitti solo 6 mesi per lesioni mentre la Procura aveva chiesto ben 4 anni e mezzo di reclusione affinchè gli fosse riconosciuta anche l’accusa di rapina senza attenuati generiche.

Tesi che però alla fine non è passata alla II sezione penale della corte d’appello di Palermo. Renda, quindi, di fatto è libero per effetto di questa sentenza dal momento che ha già scontato ben oltre la sua condanna avendo trascorso tra domiciliari e detenzione in carcere 16 mesi. I guai di Renda sono cominciati esattamente nel settembre del 2016 quando i carabinieri lo arrestarono per lesioni e rapina aggravata.

Manette scattate in seguito alla ricostruzione di un episodio che però non ha retto per l’appunto in appello. Secondo quanto appurato dai militari dell’Arma il 23enne avrebbe rapinato e picchiato a sangue un tunisino, che in seguito si scoprirà anche essere irregolarmente sul territorio italiano poichè su di lui pendeva un decreto di espulsione. A raccontare agli investigatori la storia fu lo stesso extracomunitario che dichiarò di essere stato fermato nel cuore della notte in piazza della Repubblica da Piero Renda il quale lo avrebbe pestato a sangue allo scopo di rapinarlo di 400 euro che aveva in tasca.

Trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “San Vito e Santo Spirito” di Alcamo, il tunisino è stato effettivamente dimesso con numerosi giorni di prognosi per via delle lesioni riportate in diverse parti del corpo. L’aggressore venne rintracciato e rinchiuso nel carcere di Trapani. In primo grado le accuse a Renda hanno retto tanto da essere condannato a 2 anni e 3 mesi, nonostante la richiesta fosse di 4 anni e mezzo anche in quel caso da parte della Procura, solo perchè gli furono riconosciute le attenuanti generiche.

In corte d’appello invece l’accusa di rapina non è riuscita a reggere nel suo impianto e sono state riconosciute solo le lesioni con la conferma delle attenuanti generiche. Lo stesso Renda sin da subito aveva ammesso di aver picchiato il tunisino ma raccontando comunque di essere stato provocato e reagendo solo per legittima difesa. Soddisfatto dall’esito della sentenza l’avvocato dell’imputato, Sergio Cangelosi:

“L’accusa di rapina – ha evidenziato – è stata portata avanti solo ed esclusivamente a seguito dell’acquisizione in dibattimento della querela sporta dall’extracomunitario irregolare, che dopo la denuncia si è reso immediatamente irreperibile, facendo perdere le proprie tracce agli investigatori e impedendomi di fatto di interrogarlo per verificare la veridicità delle accuse mosse a Piero Renda. Per la sentenza di primo grado inflitta il mio assistito è caduto in un forte stato di depressione per la ingiusta condanna e ciò lo ha anche spinto a ricominciare a fare uso di sostanze stupefacenti e a commettere il reato di evasione dalla misura cautelare che gli venne inizialmente imposta e che lo ha riportato in carcere per altri 2 mesi”.

Alcamo estate 2018, varato il programma della “Festa dell’uva”

