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mercoledì, Maggio 14, 2025
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“Orto davanti casa”, prodotti genuini nel centro immigrati di Bonagia

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Cibo sincero, frutto della terra fertile baciata dal sole, da portare sulla tavola di ogni giorno, grazie agli ortaggi genuini, proprio come quelli di un tempo, coltivati con cura davanti casa. L’iniziativa è del centro di accoglienza per immigrati di Bonagia, frazione balneare di Valderice. Il giardino della villetta che ospita il centro SAI, gestito dalla Cooperativa Sociale Badia Grande, è stato trasformato in orto, allo scopo di produrre ortaggi genuini da poter impiegare giornalmente in cucina. Prodotti biologici (senza l’impiego di additivi chimici), ad impatto ambientale zero (non si fa uso di mezzi meccanici), coltivato a due passi dalla mensa dei giovani immigrati ospiti della struttura.

Gli spazzi coltivati sono stati strappati con il sudore della fronte da aiuole in stato di abbandono. Con tanta buona volontà i beneficiari del centro, diretti da Maria Cipponeri e coordinati dal Matteo D’Ettore (dell’Associazione Prati-care Onlus) e Bah Abdurahman  (mediatore culturale), hanno tagliato le sterpaglie e poi con zappe e rastrelli hanno rassodato la terra. Una parte dello spazio a verde coltivato ha prodotto pomodori, melanzane, zucchine, peperoni, cipolle, zucche e meloni. Quando la terrà sarà soffice, pronta per ospitare nuove coltivazioni, saranno invece impiantati altri ortaggi per la stagione invernale. La cooperativa Sociale Badia Grande sostiene iniziative del genere e le incentiva fornendo attrezzi, piantine e quant’altro occorre per la cura dell’orto.

“La trasformazione del giardino in orto rientra fra le iniziative promosse dal SAI di Valderice per promuovere nuove forme di integrazione fra i beneficiari e per abbattere la diffidenza visto che provengono da diversi Paesi – dice la responsabile Maria Cipponeri -. Inoltre l’orto oltre a fornire cibo genuino che loro stessi impiegano per la loro dieta contribuisce a rendere pulite e ben curate le aiuole della villetta in cu vivono”. L’orto davanti casa del Centro Immigrati di Valderice diventa quindi uno strumento di crescita e di confronto nel processo di integrazione fra gli ospiti (i migranti), gli operatori (il personale della Cooperativa Sociale Badia Grande che provvede ad ogni loro esigenza) ed il territorio (la terra). E poi… mangiare sano e genuino, oggi è pur sempre un valore aggiunto.

Pista ciclabile di Alcamo, poco utilizzata e creerebbe disagi. Da rivisitare?

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Un deserto le corsie delle strade principali di Alcamo, viale Europa, Italia corso VI Aprile dove da giugno del 2020 funziona la pista ciclabile. Si contano sulle dita di una mano i ciclisti che la utilizzano. Spesso sono ragazzini che sfrecciano veloci e in maniera imprudente con pericolo per i pedoni. Per l’attraversamento a piedi della pista ciclabile occorre guardare a destra e sinistra. Pista ciclabile un vero deserto. La utilizza qualche alcamese o qualcuno per fare  jogging. E mentre la pista è un deserto i problemi sono sotto gli occhi di tutti. Lunghe file di auto e traffico spesso paralizzato. Ad Alcamo si fa abuso di auto e moto. Le infrazioni al codice della strada sono alla vista di tutti, tranne di chi dovrebbe vigilare e intervenire con tempestività. Conta solo ad Alcamo dare mandato agli ausiliari del traffico di controllare il disco orario e senza il ticket appioppare multe. Per il resto di polizia urbana nelle strade se ne vede pochissima.

La pista ciclabile, costata 400 mila euro, è stata al centro di polemiche. Interrogazioni e anche una parte di consiglieri di Abc si dissociarono dall’iniziativa della giunta Sudi nella passata legislatura. Ben vengano tutti quei provvedimenti finalizzati a limitare l’uso di mezzi meccanici per gli spostamenti. Ma un nuovo esame andrebbe fatto sulla pista ciclabile. Ad Alcamo la conformazione urbanistica non aiuta certo l’uso delle bici. Fra l’altro manca anche la cultura dell’uso cittadino delle biciclette, che nel centro nord è una regola. C’è da sottolineare che la maggior parte delle città del nord sono pianeggianti. Ad Alcamo sono oltre 700 coloro i quali hanno bici da corsa e tanto di abbigliamento sportivo. Ma vanno fuori città per lunghe passeggiate o avvenimenti agonistici. La pista ciclabile rimane quasi un deserto. Inoltre spesso veri e propri irresponsabili fanno sorpassi sul dosso di viale Italia, direzione via Madonna del Riposo.

