Medici ospedalieri in prima linea costretti a fronteggiare emergenze, che sono diventate la regola della quotidianità ad Alcamo. La causa? Carenza di personale medico in primo luogo tanto che per una visita ambulatoriale al San Vito e Santo Spirito di Alcamo occorre munirsi di santa pazienza, attendere anche diversi mesi, oppure rivolgersi a privati naturalmente a pagamento. Mesi di attesa per una visita ambulatoriale in cardiologia. Stessa situazione si verifica in medicina o chirurgia, i reparti superstiti dopo i tagli avvenuti nel recente passato. A soffrire di più oggi ad Alcamo è il reparto di cardiologia che assicura 310 ricoveri l’anno e garantisce 386 trasferimenti. In quest’ultimo caso si tratta della presenza del medico sull’ambulanza quando una persona, affetta da patologia cardiaca, viene portata in centri specialistici di Palermo o Trapani. Sei posti letto in cardiologia sempre occupati. A fronteggiare le situazioni h 24 sono rimasti oggi solo cinque medici, che debbono garantire tutti i turni. Anche quelli notturni e per questo ne vengono impiegati solo tre. Gli altri due, per vari motivi sono esentati. Fino a meno di un mese fa l’organico era al completo. Oggi ci sono carenze perché due cardiologi sono stati trasferiti da Alcamo al Civico di Palermo e non sono stati rimpiazzati. Organico al completo per quanto riguarda gli infermieri che sono 10. In medicina manca il primario non sostituito da quando è andato in pensione. Un’oasi nel deserto delle carenze è la chirurgia al completo. Funziona la pschiatria. Grande spirito di sacrificio e abnegazione da parte del personale in tutti i reparti e servizi all’ospedale di Alcamo. Funzionano quelli del laboratorio di analisi e della radiologia, mentre al Pronto soccorso i problemi sono gravi e irrisolti. Decine i passaggi quotidiani, che aumentano durante il periodo estivo. E ad ogni cambio di governo alla Regione ecco che arriva puntuale il piano per la nuova rete ospedaliera, che spesso rimane sulla carta. E se dovesse passare quella del governatore Musumeci, l’ospedale di Alcamo non ne guadagnerebbe. La rete di Baldo Gucciardi prevedeva l’istituzione del reparto di ortopedia. Quella dell’attuale assessore alla Salute, Ruggero Razza l’ha depennata. Ad Alcamo resterà quindi l’ambulatorio solo per le visite o piccole ingessature. Emergenza quotidiana anche per le ambulanze. Oggi ne funziona una, mentre assicurano all’Asp che presto ne arriverà qualcuna. Resta un sogno la realizzazione del nuovo ospedale in contrada San Gaetano, ciclicamente promesso da quasi 35 anni. Il nuovo ospedale è destinato a rimanere sulla carta e di continuare ad essere momento di propaganda durante le campagne elettorali. E per la nuova rete ospedaliera siciliana, il M5S è sul piede di guerra “perché sono condannati a morte – scrivono i pentastellati -i piccoli ospedali per favorire i baroni universitari”. “Il governo regionale – dicono i parlamentari Francesco Cappello, Salvatore Siragusa, Antonio De Luca e Giorgio Pasqua – con un colpo di spugna ha deciso, sotto la falsa bandiera della rifunzionalizzazione dei presidi ospedalieri di base, di chiudere di fatto numerosi ospedali tra i quali quelli di Salemi e Castelvetrano per quanto riguarda la provincia di Trapani.