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E’ uno degli eventi più importanti di Alcamo d’estate 2018. L’evento è in programma l’undici e dodici agosto prossimi. Si tratta della Quinta edizione di “C’era una volta la festa dell’uva”, organizzata dall’Associazione del castello dei conti di Modica in collaborazione col Comune di Alcamo. La macchina organizzativa, presieduta da Vincenzo La Colla, gira a tutto regime perché la manifestazione richiede tanto impegno. Tanti sacrifici. Tante difficoltà da superare. Tale iniziative affondano le sue radici nel tempo. Poi caddero nel dimenticatoio in nome di un modernismo che non conserva la memoria, che va salvaguardata e trasmessa ai giovani. La Festa dell’uva, con giornata nazionale da celebrare il 28 settembre, venne indetta nel 1930 dal regime fascista in anni durante i quali l’agricoltura, fonte principale di reddito per tantissimi italiani, si dibatteva in una crisi profonda. Negli anni ‘30 si svolsero anche ad Alcamo, per circa sei anni, Feste dell’uva. Poi interrotte a causa della Seconda guerra mondiale. All’inizio degli anni ’50 una Festa del vino nello spiazzale di quella che fu l’arena Garden di Alcamo, oggi sede del Collegio dei gesuiti dove si svolgono tante attività, venne promossa dalla lungimiranza dell’imprenditore Riccardo Sandias il primo ad avere imbottigliato il vino nella sua azienda della via Cernaia. Partecipò a diverse fiere, tra le quali una a Milano. La lungimiranza dell’ingegnere Sandias non venne seguita e solo da pochi anni sono nate, nell’Alcamese, decine di etichette. “C’era una volta la festa dell’uva” si propone di far conoscere le tradizioni della nostra civiltà contadina e di promuovere l’ottimo vino prodotto dagli alcamesi. Questo il programma. Giorno 11 agosto alle 18,30 sfilata dei carretti siciliani per il trasporto dell’uva con partenza dal Castello, via Santissimo Salvatore, viale Europa, viale Italia, piazza Pittore Renda, corso VI Aprile e piazza Ciullo. Alle 21,30 in piazza Ciullo canti e balli folcloristici popolari, mostra di attrezzature agricole del ‘900 per la vendemmia, stand vecchi mestieri e street food dove bisogna coniugare qualità e prezzo. E in tal senso quanto riguarda lo street food gli organizzatori alcamesi prendano esempio dall’evento “Liccami” in corso di svolgimento a villa Olivia di Castellammare, da visitare, dove fino a domenica sera si possono gustare tante varietà enogastronomiche di buona qualità e a buon prezzo. Il 12 agosto il programma prevede alle 21 in piazza Ciullo la pigiatura dell’uva con il mulo e con i piedi, carretto con la botte che carica il mosto, canti e mostre e street food. Al lavoro per la quinta edizione il presidente Vincenzo La Colla, Giuseppe Renda, Giuseppe Lombardo e Matteo Calvaruso.

Alcamo, presunto “ricatto” all’avvocato Bonomo: saranno utilizzate le intercettazioni

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Saranno parte integrante del processo le intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte nel corso delle indagini che hanno portato all’arresto lo scorso anno dell’avvocato Rosa Sanna, marsalese di 44 anni, denunciata dal collega di Alcamo Josè Libero Bonomo per una presunta estorsione ai suoi danni. Nell’udienza di oggi il tribunale ha rigettato tutte le richieste avanzate dai legali della Sanna, Gioacchino Sbacchi e Salvatore Alagna. In particolare era stata avanzata la richiesta di inammissibilità delle stesse intercettazioni che invece saranno utilizzate nel corso del processo. Domani avverrà la nomina del perito da parte dello stesso tribunale trapanese con il compito di trascrivere tutte le intercettazioni ambientali e telefoniche che fanno parte dell’indagine che portò all’arresto per l’appunto della Sanna. “Credo che le decisioni prese dal tribunale – afferma l’avvocato Alagna – rientrino nella normalità e non inficeranno affatto l’andamento del processo”. A far scattare l’indagine la polizia giudiziaria della forestale che ha teso una vera e propria trappola alla legale lilibetana. In pratica un caso che è nato dalla denuncia di Bonomo il quale avrebbe riferito agli inquirenti di essere finito sotto ricatto. Al legale alcamese, secondo la ricostruzione dei fatti, sarebbero stati richiesti ben 80 mila euro per ritirare la denuncia che era a suo carico, presentata da una donna di 57 anni di Castellammare del Golfo che era per l’appunto difesa dalla Sanna. Una denuncia, questa, con l’accusa di infedele patrocinio. Per chiudere la controversia la stessa Sanna, stando alla ricostruzione della forestale, avrebbe contattato Bonomo concordando con lui la liquidazione di 80 mila euro. Con il pagamento di questa somma in pratica la denuncia sarebbe stata ritirata. Il legale di Alcamo però non sarebbe stato al ricatto e per questo si è rivolto agli inquirenti che, coordinati dalla Procura di Trapani, hanno deciso di far credere di stare alla richiesta dell’avvocato trapanese. I due legali si sono dati quindi appuntamento in un bar alla periferia di Alcamo dove pare che si fosse concordato un primo acconto della somma richiesta. Ma nel momento in cui Bonomo ha consegnato la cifra sono entrati in azione gli agenti della forestale che hanno arrestato nella flagranza Rosa Sanna. Per lei scattarono all’epoca i domiciliari con l’accusa di concussione.