Una situazione di gravissimo pericolo per qualcuno che potrebbe provenire dalla pista ciclabile. L’invito alla prudenza e rispettare la fila. Quasi inutilizzata la pista ciclabile e l’amministrazione comunale mediti la nascita di nuove piste. Infatti nel progetto di riqualificazione del centro storico di Alcamo, approvato lo scorso aprile dalla giunta, prevista una spesa di 550 mila euro, è stata deliberata anche la creazione di una nuova pista ciclabile che andrà a partire da quella del Corso VI Aprile  attraversando piazza Ciullo, via Porta Stella, via Alessandro Volta e la via XI Febbraio, un tratto di via Commendatore Navarra, via Adamo, e via tenente De Blasi fino a piazza della Repubblica in cui è prevista una stazione di bike sharing. Prima di spendere soldi pubblici la giunta approfondisca la decisione. Intanto l’attuale pista ciclabile è praticamente inutilizzata. Poche decine non possono fare testo. Anzi.

Rimette a nuovo una delle barche distrutte dall’incendio a Mozia. E’ Nino Parrinello, artigiano marsalese

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Nino Parrinello, stimato artigiano marsalese, ha rimesso a nuovo una delle imbarcazioni che nella notte tra lo scorso 10 e 11 agosto è andata distrutta dall’incendio insieme ad altre tre imbarcazioni dell’ex consigliere comunale Davide Parrinello, ormeggiate all’imbarcadero di Mozia. Il valore delle tre imbarcazioni distrutte è di  200 mila euro circa . In attesa che la giustizia faccia il suo corso – dichiara l’ex consigliere comunale marsalese – siamo riusciti a dare un forte segnale a chi ha compiuto quel miserabile gesto”.

“Giovani per il pianeta”, incontri di formazione di Legambiente a Pantelleria

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Aggregazione, tutela dell’ambiente e valorizzazione delle tradizioni locali: sono questi gli obiettivi che hanno caratterizzato il progetto “Giovani per il pianeta” promosso dall’associazione “Legambiente” che si è svolto e concluso ieri sull’Isola di Pantelleria. Dieci giorni di formazione, azione e intessitura di legami insieme ad  gruppo di volontarie provenienti da tutta Italia per la tutela del nostro ecosistema. Le volontarie, ospiti della Parrocchia San Gaetano, hanno svolto numerose attività fra cui il censimento e la rimozione di centinaia di rifiuti dal litorale, in collaborazione con le associazioni “Lento Vagare”, “Pantelleria Insieme”, la Cooperativa “I Nuovi Filopanti”e la società Agesp.

 

Muore al Pronto Soccorso di Trapani in attesa di essere visitato. La Procura dispone l’autopsia

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Si era recato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani a causa di forti dolori addominali, ma si accascia a terra poco prima del triage nel quale viene dichiarato morto. E’ quello che è accaduto lo scorso 22 agosto a Giuseppe Bonfiglio, 52 anni di Erice portato al pronto soccorso trapanese insieme ad uno dei due figli.  Il sospetto della moglie e dei figli è che l’uomo sia stati vittima di un caso di malasanità. La Procura di Trapani, che ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima, ha disposto il sequestro di tutta la documentazione sanitaria presso gli uffici del presidio ospedaliero di Trapani.

 

Maltrattava gli anziani genitori, arrestato pregiudicato trapanese

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Maltrattava i genitori ultra 70enni: un pregiudicato trapanese di 39 anni è stato arrestato a Trapani a causa di continui episodi di minacce   e   richieste   di   denaro agli anziani genitori, costringendoli a vivere con un forte stato di ansia e preoccupazione. Entrambi i coniugi, da tempo denunciavano il figlio nei confronti del quale era stato emesso un primo provvedimento di divieto di avvicinamento con l’applicazione del braccialetto antistalking. A seguito dell’ultima denuncia ed espletate le indagini investigative, il 39enne è adesso sottoposto agli arresti domiciliari.

 

Struttura per anziani a Marsala non in regola, denunciata la responsabile

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I Carabinieri del Nas di Palermo hanno denunciato la responsabile di una struttura di Marsala non in regola, che ospita anziani. La donna è stata denunciata per svariate violazioni in quanto avrebbe alloggiato tre ospiti senza notificare la loro presenza alla Questura di Trapani e non avrebbe iscritto la struttura all’albo degli enti assistenziali di quel Comune. La struttura, inoltre, sarebbe sprovvista di  corrimano e con personale insufficiente per l’assistenza degli ospiti nelle ore notturne.

