Parte udienza preliminare per ‘Concorsopoli’. Alleggerita un’accusa, CONAPO parte civile

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Dopo di rinvii ha preso finalmente il via a Trapani, dinanzi al GUP, Giancarlo Caruso, l’udienza preliminare del processo scaturito dall’operazione ‘Concorsopoli’ e dalle ventilate assunzioni pilotate nei vigili del fuoco, nella polizia di Stato e nella polizia penitenziaria. Inchiesta, corredata da una grande mole di intercettazioni, che suscitò a suo tempo grande scalpore. Ventisei le persone coinvolte, quasi tutte alcamesi.

Nell’udienza di ieri è stato alleggerito uno dei capi di accusa a carico di quattro imputati: Giuseppe Pipitone, alcamese, e Alessandro Lupo, ritenute le menti dell’organizzazione, il veneto Mattia Turin e Vincenzo Faraci, anche lui di Alcamo.  Il Gup ha inoltre accolto la richiesta di costituzione di parte civile per il CONAPO, un sindacato dei vigili del fuoco. L’udienza è stata poi rinviata al 25 settembre prossimo quando il giudice fisserà la calendarizzazione di tutte le altre date, fino ad arrivare alla decisione entro la fine dell’anno. In quella sede verrà stabilito chi dei ventisei imputati andrà a processo, soggetti che quasi per intero dovrebbero scegliere il rito ordinario.

L’indagine, partita nel 2019 ma che già aveva messo nel mirino Giuseppe Pipitone un paio di anni prima, avrebbe portato alla luce – secondo i carabinieri – un sistema molto ben rodato per far vincere i concorsi che, secondo la tesi accusatoria, aveva al centro dell’organizzazione proprio l’alcamese Pipitone, funzionario dei vigili del fuoco, poi sospeso dal corpo. Il funzionario, sfruttando anche il fatto di essere stato nominato in una delle sottocommissioni d’esame per le prove psico-motorie di un concorso per vigili del fuoco, si sarebbe impegnato a “sponsorizzare” alcuni candidati nelle diverse prove concorsuali. Secondo la procura e i carabinieri bastava mettere mano al portafogli.

Nell’indagine vennero coinvolti anche noti sindacalisti: Alessandro Filippo Lupo della UIL Vigili del Fuoco, Vittorio Costantini, segretario generale del sindacato di Polizia USIP e Andrea Nevi della CGIL. La richiesta di rinvio a giudizio riguarda anche Vincenzo Faraci, Francesco e Vito Renda, Roberto Di Gaetano, Mauro e Giuseppe Parrino, Antonino e Giovanni Pirrone, Davide Castrogiovanni, Silvia Pisciotta, Giacomo Rizzotto, i veneti Mattia Turin e Andrea Doretto, Alessio La Colla, Francesco Ventura, Maurizio Bommarito, Bernardo Carollo, Gaetana Filippi, Gabriele Lo Iacono, Angelo Campo, Fabio Fogetti e Calogero Sciacca. Molti degli indagati, nel marzo del 2022, vennero arrestati o posti ai domiciliari o all’obbligo di dimora. Successivamente il tribunale del Riesame stravolse l’ordinanza del gip Massimo Corleo, rimettendo in libertà anche coloro che sono ritenuti i perni del sistema, Giuseppe Pipitone e Alessandro Lupo.