Processo Cutrara. Accolti due patteggiamenti e una perizia. Respinto un ‘condizionato’

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Entro fine luglio, nella peggiore delle ipotesi ai primi di settembre, dovrebbe arrivare la sentenza. Il Gup del tribunale di Palermo, Annalisa Tesoriere, nel corso dell’udienza di ieri, ha infatti fissato il calendario per i 14 imputati dell’operazione Cutrara che hanno scelto il rito abbreviato, tra questi anche il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo.

Il blitz del giugno scorso che aveva coinvolto 21 indagati a vario titolo, uno poi deceduto, venne messo a segno dai Carabinieri del Reparto Operativo provinciale su disposizione della Procura antimafia di Palermo e, nello specifico, dei pm Gianluca De Leo e Francesca Dessì. Il Gup ha invece rigettato la richiesta di abbreviato condizionato dall’escussione di altri testi effettuata dall’imputato Salvatore Mercadante mentre ha accolto quella di Daniele La Sala a sottoporsi, il 14 maggio, a interrogatorio. Proprio quella sarà la prima data del rito abbreviato che, nella stessa udienza, potrebbe proseguire con l’avvio della requisitoria dei PM. Le altre date già calendarizzate sono quelle del 4 e 18 giugno per le discussioni degli avvocati difensori e del primo luglio. Poi si dovrebbe andare celermente verso la sentenza.

Il Gup ha anche disposto la perizia per Felice Buccellato, difeso dall’avvocato Aurelio Cacciapalle, per appurare se l’imputato abbia le capacità di prendere parte al processo. E’ stato nominato come perito lo psichiatra Domenico Micale che sarà affiancato dal consulente di parte, Gabriele Tripi. Accolti i patteggiamenti per altri due imputati, l’ex vice-presidente del consiglio comunale di Castellammare del Golfo , Franco Foderà, e il 54enne Vito Di Benedetto. Il legale di quest’ultimo, l’avvocato alcamese Massimo Gagliardo, era già riuscito a far dissequestrare la somma di 20.000 euro. Il tribunale del Riesame delle misure reali ha ritenuto che il denaro, rinvenuto nella casa di Di Benedetto e sequestrato, al momento del blitz Cutrara, dai carabinieri, fosse provento delle attività lavorative dell’indagato che gestisce una macelleria e un noto ristorante. Il cinquantaquattrenne  ha patteggiato una reclusione a un anno e 9 mesi, pena sospesa, quindi non dovrà andare in carcere.

Il processo, per chi ha scelto il rito ordinario, tra questi Francesco Domingo, detto Tempesta, boss ritornato in auge dopo una lunga carcerazione, riprenderà invece il 27 aprile con l’udienza preliminare per la requisitoria del PM, l’intervento delle parti civili e le arringhe dei difensori.