 

“Le Vie dei Tesori”, 11 mila presenze nell’ultimo week end. Trapani, la città più visitata

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E’ in corso, già a partire dallo scorso 10 settembre, le “Vie dei Tesori”, una delle più partecipate manifestazioni organizzata dall’assessorato regionale al Turismo all’interno del programma “SeeSicily”, che promuove tutto l’anno il patrimonio culturale e paesaggistico della Sicilia, con attività di racconto, di valorizzazione, di apertura al pubblico dei tesori dell’isola. Otto le prime città siciliane visitate nello scorso e appena concluso week end, tra le province di Trapani, Palermo, Agrigento e Messina, che hanno visto finora la partecipazione di 11 mila visitatori sparsi nelle centinaia di luoghi aperti al pubblico tra spettacoli all’alba, visite agli scavi archeologici e musei. La città più visitata tra le prime otto partecipanti è stata Trapani con le sue chiese gioiello, le passeggiate al centro storico e le visite al Parco Archeologico di Segesta che, nel giro di poche ore, è andato sold out.
Segue Marsala con le storiche cantine Florio, le visite all’isola di Mozia condotte dagli archeologi a bordo del Piper, con partenza da Birgi. Partecipati da parte di molti giovani anche i laboratori sul ricamo di Percorsi di filo. Non è da meno Mazara del Vallo dove grande affluenza ha ricevuto la cupola di maioliche della chiesa di San Francesco e il “cubo” normanno di San Nicolò Regale con i mosaici sottostanti. A partire dal prossimo primo ottobre (e fino al 16 dello stesso mese) toccherà anche ad Alcamo, città del vino e dell’arte, con il suo Castello dei Conti di Modica, il centro storico e la Riserva Bosco d’Alcamo.

Rapina e furto aggravato nella scorsa notte a Partinico. Frequenti episodi in città

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Terribile esperienza nella notte a Partinico: un uomo è stato brutalmente percosso, denudato e rapinato da due pregiudicati di 30 e 23 anni. I due, forse in preda ai fumi dell’alcool, avrebbero utilizzato una transenna in ferro, trovata sul posto, ed altri oggetti contundenti per aggredire con violenza il malcapitato. La vittima, è stata infatti dapprima denudata e poi derubata di 50 euro e di un pacchetto di sigarette. Una volta consumata la disumana azione, l’aggredito si è rivestito e, raggiunto il Commissariato di Polizia, ha raccontato di quanto subìto pochi minuti prima da parte dei suoi aggressori i quali, nel giro di pochi minuti, sono stati identificati ed arrestati per rapina aggravata in concorso.

Nella stessa notte altri tre uomini, rispettivamente di 38, 35 e 18 anni, tutti residenti a Palermo, sono stati arrestati dai militari dell’arma nel comune partinicese per furto aggravato. I tre, infatti, sono stati sorpresi mentre erano intenti a trasportare circa 1.500 kg di frutti di mango, oggetto di refurtiva rubata in un fondo a Balestrate, in Contrada Incandela, poco distante dal luogo dei fatti. Un “colpaccio” che avrebbe permesso ai tre ladri di incassare circa 7.000 euro, quale complessivo valore stimato dei prodotti alimentari rubati. A seguito dell’arresto, nei confronti dei tre malviventi è stato emesso l’obbligo di dimora nel Comune di residenza.

Entrambi gli episodi erano stati preceduti da un altro fatto analogo avvenuto sempre nel territorio partinicese, in Corso dei Mille, ai danni di un commerciante cinese da parte di quattro giovani che, armati di un grosso pezzo di legno ritrovato all’interno dell’esercizio commerciale, avevano danneggiato l’immobile e colpito con calci e pugni l’esercente, nell’intento di portare via la cassa. Azioni criminali unite da un identico disegno criminoso perpetrato a distanza di poco tempo l’uno dall’altro: fatti che ormai sembrano diventati parte della quotidianità sociale che ingenera nei cittadini un forte senso di paura che li costringe ad evitare, di uscire nelle ore notturne e a tenere i propri esercizi commerciali aperti.

Stava annegando insieme ai due nipotini. Bagnini si tuffano, rischiano ma li salvano

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Evitata la tragedia grazie al tempestivo intervento di due bagnini in aiuto a uno zio e due nipotini, di 10 e 12 anni, che stavano annegando al Canalotto. Poco tempo per intervenire. I due bagnini si tuffano di grande fretta senza avere il tempo di indossare tutti i presidi di sicurezza.

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