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martedì, Maggio 6, 2025
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Trapani-Sotto sequestro casa di prostituzione in centro

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Sequestro preventivo d’urgenza per un appartamento adibito a “casa di prostituzione” nel centro di Trapani. Emesso dalla Procura di Trapani, è stato eseguito dalla Polizia di Stato. Due uomini e due donne trapanesi, queste ultime sono conosciute in città con diversi pseudonimi, sono stati indagati e denunciati a piede libero per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Gli indagati sarebbero coinvolti a vario titolo nella gestione della “casa d’appuntamenti”: si erano occupati della locazione dell’appartamento, del trasloco e dell’amministrazione di tutti gli affari illeciti. I quattro denunciati, inoltre, erano soliti accompagnare le donne, tutte di nazionalità sudamericana regolarmente soggiornanti in Italia. La casa era abitualmente pubblicizzata su diversi siti internet, nei quali gli indagati inserivano i contatti con le donne sfruttate. L’appartamento sequestrato era frequentato da molti clienti, in prevalenza italiani, come dimostrato dai  numerosi servizi di appostamento e pedinamento della Squadra Mobile. Le stanze erano dotate di ogni confort; i prezzi di ogni prestazione oscillavano tra le 50 e 100 euro. Il proprietario dell’appartamento, estraneo ai fatti, non risulta al momento indagato. Molti degli abitanti del condominio nel quale c’è l’appartamento sequestrato si erano rivolti in numerose occasioni alla Polizia, segnalando il loro disagio per la presenza della “casa di prostituzione”.

Trapani-Personale sanitario: 96 nuove unità in servizio all’Asp

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Sono 96 le unità di personale sanitario per il quale il commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani Giovanni Bavetta, ha firmato oggi i provvedimenti per l’immissione in servizio. Si tratta di 31 infermieri, di cui 20 destinati alle aree di emergenza degli ospedali di Alcamo, Castelvetrano, Marsala e Trapani e sei destinati al potenziamento dell’assistenza sanitaria nelle isole Egadi, di tre infermieri pediatrici, di due tecnici di laboratorio, di cui uno per la nuova PET istallata all’ospedale di Trapani, e di 58 operatori socio-sanitari. Infine, al termine di una selezione pubblica, sono stati individuati due nuovi primari: Ignazio Bacile, nuovo direttore di struttura complessa di Radiodiagnostica per il presidio ospedaliero “S. Antonio Abate” di Trapani e Domenico Ferrara,  che assume l’incarico di direttore di struttura complessa di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza all’ospedale  “B. Nagar” di Pantelleria. “Non abbiamo voluto attendere nemmeno un minuto – ha spiegato Bavetta – nel cominciare a immettere nella nuova rete ospedaliera il suo contenuto più prezioso: le risorse umane e in particolare quel personale sanitario senza il quale anche un reparto di grande eccellenza non può operare, e cioè infermieri e Oss. Siamo anche lieti di poter dare a due delicati reparti ospedalieri delle guide di grande professionalità come i dottori Bacile e Ferrara”.

 

Calatafimi-Segesta Piano Paesaggistico, incontro in Regione: due risultati immediati

