Controlli congiunti Inps e carabinieri. Braccianti e reddito di cittadinanza, boom di truffe

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I carabinieri della Sicilia hanno effettuato un’imponente attività di verifica per contrastare le truffe all’INPS perpetrate attraverso i falsi braccianti agricoli e le indebite percezioni del reddito di cittadinanza, mettendo in campo i Carabinieri delle Stazioni e quelli dei Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro. Il bilancio dell’ultimo anno è stato di 880 persone deferite all’Autorità Giudiziaria, di cui 52 in stato d’arresto, bilancio che testimonia l’incessante impegno dell’Arma nel settore, che ha consentito all’I.N.P.S. di recuperare somme già erogate e soprattutto di bloccare ulteriori centinaia di migliaia di euro. Già nel novembre 2020 i carabinieri di Trapani avevano scoperto una maxi truffa ai danni dell’I.N.P.S., in cui gli indagati, utilizzando imprese e società del comparto edile esistenti solo sulla “carta” ed aventi sedi “fantasma”, avevano fittiziamente assunto 241 persone, allo scopo di percepire indebitamente le indennità previdenziali e assistenziali.

I finti lavoratori, a loro volta, si impegnavano poi a versare ai titolari delle ditte fittizie la metà del valore di tali indebite indennità (ad esempio quella della disoccupazione, pur non avendo mai lavorato neanche un giorno). L’operazione aveva quindi consentito, su ordine dell’Autorità Giudiziaria, di effettuare un sequestro di beni, in provincia di Trapani,  per un valore di circa 670 mila euro a carico dei titolari delle ditte fantasma. E non solo nel campo agricolo si commettono simili rati vere e proprie estorsioni tanto che ad Alcamo circola la frase “scancia a torna”. Ovvero nella busta paga figura lo stipendio in parte poi restituito ai datori di lavoro. In tutte le province dell’isola i carabinieri hanno scoperto illeciti, e denunciato molte persone.