Alcamo Marina Un Memorial dedicato ad Enrico Coraci

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Si svolgerà dal 10 al 12 agosto prossimi il Memorial “Enrico Coraci” il giovane alcamese assassinato nel novembre di due anni fa. L’iniziativa per ricordare con giochi, amicizia a…mare Enrico Coraci, medaglia d’oro al merito di salvataggio a mare. Il memorial si svolgerà nella zona Aleccia di Alcamo Marina dal 10 al 12 agosto prossimi con inizio alle ore 16. Con tale manifestazione gli amici intendono ricordare Enrico Coraci, che faceva parte di una famiglia molto nota ad Alcamo con il papà Nino e gli zii tutti titolari di negozi di abbigliamento. E Nino Coraci, presidente della Confcommercio e da oltre 30 anni in prima fila per la tutela e la crescita degli operatori commerciali. Il processo riprenderà il prossimo 20 settembre davanti ai giudici della Corte d’Assise d’appello di Palermo, dove nelle precedenti udienze sono stati ascoltati testimoni che quella sera si trovavano in compagnia con Nino Coraci e i fratelli Francesco e Vincenzo Gatto, condannati i primo grado all’ergastolo per l’omicidio avvenuto nel villaggio regionale, che scosse l’opinione pubblica alcamese. Il processo dovrà chiarire anche il movente, etichettato per “futili motivi”. Resta da ascoltare un ultimo testimone, per il quale il 20 settembre alla ripresa del processo, i giudici hanno disposto l’accompagnamento coatto poiché non si è presentato alle ultime udienze. Resta poco chiaro il movente e forse potrebbe essere decisiva la testimonianza del teste convocato per settembre per accertare cosa sia accaduto nel tragitto tra piazza della Repubblica e il Villaggio regionale che dista oltre un chilometro dal locale “Fame chimica”. La sentenza è prevista per il mese di ottobre.

Alcamo La processione conclude la festa di Sant’Anna

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Un’intensa giornata di eventi per festeggiare la solennità di Sant’Anna, i cui festeggiamenti  sono iniziati lo scorso 16 luglio nell’omonima parrocchia di Alcamo. Oggi si festeggia sant’Anna con riti iniziati nella mattinata di oggi con due celebrazioni eucaristiche nella chiesa Sant’Anna-Cappuccini.  Alle 18 uscirà la processione che si svolge nelle strade attigue a tale quartiere. La processione sarà accompagnata dalla banda musicale di Paceco. Alle 22,30 i giochi di artificio. Domani ultimo giorno della festa, organizzata da don Salvatore Grignano, e alle 20 celebrazione eucaristica e l’”acchianata” della statua di sant’Anna. Si conclude anche la mostra delle reliquie di Santa Gianna Benedetta Molla. Le feste parrocchiali ad Alcamo sono un patrimonio culturale da salvaguardare e da far conoscere ai giovani poiché in queste manifestazioni si rispolverano tante tradizioni come per esempio artigianato e arte del ricamo. Alcamo città profondamente religiosa si anima in diversi periodi dell’anno grazie alle feste parrocchiali, che diventano anche  un punto di aggregazione per gli abitanti della zona. Un momento per trascorrere serenamente una serata o partecipare ad una funzione religiosa.