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Sebbene fosse quasi alla vigilia della notifica del decreto di decadenza in applicazione della legge regionale n.6 del 29/3/2017, ieri il sindaco di Calatafimi Segesta Vito Sciortino, accompagnato da Francesco Scandariato in rappresentanza dell’Ufficio Tecnico Comunale, si è presentato all’appuntamento presso l’Assessorato Regionale dei Beni culturali ed Ambientali per condividere con i dirigenti della Regione un percorso che serva a mitigare l’impatto del recente “piano paesaggistico-ambiti 2 e 3” pubblicato lo scorso 3 marzo che pregiudicherebbe le prospettive di sviluppo del territorio. Grazie anche alla disponibilità dimostrata dalla Sovrintendente di Trapani Paola Misuraca in ordine a talune segnalazioni rassegnate dal Sindaco e dall’Ufficio Tecnico, il comune fa sapere che “si sono ottenuti intanto due risultati immediati”. Il primo riguarda il notevole restringimento dell’area di inedificabilità assoluta che era stata fissata nelle vicinanze del Parco Archeologico di Segesta, che adesso diviene corrispondente a quella già compresa nel regolamento del Parco a suo tempo approvato. Il secondo attiene all’area industriale di contrada Fegotto. Il nuovo piano, infatti, aveva previsto un’ampia zona di inedificabilità assoluta in quasi tutta l’area oggi destinata agli insediamenti industriali in base al vigente Piano Regolatore Generale, limitando così l’avvio di qualsiasi nuova attività produttiva nell’area a ciò destinata. Con la sovrintendente Misuraca si è convenuto che il vincolo verrà mantenuto così com’è attualmente, cioè quello derivante dall’applicazione della cosiddetta “legge Galasso”. Il sindaco e l’Ufficio hanno poi sollevato altre due importanti questioni, che però dovranno essere formalizzate come “osservazioni” nella fase dei 120 giorni decorrenti dalla data di pubblicazione del nuovo piano come modificato: la eliminazione delle zone segnalate come boschive, e dunque sottoposte a vincolo di inedificabilità assoluta, che invece corrispondono a modesti raggruppamenti di alberi di varie specie spesso ricadenti in terreni di proprietà privata (ciò sarebbe da imputare alla imprecisa rappresentazione grafica di talune aree all’interno del Sistema Informativo Forestale SIF redatto ai sensi di quanto disposto dall’art. 5 bis della legge regionale 6 aprile 1996, n. 16); la riperimetrazione in riduzione di talune porzioni di territorio comunale piuttosto prossime al centro abitato, dove è consentita esclusivamente l’attività edificatoria finalizzata alla coltivazione dei fondi e per le quali non è possibile adottare alcuna variante urbanistica. Sciortino ha ravvisto l’opportunità di convocare nelle prossime settimane tutti i tecnici locali, le associazioni di categoria e tutti gli altri portatori di interesse, al fine di integrare le osservazioni con eventuali altre che potranno rivelarsi utili da una accurata analisi del piano.

Chi sarà chiamato ad amministrare la Città nei prossimi mesi – afferma Sciortino- dovrà prestare la più scrupolosa attenzione agli sviluppi del piano paesaggistico, perché esso rappresenta uno degli strumenti che possono contribuire allo sviluppo del territorio ma che nel contempo, ove trascurato, può provocare una forte contrazione della potenziale spinta economica.

Alcamo-“Ditta abusiva” dell’assessore Butera: “Non sono coinvolto”

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“La giustizia, su cui ho la massima fiducia, farà il suo corso. Mi sento soltanto di dire che l’azienda che io guido ha tutte le carte in regola”. Queste le parole dell’assessore al Personale, Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale,  Suap, Polizia municipale, Viabilità e Protezione civile del Comune di Alcamo, Fabio Butera (nella foto), alla notizia filtrata in queste ore di un procedimento avviato dalla Procura di Trapani e dal Comune stesso per un presunto immobile abusivo di proprietà dei familiari dell’amministratore in carica dallo scorso giugno. “Apprendo dell’indagine solo dai giornali oggi – sostiene Butera – e proprio per questo non mi sento di pronunciarmi dal momento che c’è un’indagine in corso. Sono comunque tranquillo e devo anche dire che rispetto alle notizie di stampa sono molte le inesattezze riportate”. L’immobile in questione sarebbe un magazzino di circa 130 metri quadrati di proprietà di Maria Stella Butera (unica proprietaria secondo quanto contestato dallo studio legale Galbo che smentisce quindi la notizia iniziale che figurava come altro titolare anche il fratello Alberto Butera), sorella del padre dell’assessore e quindi zia dello stesso amministratore. L’indagine sarebbe partita da una dettagliata relazione tecnica della Direzione IV del Settore Lavori pubblici e Settore Servizi tecnici e ambientali del Comune: secondo quanto filtra sarebbe stato accertato l’illecito edilizio dell’immobile di via Giovanni De Carlis. Sempre secondo quanto riporterebbe la relazione per la realizzazione di questa struttura non ci sarebbe alcuna autorizzazione. Siamo in presenza di un immobile che si sviluppa su un unico piano e realizzato in muratura: attualmente è utilizzato come deposito della ditta di etichette autoadesive Auroflex, il cui legale rappresentante è proprio l’assessore Butera. Dalle indiscrezioni che filtrano risulterebbe che il fabbricato era già stato realizzato nel 1988, sulla base di alcuni riscontri aerofotogrammetrici, e la ditta non avrebbe avuto concessione edilizia e nulla osta del Genio civile, come invece impone la normativa vigente. Oltretutto al Comune non risulterebbe neanche alcuna richiesta di condono edilizio. “Sono assolutamente tranquillo – ribatte Butera – ed ho fiducia nel sistema giustizia, sono distante dalla teoria dei complottisti di cui non faccio sicuramente parte”. Stiamo comunque parlando di un immobile che è di proprietà degli zii di Butera ma che vede lui personalmente legale rappresentante dell’azienda: “Sulla mia estraneità a questo presunto abuso ho la massima certezza – replica l’assessore -. Non ho motivo di ritenere di essere coinvolto”.

