Campi elettromagnetici e ’5G’, Orlando chiede intervento del sindaco di Alcamo

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Aumento dei limiti dei campi elettromagnetici e analisi dei livelli di campo elettromagnetico generati dalle stazioni per la telefonia mobile presenti sul territorio di Alcamo. A sollevare il problema il consigliere comunale di minoranza, Franco Orlando, che nella sua interrogazione ha chiesto al presidente del parlamentino cittadino Saverio Messana e al sindaco Surdi di assegnare all’argomento un’importanza politica primaria e prioritaria, a tutela della salute di tutti gli alcamesi. “L’attuale innalzamento dei limiti di emissione delle antenne SRB da 6 a 15Volt al metro, con l’ingannevole variante di calcolo messa in essere, – scrive Franco Orlando – potrebbe mettere a rischio la salute delle persone sia nel medio che soprattutto nel lungo periodo”. Il consigliere di minoranza si riferisce alla Legge 214 del dicembre scorso sulla quale i sindaci avrebbero dovuto esprimersi entro quattro mesi. Per presentare le loro osservazioni e richieste in rapporto ai possibili danni provocati alla cittadinanza, sia per innalzamento termico epidermico che per malfunzionamento del metabolismo cellulare. Per questo Franco orlando chiede al primo cittadino di Alcamo, con la sua interrogazione, di fornire spiegazioni chiare urgenti e dettagliate se il Governo nazionale abbia chiesto il parere sanitario alle agenzie preposte alla tutela della salute pubblica in relazione alle radiazioni del sistema “5G”, l’Istituto Superiore di Sanità e l’ISPELS (le cui funzioni oggi sono state assunte dall’INAIL). In molti comuni- afferma Orlando – sono state approvate delibere di opposizione mentre sembra che ANCI non voglia farsi portavoce del problema onde elettromagnetiche prodotte dal 5G e che il governo nazionale continui a non convocare la conferenza unificata che avrebbe dato ai sindaci la possibilità di far sentire le loro ragioni. Secondo il consigliere comunale il sindaco Surdi dovrebbe alzare la voce anche perché neanche il CIPRIE, il comitato interministeriale sotto l’egida del ministero dell’ ambiente, ha ancora determinato  il parametro di riferimento della riforma. Il comune di Alcamo, conclude Franco orlando, potrebbe applicare una moratoria di almeno 5 anni nell’attuazione di quanto previsto in materia dall’articolo 10 della Legge 214 del 30 dicembre scorso.