Sindacatura, corsa fra avvocati. Ad Alcamo mai donna sindaco, a Partinico 32 anni fa

0
104
In alto da sx in senso orario Surdi, Salato, Fundarò, Cannizzo, Pugliesi, Stellino

Ad Alcamo bisogna essere avvocato per avere cariche politiche o, meglio ancora, per nutrire ambizioni di candidature a sindaco. Vero è che la cittadina alcamese é quella, in provincia, ad avere il più elevato rapporto fra numero di abitanti e numero di avvocati, ma é altrettanto vero che nel corso degli anni matura sempre più tale considerazione. Nel 2012 era avvocato il candidato di ABC (Niclo Solina) che sfiorò l’elezione a primo cittadino. Cinque anni dopo fu una battaglia fra avvocati, Surdi e Dara che andarono al ballottaggio, e Lauria che rimase fuori dai giochi. Adesso i due potenziali candidati a sindaco, Surdi e Salato, sono legali così come il leader alcamese dell’UDC, Turano, e tutti gli altri papabili, Pugliesi e Fundarò, nonché  portavoce di una parte del centro-destra, Saro Lauria. Avvocato anche il vice di Surdi, l’ex agguerrita oppositrice Caterina Camarda, e pure il leader di DB, Vincenzo Abate.

Insomma niente spazio per le altre categorie che, probabilmente, correranno per il consiglio comunale. Parlamentino che ad Alcamo, nei primi anni 2000, toccò un altro record con la presenza, fra gli eletti, di quasi il 30% di vigili del fuoco. Adesso, come da qualche tempo a questa parte, si ricercano candidate donna per la poltrona di primo cittadino. Tranne nuovi colpi di scena in corsa, per le elezioni del 10 ottobre, dovrebbero essercene due, Tiziana Pugliesi (parte del centro-destra più liste civiche) e Giusy Bosco (Verdi, Cento Passi, Forum e PD). Alcamo, spesso laboratorio politico innovativo, é invece molto indietro sotto l’aspetto delle “quote rosa”. Finora nessuna donna ha rivestito la carica di presidente del consiglio comunale né tanto meno di sindaco. L’unica carica di prestigio, in Comune, venne ricoperta da Caterina Stellino nella seconda giunta Scala.

Molto più avanti, in tal senso, la vicina Partinico che già nel 1989 ebbe una donna a capo dell’amministrazione comunale, la sindaca Enza Maria Romano, democristiana, insegnante anche ad Alcamo al magistrale, che rimase in carica fino al 1991. Venne nominata dal consiglio comunale. Poi, quando entrò in vigore l’elezione diretta del sindaco, nel 1993, i partinicesi scelsero un’altra donna, Gigia Cannizzo. Ad Alcamo ancora si pensa che una candidatura al femminile possa avere maggiori chances anche se quella del 2016, di Maria Grimaudo, non ebbe grandi consensi.