Rischio paralisi al comune di Alcamo per le sanatorie edilizie, unico impiegato a breve in pensione

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Il Comune di Alcamo è stato avvisato. Il geometra Piero Piazza, impiegato modello, che segue da anni con competenza l’istituzione delle pratiche per ottenere la sanatoria edilizia, il prossimo 31 dicembre, andrà in pensione. Anche in questo ufficio si creerà un vuoto. Occorre formare al più presto un nuovo impiegato da affiancare ad un collega che lavora con Piazza 24 ore settimanali in parte divise con l’ufficio acquedotto. Dal 1985 sino all’ultima sanatoria sono state presentate 12 mila e 500 richieste per mettersi in regola. Oggi ne rimangono da esitare tre mila e 900. E con l’ecobonus c’è stata un’accelerata di richieste per ottenere la sanatoria in modo da acquisire il diritto per ottenere i finanziamenti per la manutenzione di abitazioni. Sono state già approvate 150 pratiche.

Il potenziamento dell’Ufficio tecnico è stato più volte sollecitato dal consigliere Ignazio Caldarella- E più volte se ne è discusso in consiglio comunale. “Ho chiesto all’amministrazione comunale – dice Caldarella – di portare da 24 a 36 ore il lavoro dei contrattisti all’Ufficio tecnico. Sono stati stabilizzati ma il monte ore è poco rispetto alle pratiche da evadere per la cronica carenza di personale”. La vicenda dell’abusivismo affonda le sue radici nel tempo. Dall’inizio degli anni ’70 in poi ha stravolto l’intero territorio di Alcamo, località di villeggiatura, che hanno subito i maggiori stravolgimenti, in barba alle leggi, alle più elementari regole del buon senso e della salvaguardia del territorio. Tutte le istituzioni hanno girato lo sguardo altrove mentre si consumava il “sacco” di Alcamo Marina e in città. La maggior parte delle sanatorie concesse: quasi 8 mila pratiche, hanno riguardato Alcamo Marina. Ma rimane sempre in sospeso in Sicilia il problema delle abitazioni costruite a meno di 150 metri dalla battigia. E ad Alcamo Marina sono centinaia.

Ad Alcamo negli anni si è proceduto con celerità nell’esame della documentazione per la sanatoria. Ma centinaia di pratiche si sono arenate perché i richiedenti non hanno completato la documentazione, sollecitata dal Comune. Costruita la casa molti non sono stati poi in grado di far fronte al pagamento degli oneri di urbanizzazione. Negli ultimi anni il Comune ha presentato conto, sotto forma di richiesta di pagamenti ad oltre cento proprietari di immobili mai sanati, per mancanza di istanze oppure perché realizzate su aree vincolate e quindi non possono mettersi in regola. Chiesto il pagamento dell’indennità per abusiva occupazione dell’immobile, già acquisito dal Comune con somme che vanno dai 15 ai 60 mila euro. Le lettere con richiesta di pagamento delle tasse comunali sono state notificate a proprietari che abitano le case da almeno cinque anni. Hanno fatto ricorso in tribunale e vinto le cause. Situazione dunque in stand bay. Intanto il Comune è stato avvisato per evitare la paralisi dell’Ufficio sanatoria