Trapani, nuove regole contro la movida selvaggia

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Sulla carta sono stati adottati una serie di provvedimenti contro la movida selvaggia. Ma se non si fanno controlli tutto resta, come esperienza insegna, nel campo delle pie intenzioni nonostante le riunioni del comitato provinciale per la sicurezza pubblica.  Stop agli alcolici da asporto dopo le 23. Musica spenta all’una. Sono le due più importanti misure dell’ordinanza del sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, sulla movida.  In questi mesi, a Trapani, come in altre città, si è discusso molto di movida selvaggia, della situazione nel centro storico, della musica ad altissimo volume che non fa riposare i cittadini.

In tutto il territorio comunale di Trapani, dalle ore 23 fino alle 6 è vietata la vendita e la somministrazione – sia in forma fissa che itinerante, nonché la detenzione ed il consumo in luogo pubblico di bevande alcoliche e superalcoliche, anche se dispensate da distributori automatici. I divieti non si applicano all’interno dei locali e degli spazi pubblici legittimamente occupati dagli esercizi autorizzati.  La diffusione di musica all’interno ed all’esterno degli esercizi pubblici, sia dal vivo che riprodotta, è sottoposta ai seguenti limiti orari: è consentita fino alle ore una e sempre nel rispetto dei valori limite assoluti e differenziali previsti per legge.

L’ordinanza è stata fatta dopo l’incontro con esercenti e comitato del centro storico, che riunisce residenti, esercenti e titolari di strutture ricettive. Uno dei temi è la regolamentazione strutturale della movida. Non significa chiudere i locali, ma verificare che rispettino autorizzazioni e licenze con cui operano. Il Comitato chiede infatti che vengano effettuati controlli continui ed efficaci, che spesso non ci sono. Non si tratta solo di movida selvaggia: c’è un problema di ordine pubblico, di sicurezza, di schiamazzi notturni, di consumo di alcol anche da parte di minori, spesso protagonisti di aggressioni. Ciò succede in tutta Italia e il fenomeno sembra inarrestabile.