Alcamo, furto al Ccr: presi di mira i mezzi per la pulizia delle spiagge

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Raid notturno al Ccr di contrada Vallone Monaco di Alcamo, il centro comunale di raccolta che fa anche da deposito degli automezzi in dotazione al municipio. In particolare il furto, che si sarebbe consumato nella notte tra il 22 e 23 luglio scorso, ha riguardato alcuni mezzi utilizzati per la pulizia delle spiagge. Gli uffici competenti hanno immediatamente sporto denuncia contro ignoti alla stazione dei carabinieri. “Un atto deplorevole che riguarda i nostri mezzi del Ccr ed in particolare quelli adibiti alla pulizia della spiaggia – afferma il sindaco Domenico Surdi -. Abbiamo prontamente denunziato l’accaduto alla locale stazione dei carabinieri, con l’auspicio che i responsabili siano perseguiti nei termini di legge. Ogni atto vandalico rivolto a strumenti in uso da parte del Comune, colpisce naturalmente l’intera cittadinanza”.

Alcamo-Carenze di personale all’ospedale e difficoltà quotidiane

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Medici ospedalieri in prima linea costretti a fronteggiare emergenze, che sono diventate la regola della quotidianità ad Alcamo. La causa? Carenza di personale medico in primo luogo tanto che per una visita ambulatoriale al San Vito e Santo Spirito di Alcamo occorre munirsi di santa pazienza, attendere anche diversi mesi, oppure rivolgersi a privati naturalmente a pagamento. Mesi di attesa per una visita ambulatoriale in cardiologia. Stessa situazione si verifica in medicina o chirurgia, i reparti superstiti dopo i tagli  avvenuti nel recente passato. A soffrire di più oggi ad Alcamo è il reparto di cardiologia che assicura 310 ricoveri l’anno e garantisce 386 trasferimenti. In quest’ultimo caso si tratta della presenza del medico sull’ambulanza quando una persona, affetta da patologia cardiaca, viene portata in centri specialistici di Palermo o Trapani. Sei posti letto in cardiologia sempre occupati. A fronteggiare le situazioni h 24 sono rimasti oggi solo cinque medici, che debbono garantire tutti i turni. Anche quelli notturni e per questo ne vengono impiegati solo tre. Gli altri due, per vari motivi sono esentati. Fino a meno di un mese fa l’organico era al completo. Oggi ci sono carenze perché due cardiologi sono stati trasferiti da Alcamo al Civico di Palermo e non sono stati rimpiazzati. Organico al completo per quanto riguarda gli infermieri che sono 10. In medicina manca il primario non sostituito da quando è andato in pensione. Un’oasi nel deserto delle carenze è la chirurgia al completo. Funziona la pschiatria.  Grande spirito di sacrificio e abnegazione da parte del personale in tutti i reparti e servizi all’ospedale di Alcamo. Funzionano quelli del laboratorio di analisi e della radiologia, mentre al Pronto soccorso i problemi sono gravi e irrisolti. Decine i passaggi quotidiani, che aumentano durante il periodo estivo. E ad ogni cambio di governo alla Regione ecco che arriva puntuale il piano per la nuova rete ospedaliera, che spesso rimane sulla carta. E se dovesse passare quella del governatore Musumeci, l’ospedale di Alcamo non ne guadagnerebbe. La rete di Baldo Gucciardi prevedeva l’istituzione del reparto di ortopedia. Quella dell’attuale assessore alla Salute, Ruggero Razza l’ha depennata. Ad Alcamo resterà quindi l’ambulatorio solo per le visite o piccole ingessature. Emergenza quotidiana anche per le ambulanze. Oggi ne funziona una, mentre assicurano all’Asp che presto ne arriverà qualcuna. Resta un sogno la realizzazione del nuovo ospedale in contrada San Gaetano, ciclicamente promesso da quasi 35 anni. Il nuovo ospedale è destinato a rimanere sulla carta e di continuare ad essere momento di propaganda durante le campagne elettorali. E per la nuova rete ospedaliera siciliana, il M5S è sul piede di guerra “perché sono condannati a morte – scrivono i pentastellati -i piccoli ospedali per favorire i baroni universitari”.  “Il governo regionale – dicono i parlamentari Francesco Cappello, Salvatore Siragusa, Antonio De Luca e Giorgio Pasqua – con un colpo di spugna ha deciso, sotto la falsa bandiera della rifunzionalizzazione dei presidi ospedalieri di base, di chiudere di fatto numerosi ospedali tra i quali quelli di Salemi e Castelvetrano per quanto riguarda la provincia di Trapani.

