Alcamo-Annullato l’arresto per pompiere che accoltellò la moglie

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Il tribunale del riesame di Palermo aveva respinto il ricorso. Ma il gip del tribunale di Trapani al quale ieri ha presentato istanza l’avvocato Antonino Vallone ha revocato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del vigile del fuoco alcamese Vincenzo Aprile, accusato di tentato omicidio aggravato. L’uomo ha quindi lasciato il padiglione detenuti del civico di Palermo poiché il gip ha disposto il ricovero presso il reparto di psichiatria di un ospedale del Trapanese. L’avvocato Antonino Vallone (nella foto) ha presentato nuove memorie difensive tra le quali perizie mediche, che attestano che le condizioni di salute di Vincenzo Aprile non sono compatibili con il regime carcerario e nel momento che colpì la moglie con un coltello “non era capace di intendere e di volere”. Il dramma si stava consumando, un mese fa, in un appartamento di via delle Magnolie di Alcamo dove il pompiere abita con la moglie. Ed è stata proprio la moglie a salvargli la vita. Entrata in una stanza dove si trovava il marito, dopo aver sentito strani rumori, si è accorta che l’uomo stava per commettere un insano gesto su se stesso. Si lanciò sul marito evitando che portasse a termine quei propositi. L’uomo, in preda ad un raptus, la colpì con diverse coltellate e il provvidenziale intervento di una poliziotta fuori servizio, che aveva sentito le urla provenienti dall’appartamento, evitò che si consumasse una tragedia. Vincenzo Aprile non si scagliò contro la moglie per gelosia. L’uomo, che presta servizio nella caserma dei vigili del fuoco di Punta Raisi, da un anno soffriva un forte stato di disagio nell’ambiente di lavoro. E stava scaricando su se stesso quella lunga tensione accumulata dentro. La vicenda destò in città molto scalpore perché la coppia è conosciuta.