 

Alcamo-Piano paesaggistico incontro tra Comune e Regione

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Si è svolto lunedì, come previsto, presso l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana l’incontro con il Comune di Alcamo, riguardante l’adozione del Piano Paesaggistico degli ambiti 2 e 3.

All’importante appuntamento hanno preso parte il sindaco Domenico Surdi, l’assessore all’Urbanistica Fabio Butera, il segretario comunale Vito Bonanno quale dirigente della Direzione 1 “Sviluppo Economico e Territoriale”, il funzionario responsabile Giuseppe Stabile e il presidente della III commissione consiliare Vittorio Ferro. Considerate la rilevanza e la delicatezza del tema, l’amministrazione comunale aveva anche indetto una riunione pubblica con i tecnici e i vari portatori di interessi sul tema, che si è svolta venerdì scorso al Collegio dei Gesuiti.

L’incontro di ieri alla Regione, secondo quanto riferiscono Surdi e Butera, “si è svolto in un clima di collaborazione e disponibilità”.

Il comune di Alcamo ha esposto alcuni dei principali dubbi interpretativi concernenti le norme del Piano, “dubbi a cui gli Uffici Regionali e la Soprintendenza hanno dato puntuali risposte” proseguono i due rappresentanti dell’amministrazione.

Dall’esame di alcune delle osservazioni che sono state raccolte in queste settimane di studio e pubblicazione del Piano Paesaggistico all’Albo Pretorio del comune, è stato rilevato che al momento non sembra possibile prevedere ad Alcamo Marina, la ristrutturazione edilizia senza la previa predisposizione di un Piano di Recupero. “Su questo punto – afferma l’assessore – la Regione ritiene possa trattarsi di un errore che verrà recepito all’interno del redigendo decreto di “errata corrige” che l’Assessorato sta predisponendo”.

“Altro punto che sta molto a cuore a questa Amministrazione – evidenzia il sindaco, – è l’abbassamento del livello di tutela per le zone C5 del vigente PRG che, però, non ha trovato una soddisfacente risposta da parte degli organi regionali che hanno rimandato alla fase delle osservazioni, la possibilità che venga recepito quanto esposto all’interno del Piano Paesaggistico definitivo” e annuncia infine “continueremo a monitorare il percorso del Piano e siamo pronti a valutare eventuali tutele in tutte le sedi opportune”.

Alcamo-Morte piccolo Lorenz, spunta ipotesi “morte per inalazione”

