Scuole trapanesi, dimensionamenti e tagli. Sindacati senza accordo, Comune di Alcamo tace

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Il pronunciamento del TAR del Lazio, atteso fra una decina di giorni potrebbe stoppare tutto o rinviarlo di un anno. Se così non fosse 92 dirigenti scolastici dei altrettanti istituti siciliani, con al seguito il personale amministrativo, perderebbero il loro posto. I vertici regionali del sindacato dei presidi hanno incontrato il direttore dell’ufficio scolastico regionale Giuseppe Pierro al quale hanno chiesto che le proposte di tagli e dimensionamenti tengano conto di tutti i parametri indicati nella circolare assessoriale. Quindi non semplice aggregazione di scuole ad altre, ma anche di un “riequilibrio tra gli iscritti per istituto”, come citato nel decreto dell’assessore regionale Mimmo Turano del mese di agosto. In provincia di Trapani sarebbero a rischio dieci istituzioni scolastiche e più precisamente otto direzioni didattiche, destinate ad essere dismesse già da una legge nazionale del 2000, e die istituti superiori, uno a Castellammare del Golfo e un latro a Castelvetrano. Fra le direzioni didattiche a rischio chiusura c’è la ‘San Giovanni Bosco’ di Alcamo che, attualmente, ha oltre 900 iscritti quindi un numero superiore ad alcuni istituti comprensivi.

Domani Fiorella Borgesi, la segretaria provinciale della FLC, il sindacato della CGIL che si occupa di scuola, ha indetto un’assemblea proprio per discutere del problema e delle eventuali soluzioni. Il sindacato, per quanto riguarda Alcamo, attende che il comune entri in prima persona nella vicenda, nelle vesti di regista, come già accaduto in altri centri del trapanese come Marsala e Castelvetrano. Dalla giunta Surdi, invece, almeno finora non è fuoriuscita alcuna presa di posizione e bè, tantomeno, l’impegno a mettersi a capo delle trattative. A prescindere da ciò se la direzione didattica ‘Don Bosco’ dovrà chiudere potrebbe diventare istituto comprensivo. Per farlo dovrebbe avere una scuola media. Potrebbe essere la ‘Pietro Maria Rocca’, quella che adesso ha i numeri più bassi. senza togliere alcun plessi alle due istituzioni scolastiche verrebbe però fuori un istituto con oltre 1600 alunni fra infanzia, elementari e medie. Progetto impossibile. L’idea di far nascere, quindi, un nuovo istituto comprensivo a discapito di un altro potrebbe comunque reggere perché alcuni plessi venissero scorporati e assegnati a istituzioni geograficamente vicine.

Finora l’assessore Mimmo Turano non si è espresso. Ha soltanto detto che, per rispettare la decisione di far scendere il numero dei dirigenti scolastico in Sicilia di 92 unità, opererà nelle città più grandi e non nei piccoli centri dove potrebbero sorgere notevoli problemi. Alcamo, quindi, fa parte di questi grandi centri ma per salvare capre e cavoli necessita il coinvolgimento di tutti, a cominciare dall’amministrazione comunale, per finire alla disponibilità di collaborazione fra i vari dirigenti scolastici del territorio comunale.