IGP Olio Sicilia supera la Toscana. Sinergia fra Consorzio e IRVO

0
129

IGP Olio Sicilia è la prima denominazione in Italia. Ha superato l’IGP Toscana, storicamente ai vertici dei grandi oli extra-vergine d’oliva del nostro paese. Il dato è stato diffuso e rilevato dagli enti certificatori che hanno indicato in un milione e mezzo di litri la produzione della filiera olivicola dell’Isola che, in base ai controlli, ha ottenuto la certificazione e la tutela della denominazione. A Verona la notizia ha reso felici non soltanto i 25 produttori presenti al Sol in un rinnovato stand dell’Istituto regionale vino e olio ma ha ricevuto il commento positivo dei funzionari che hanno accompagnato la delegazione siciliana dell’olio IGP in questi giorni di attività di promozione e valorizzazione alla Fiera di Verona. Un risultato di straordinaria importanza per l’intero movimento oleario della Sicilia. Una conferma dell’eccellenza delle piante e della capacità di agricoltori e frantoiani di presidiare con efficacia i mercati. Dalla fiera internazionale dell’olio di oliva è quindi arrivato un forte segnale di incoraggiamento verso chi coltiva l’olivo e produce olio in Sicilia, riconoscendo nella denominazione di origine del prodotto un valido strumento di tutela e caratterizzazione. Il Presidente dell’IGP Olio Sicilia Mario Terrasi ha espresso la sua grande soddisfazione, sottolineando quanto sia stato veloce il percorso di riconoscimento, iniziato nel 2017 e che nel 2022 ha visto nascere il Consorzio di Tutela: “Bisogna riconoscere negli oli siciliani il patrimonio di biodiversità che ha sempre distinto le nostre produzioniQuesto primato – ha concluso Terrasi – ne esalta il valore e deve spingere tutti i produttori di olio ad aderire all’IGP Sicilia, osservando il disciplinare di produzione, il vero sigillo di garanzia del prodotto”. Un risultato che giunge grazie al grande impegno profuso dall’IRVO in questi ultimi anni sull’olio e che deve trovare nuove motivazioni sulle peculiarità distintive degli oli siciliani: “La nostra ricchezza sta nella biodiversità olivicola e nelle specializzazioni produttive – ha commentato il direttore Gaetano Aprile – in grado di abbinare ad ogni piatto il giusto olio”.