Alcamo, Auspicabile l’intervento dell’ASP di Trapani sulla vertenza RSA Bonifato

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Di Laura Lombardo –Auspicato l’intervento dell’ASP di Trapani sulla vertenza RSA Bonifato di Alcamo. Lavoratori, utenti e cittadinanza non possono essere gli unici a pagare il prezzo di una sanità inadempiente. Una sorta di rompicapo à-la-Catch 22 della sanità quello rappresentato dalla RSA Bonifato di Alcamo — con i dipendenti (attuali o non) che attendono — irrequieti — di essere pagati dal datore di lavoro, il datore di lavoro che attende — irrequieto ma non troppo (per una fiducia in tempi migliori)– di essere pagato dall’Asp, e con l’Asp, pagata dalla Regione, che per qualche motivo continua a pagare fornitori e convenzionati incerto tempore incertisque loci (attualmente in ritardo di 4 mensilità). Il tutto suggellato dal fatto che gli unici a pagare regolarmente per i conti in ordine della sanità sono i cittadini. Nel Documento Unico di Programmazione 2019-2021 del Comune di Alcamo si apprende infatti che le maggiorazioni dell’addizionale all’Irpef negli ultimi anni sono stati “finalizzati al riequilibrio dei conti in ambito sanitario”. Francesco Ruggeri, responsabile della casa di cura che, tra Alcamo, Castellammare e Palermo, serve una folta comunità di anziani, ritiene di non essere così responsabile dei ritardi nelle retribuzioni dello staff di infermieri e personale OSA — “io non sono una banca” commenta Ruggeri, concludendo che se è l’ASP a non pagare, di certo non può farlo lui. I dipendenti non sono d’accordo, rammentando di essere sotto contratto con l’impresa privata di Ruggeri, e non con l’ente sanitario, e che un datore di lavoro (come il buon padre di famiglia) ha responsabilità, non solo prerogative. Allo stesso tempo, il personale RSA comprende le contingenze provocate dall’ASP — contestando infatti solo quegli arretrati antecedenti la rata di maggio, data in cui Ruggeri ha ricevuto l’ultimo bonifico dall’Azienda. “Che ci paghi almeno fino a Maggio” sarebbe in sintesi la richiesta, ma per Ruggeri questo è impossibile, perché gravato dal versamento di contributi su somme non incassate “o altrimenti, dice, l’ASP mi toglie la convenzione”. Sta di fatto che l’ASP tramite il direttore del distretto di Alcamo Vincenzo Picciché il 3 gennaio del 2018 avrebbe intimato all’azienda di Ruggeri “di risolvere i problemi con i dipendenti, evitando di coinvolgere immotivatamente l’ente”. Immotivatamente, dunque. Secondo Picciché, l’Asp non avrebbe niente a che vedere con questa faccenda — piuttosto il direttore di distretto sarebbe preoccupato che “l’Asp venga ritenuta responsabile” per l’appunto immotivatamente. Il riferimento di Picciché è probabilmente all’ammonimento del rappresentante legale di alcuni dipendenti RSA che, “in mancanza di attivazione della procedura prevista dal Codice dei contratti pubblici, l’ASP verrà considerata responsabile in solido con il datore di lavoro”. Da allora, però, l’ASP non sarebbe mai più intervenuta — e certamente non contro Ruggeri, che piuttosto lascia intendere di avere un buon dialogo con il capo della sanità trapanese, Damiani, e grande fiducia nel suo operato. Solvitur ambulando si, ma ai dipendenti intanto rimane solo il peso di un’amara realtà — non solo senza stipendio da 9/8/7mesi, ma anche con vincolo di esclusività nei confronti dell’RSA. Il presidente Ruggeri infatti insiste, con tanto di lettera protocollata, che i lavoratori, malgrado tutto, rispettino ogni singolo vincolo contrattuale — indipendentemente dal fatto che lui possa se necessario farvi deroga.