Papania ancora assolto in appello, in quelle elezioni del 2012 non commise reati

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In quelle avvincenti e dure elezioni amministrative del 2012 non ci fu furono scorrettezze che andarono oltre ciò che viene consentito dalle leggi. Almeno per il suo protagonista più noto, l’ex senatore della Repubblica, Antonino Papania. L’attuale leader del movimento VIA è stato infatti assolto in appello nel processo, per corruzione elettorale, nel quale in primo grado era stato condannato per avere offerto, secondo l’accusa,  “denaro e posti di lavoro in cambio di voti“. La prima sezione della Corte di Appello di Palermo ha assolto Papania con formula pirena, “perché il fatto non sussiste”. Alla luce della sentenza vengono anche annullati i risarcimenti in favore delle parti civili costituitesi.

Il dispositivo della sentenza è stato letto intorno alle 13,30  di oggi dalla presidente Adriana Piras. La difesa era affidata agli avvocati Vito Di Graziano e Nino Mormino. Era stato lo stesso procuratore generale, lo scorso novembre, a chiedere l’assoluzione con formula piena non soltanto per l’ex senatore alcamese ma anche per tutti gli altri imputati ‘ perché i fatti non sussistono’. La vicenda processuale era legata alle elezioni amministrative del 2012 quando Sebastiano Bonventre venne eletto sindaco, al ballottaggio e per una manciata di voti, ai danni di Niclo Solina. Un centinaio di sostenitori del candidato sconfitto e del movimento ABC si erano anche costituite parti civili.

Con Nino Papania (difeso dagli avvocati Di Graziano e Mormino), che in primo grado dopo un processo durato 5 anni, era anche stato condannato al pagamento di 2.400 euro, sono stati assolti anche tutti gli altri alcamesi imputati: Leonardo e Giuseppe De Blasi, padre e figlio, difesi dal legale Saro Lauria; Giovanni Renda e Leonardo Vicari. L’ex senatore era stato già assolto in appello, nel luglio del 2019,  per fatti sempre legati alle amministrative del 2012 ma in relazione al primo turno elettorale e non al ballottaggio.