Alcamo: ospedale, tra luci e ombre

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Il nuovo Piano sanitario tra luci e ombre per l’ospedale di Alcamo. Se da una parte si salva un presidio che sino a un paio di anni fa si sarebbe voluto del tutto smantellare, dall’altra però emergono delle criticità che il nuovo provvedimento della Regione rischia di acuire. Il sindaco di Alcamo Sebastiano Bonventre è già al lavoro, annuncia, per evitare che possa ad esempio materializzarsi l’ipotesi di un accopramento di alcuni reparti. Ma si parte da una buona base: il nuovo piano, infatti, anzitutto conserva tutti e 93 posti letto attuali, oltre che i reparti di chirurgia, medicina, psichiatria e i posti di riabilitazione e lungodegenza. In particolare viene smentito quanto sostenuto nei giorni scorsi dalla parlamentare all’Ars Valentina Palmeri di una presunta riduzione di chirurgia a proctologia, errore ammesso dallo stesso deputato. Intanto questa notizia è circolata in maniera incontrollata ed ha prodotto già i suoi effetti negativi: diversi alcamesi avrebbero chiesto di essere ricoverati altrove anche interventi di semplice routine.

Emergono però anche delle evidenti criticità, specie sul piano del ridimensionamento degli organici. Il nuovo piano infatti prevede ad esempio il taglio di due unità nel reparto di Ginecologia, già fortemente ridimensionato negli ultimi anni: da considerare poi che in Ortopedia è andato in pensione un medico ancora oggi non sostituito per effetto del blocco delle assunzioni.

C’è poi un altro aspetto che preoccupa, e non poco, il primo cittadino e riguarda l’accorpamento dei reparti di Cardiologia e medicina. Secondo Bonventre questo potrebbe comportare un abbassamento degli standard qualitativi dei servizi erogati anche per effetto di una scelta di fusione poco convincente: