Maltempo, tragedia sfiorata. Servono interventi piccoli e grandi di comuni e Regione

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Mattinata di sole che splende quasi beffardamente su Alcamo dopo il quasi tragico diluvio di ieri sera. Un sole che si prende anche beffa dell’ordinanza divulgata dal sindaco Domenico Surdi che, in piena notte, ha disposto che tutte le scuole, di ogni ordine e grado, rimanessero chiuse. Tante famiglie, però, che di notte dormono e non guardano né web e manco social, questa mattina hanno accompagnato i loro figli scuola trovandosi di fronte gli ingressi sbarrati. La pioggia aveva allagato alcuni plessi? Niente di tutto ciò. Il primo cittadino alcamese, probabilmente vedendo la semi-catastrofe di ieri, ha deciso di chiudere precauzionalmente le scuole. Altre cose, comunque, si sarebbero potute fare prima visto che l’allerta meteo era stata diffusa dalla protezione civile da un paio di giorni.

La più semplice l’attivazione del divieto di sosta lungo tutta la discesa santuario, da piazza mercato e fino all’abbeveratoio. Si sarebbe così evitato quello che accade da tanti anni. Le auto parcheggiate che vengono trascinata dall’acqua e che vanno a sbattere o alle case o ad altre autovetture. Piccole pillole di prevenzione. Poi ci sono quelle più importanti e che necessitano di impiego di grossi finanziamenti. Non è per esempio ammissibile che piazza Ciullo, sede del municipio, diventi spesso una grande piscina olimpionica. L’intensità piovana di ieri, per carità, è stata eccezionale ma una città del 2021 dovrebbe avere collettori fognari adeguati. Rete quindi che andrebbe rifatta o potenziata. Inoltre la pulizia di tombini e caditoie dovrebbe essere più attenta e più costante. Da riprendere anche il progetto del grande collettore tra viale Europa e la zona del torrente Triolo, a valle di Gammara. Un’opera finita chissà in quali meandri della burocrazia. Poi ci sono anche le responsabilità della regione che più volte ha pubblicizzato lo stanziamento di fondi per ripulire gli alvei dei torrenti e sistemarne gli argini.

Al fiume caldo hanno rischiato la vita alcune persone e il torrente Canalotto ha causato devastazione. Sia l’uno che l’altro chissà da quanto tempo non vengono ripuliti. Il Genio Civile, ente alitati in tali interventi, nel 2018 effettuò la pulizia del corso d’acqua ma a monte, nei pressi del depuratore. A valle, vicino all’agglomerato di case tra provinciale e 187, il torrente è invece strapieno di canneti. Quasi ostruito. Che poi straripi è anche normale. Infine, non da ultime, le responsabilità dei cittadini che hanno costruito dappertutto, ampliato strade e parcheggi privati, e persino tamponato corsi d’acqua per realizzare edifici.