“Orto davanti casa”, prodotti genuini nel centro immigrati di Bonagia

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Cibo sincero, frutto della terra fertile baciata dal sole, da portare sulla tavola di ogni giorno, grazie agli ortaggi genuini, proprio come quelli di un tempo, coltivati con cura davanti casa. L’iniziativa è del centro di accoglienza per immigrati di Bonagia, frazione balneare di Valderice. Il giardino della villetta che ospita il centro SAI, gestito dalla Cooperativa Sociale Badia Grande, è stato trasformato in orto, allo scopo di produrre ortaggi genuini da poter impiegare giornalmente in cucina. Prodotti biologici (senza l’impiego di additivi chimici), ad impatto ambientale zero (non si fa uso di mezzi meccanici), coltivato a due passi dalla mensa dei giovani immigrati ospiti della struttura.

Gli spazzi coltivati sono stati strappati con il sudore della fronte da aiuole in stato di abbandono. Con tanta buona volontà i beneficiari del centro, diretti da Maria Cipponeri e coordinati dal Matteo D’Ettore (dell’Associazione Prati-care Onlus) e Bah Abdurahman  (mediatore culturale), hanno tagliato le sterpaglie e poi con zappe e rastrelli hanno rassodato la terra. Una parte dello spazio a verde coltivato ha prodotto pomodori, melanzane, zucchine, peperoni, cipolle, zucche e meloni. Quando la terrà sarà soffice, pronta per ospitare nuove coltivazioni, saranno invece impiantati altri ortaggi per la stagione invernale. La cooperativa Sociale Badia Grande sostiene iniziative del genere e le incentiva fornendo attrezzi, piantine e quant’altro occorre per la cura dell’orto.

“La trasformazione del giardino in orto rientra fra le iniziative promosse dal SAI di Valderice per promuovere nuove forme di integrazione fra i beneficiari e per abbattere la diffidenza visto che provengono da diversi Paesi – dice la responsabile Maria Cipponeri -. Inoltre l’orto oltre a fornire cibo genuino che loro stessi impiegano per la loro dieta contribuisce a rendere pulite e ben curate le aiuole della villetta in cu vivono”. L’orto davanti casa del Centro Immigrati di Valderice diventa quindi uno strumento di crescita e di confronto nel processo di integrazione fra gli ospiti (i migranti), gli operatori (il personale della Cooperativa Sociale Badia Grande che provvede ad ogni loro esigenza) ed il territorio (la terra). E poi… mangiare sano e genuino, oggi è pur sempre un valore aggiunto.