“Game Over”. 18 anni a ‘Ninì’ Bacchi, 9 assoluzioni. Sentenza in piena notte

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Sedici condanne e nove assoluzioni, 18 anni di carcere per il personaggio ritenuto il fulcro dell’inchiesta. Così si è espressa la quarta sezione del tribunale di Palermo che nella notte ha emesso la sentenza sull’indagine ‘Game Over’. Condanna pesante, quindi, 18 anni di reclusione, per il partinicese Benedetto Bacchi, detto Ninì, ritenuto il presunto anello di collegamento tra le cosche mafiose e il mondo dell’imprenditoria legato alle scommesse on-line e al reimpiego di denaro sporco, attraverso sistemi di trasmissione telematica e internazionale. Gli altri imputati hanno ricevuto invece condanne, per reati minori, tra 4 anni e poco più di un anno. Il dispositivo è arrivato intorno all’una del mattino. A Ninì Bacchi sono stati confiscati anche 3 milioni 789 mila euro che erano stati sequestrati al momento dell’arresto, avvenuto nel gennaio 2018.

L’imprenditore, ritenuto nel partinicese il ‘re delle scommesse’, si  agli arresti domiciliari dopo essere stato a lungo in carcere. Lo difende l’ex procuratore aggiunto ed ex magistrato Antonio Ingroia. Dal quasi ventennio inflitto a Bacchi si passa ai 4 anni di reclusione per il 41enne Francesco Lo Iacono, 3 anni e quattro mesi per Maurizio Primavera, Fabio Lo Iacono e Francesco Paolo Pace, tre anni per Salvatore Ingrasciotta, due anni e 9 mesi per Antonio Pantisano Trusciglio e un mese in meno per Maicol Di Trapani, Alessandro Lizzoli e Antonio Grigoli. Un paio di anni sono stati invece inflitti a Diomiro Alessi, Domenico Bacchi junior, Aòlessio Di Trapani e Italo Pecoraro. Un anno e mezzo al 45enne Francesco Lo Iacono e un anno a Francesco Regina. Nove invece gli assolti che erano stati coinvolti nell’operazione ‘Game Over’: Fabrizio Noto, Agostino Chifari, Maurizio Cossentino, Salvatore Galioto, Francesco Porzio, Vincenzo Lo Curcio, Davide Schembri, Antonio Zicchitella e Giuseppe Grigoli.