Orestiadi di Gibellina, tre appuntamenti con la cultura e la scena

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Oggi tre appuntamenti alle Orestiadi di Gibellina, che continuano a  avere successo di critica e pubblico per la qualità delle opere messe in scena in quel suggestivo palcoscenico  che è il Baglio Di Stefano. Si inizia alle 18 con la presentazione ‘Qui sono i miei sogni”’ documentario che racconta il terremoto del Belice. Progetto di Chiara Bazzoli, scritto con Chiara Cremaschi

Alle 19:30 ‘Tra classico e contemporaneo: il teatro, un linguaggio universale’: incontro organizzato in collaborazione con Festival miti contemporanei e Inda, Istituto nazionale del dramma antico con la partecipazione di Umberto Cantone, Vincenzo Pirrotta, Alfio Scuderi, Teresa Timpano, Matteo Tarasco.

Alle 21,15 ‘Edipo re’ – lettura scenica di Vincenzo Pirrotta.

Quando il classico diviene contemporaneo: oggi si entra nel vivo di una delle sezioni portanti delle Orestiadi 2018, ovvero il rapporto tra il teatro classico e la contemporaneità scenica. Riscritture, adattamenti originali, regie, temi, traduzioni, i miti classici in teatro oggi, “di questo e di altro vogliamo parlare a Gibellina – dicono gli attori –  nell’incontro organizzato in collaborazione con il Festival miti contemporanei e l’Inda, Istituto del dramma antico di Siracusa”.

Alcamo, Comune riciclone: entra nel club degli “Ecocampioni”

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Alcamo si conferma uno dei Comuni più ricicloni di Sicilia. Con una media globale del 58,3 per cento nel primo quadrimestre di quest’anno, la cittadina alcamese è la seconda in Sicilia per ampiezza di territorio e numero di abitanti che differenzia più di tutti, globalmente il 90° territorio siciliano. Meglio di Alcamo, considerando come riferimento il numero di abitanti, ha fatto solo Misterbianco. A confermare la sua fama di città rispettosa dell’ambiente il fatto che proprio Alcamo è stata inserita tra i 22 Comuni fondatori in Sicilia del “Club degli EcoCampioni”, i comuni che si distinguono per una efficace gestione della raccolta differenziata di carta e cartone. La presentazione ieri, a Palazzo Ciampoli a Taormina, alla presenza dei rappresentanti di Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo di imballaggi in cellulosa e della Regione Siciliana. Nel Club, in considerazione dei dati della raccolta del 2017, sono stati inseriti solo 22 comuni quali soci fondatori che possiedono i requisiti di adesione e fra questi per l’appunto Alcamo. “Il nostro Comune – afferma il sindaco Domenico Surdi – è fra quelli siciliani all’avanguardia per la raccolta differenziata e, nello specifico, abbiamo raggiunto risultati di eccellenza per quanto riguarda la carta ed il cartone: questo ci inorgoglisce e ci spinge a fare sempre meglio e di più”. Alla conferenza di presentazione di Taormina sono intervenuti, tra gli altri, Salvo Cocina, dirigente generale dell’assessorato regionale all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità della Regione. E’ pur vero comunque che Alcamo qualcosa però ha perso per strada: seppur non scendendo mai sotto la media del 58 per cento a partire da febbraio dello scorso anno, in questo lasso di tempo, ci sono stati mesi in cui ha sfondato più volte il muro del 60 per cento, arrivando anche ad un picco del 66 per cento di marzo e maggio 2017. Obiettivo che si è riusciti a raggiungere nel frattempo con le diverse novità introdotte nell’assetto del servizio, a cominciare dall’eliminazione di un turno di raccolta settimanale di indifferenziato, oggi portato ad un solo ritiro il martedì. Questo da una parte ha consentito di “costringere” le famiglie a fare una differenziata ancora più accorta, per evitare di accumulare troppa spazzatura in casa, ma dall’altra ha anche generato il malcostume di un abbandono incontrollato nelle zone periferiche. Tanto che la polizia municipale ha inasprito ulteriormente i controlli e le multe fioccano a ben 300 euro. L’obiettivo del Club appena fondato, organismo aperto ai Comuni interessati che devono rispettare 10 buone regole per raggiungere gli standard quantitativi e qualitativi di raccolta differenziata di carta e cartone, è diffondere le buone pratiche della raccolta differenziata di carta e cartone, promuovendo l’esperienza delle amministrazioni che vantano risultati di eccellenza e rendendole protagoniste di un percorso comune per migliorare le rese di raccolta. Ai Comuni aderenti al Club, come Alcamo quindi, sono riservati strumenti di sensibilizzazione e promozione della raccolta, tra i quali un bando per il finanziamento di progetti di comunicazione locale proprio a sostegno della differenziata di carta e cartone.

Palermo-Offesero Mattarella, in 39 rischiano il carcere

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Ci sono individui ammalati di Facebook che credono di potere impunemente offendere le persone. Il reato che si commette è quello di diffamazione aggravata. Molti di questi grafomani, che chiaramente non hanno argomenti per contestare civilmente, dichiarazioni o prese di posizione, si affidano alla più grande discarica mondiale per spalmare esternazioni gratuite. Decine le condanne per diffamazione con relativi risarcimenti dei danni poiché molte persone hanno deciso per la tolleranza zero e una volta offese si rivolgono ai giudici. Non si deve offendere nessuno ma in molti non riflettono o contano sino a dieci prima di pigiare sui tasti ed hanno gettato fango sulla più alta carica dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella quando, nel giugno scorso, aveva affidato l’incarico a Carlo Cottarelli per formare il nuovo governo. In molti si sono sbizzarriti ad offendere il Capo dello Stato. Ed ora sono 39 i profili Facebook finiti sotto inchiesta dopo la decisione della Procura di Palermo di aprire un fascicolo per risalire agli autori delle minacce e degli insulti rivolti sui social al Capo dello Stato. I titolari di alcuni account sono stati già identificati, altri sono in corso di identificazione da parte della Digos che sta cercando di accertare se i nomi degli autori dei post Facebook e Twitter incriminati corrispondano a persone reali o siano dei fake. Nel registro degli indagati sono finiti individui autori di frasi che ritenere oltraggiose è poco. I pm titolari dell’inchiesta, l’aggiunto Marzia Sabella e il sostituto Gery Ferrara, ipotizzano il reato di attentato alla libertà del presidente della Repubblica, offesa all’onore a e al prestigio del presidente della Repubblica, puniti fino a 15 anni di reclusione. Non è esclusa anche l’ipotesi di istigazione a delinquere. Speriamo che l’indagine vada avanti speditamente e che gli individui indagati possano trascorrere lunghi periodi nelle  patrie galere. E attenzione a non fare prescrivere i reati per non dare agli individui che offendono la possibilità di farla franca. I social vanno usati con intelligenza mentre invece si ha la sensazione che spesso diventano oggetto di squallide e gratuite notizie false e offensive e dove si consumano reati di tutti i generi. Purtroppo ormai sono milioni nel mondo gli individui ipnotizzati  dai social che trascorrono ore e ore a smanettare tanto che i medici già parlano di tossicodipendenza da tablet etc.

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