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La corte d’assise di Trapani si avvarrà di un nuovo consulente per approfondire le cause dirette della morte del piccolo Lorenz Renda, il bimbo di Alcamo di 5 anni trovato morto nel letto di casa sua in via Amendola nel luglio del 2015 a causa di un potente farmaco antidepressivo che avrebbe ingerito in dosi letali. Unica imputata al processo la mamma del bambino, Aminta Altamirano Guerrero (nella foto), accusata di avere fatto ingerire il farmaco al figlio con l’idea di suicidarsi entrambi. Farmaco che era regolarmente prescritto alla donna che soffriva di crisi depressive. Nel corso dell’udienza di ieri è emersa l’ipotesi che il medicinale in questione, il Laroxyl, possa anche essere stato semplicemente inalato e possa aver causato la morte dei piccolo. Infatti in base alla scheda tecnica del farmaco, sulla base di una precisa relazione dei periti, il Laroxyl può essere tossico e anche letale se “inalato”. Gli avvocati di parte civile hanno posto il quesito se tracce di un’eventuale inalazione possano restare nell’apparato respiratorio. Una domanda alla quale la docente di Biotecnologie cellulari applicate del Dipartimento di Scienze e Tecnologie molecolari e biomolecolari dell’Università di Palermo, nella qualità di perito, non ha saputo dare risposta perchè non rientrerebbe tale competenza nella sua specializzazione personale. Ecco perchè la corte, a conclusione di quest’ennesima udienza interlocutoria, ha deciso di voler approfondire le modalità attuative di una ipotetica inalazione per riuscire a dirimere ogni dubbio. L’idea è quella per l’appunto di nominare un perito chimico che possa essere in grado di rispondere al quesito che è stato posto nell’udienza di ieri. Nella precedente udienza era emersa una importante novità: sul tappo del flacone dell’antidepressivo che assumeva la donna sono state trovate tracce del dna del bambino e questo potrebbe rappresentare un punto di svolta del processo se si considera che la Guerrero avrebbe sostenuto di non avere costretto il figlio a ingurgitare una dose letale del suo farmaco, tesi dell’accusa, bensì sarebbe stato Lorenz stesso ad avere assunto l’antidepressivo in un momento di distrazione della donna. Le tracce del dna del bimbo sono state trovate, secondo quanto relazionato dai periti, sul tappo e sulla boccetta contenete il farmaco e persino all’interno del collo del flacone. Gli inquirenti che hanno ricostruito la triste vicenda hanno invece sempre affermato che ci fossero incongruenze nel racconto della madre che durante l’interrogatorio sarebbe caduta più volte in contraddizione. Inoltre l’antidepressivo in questione era dotato di una chiusura di sicurezza che, a detta del commissariato di polizia di Alcamo, non poteva essere aperto da un bambino di appena 5 anni.

Alcamo-Si uniscono gli ambientalisti: il circolo “Zero Waste” confluisce in “Laurus”

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Scompare l’associazione ambientalista del circolo “Zero Waste” ad Alcamo: tutti i soci hanno deciso di confluire all’interno di un’altra associazione, la “Laurus” del compianto Gianni Gervasi, recentemente scomparso. Si consolida così un apporto tra due realtà che da tempo erano operative sullo stesso fronte e con gli stessi obiettivi. “Presi da ritmi troppo stressanti dettati da una società sempre più urbanizzata dimentichiamo spesso l’importanza di un ambiente sano – afferma Rosanna Vicari, ex referente del Circolo Ambientalista Zero Waste -. Abbiamo mosso i primi passi di questa collaborazione lo scorso anno già con un protocollo d’intesa, ad oggi ci siamo resi conto che l’unione delle forze, delle competenze e delle esperienze non potrà  che migliorare l’attività da svolgere  sul territorio in vista degli obbiettivi  comuni da raggiungere”.

Alcamo-I riti di Pasqua entrano nel vivo

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Con la celebrazione della Domenica delle palme sono entrati nel vivo anche ad Alcamo i riti pasquali che si concluderanno  con la Resurrezione di Gesù. Intanto nel segno della tradizione si svolgono eventi religiosi e domani pomeriggio è in programma presso la chiesa Madre la lavanda dei piedi. E sempre domani giovedì  chiese aperte per le visite e per un momento di preghiera. Le visite alle chiese debbono essere di numero dispari. Nella chiesa Madre spiccano i lavureddi, ovvero chicchi di grano fatti germogliare al buio all’interno di vasi. Per venerdì pomeriggio , uscita dalla chiesa di Santa Oliva, per la processione del Cristo Morto e dell’Addolorata dove destano tanta curiosità bambini e bambine vestite da angioletti, suore e così via. Sabato sera le chiese aprono le porte per la celebrazione della Santa messa. Nella chiesa Madre di Alcamo un macchinario del settecento proietta il Cristo risorto verso l’alto mentre contemporaneamente viene fatto calare il telo che ha coperto l’altare maggiore, mentre le campane suonano a festa.

Lunedì dell’Angelo gita fuori porta con riapertura di centinaia di case di villeggiatura, specialmente ad Alcamo Marina da dove si levano fumi per l’arrostire di carciofi e vari tipi di carne con particolare riferimento all’agnello e castrato. Ma con la celebrazione della Pasqua si alza il sipario  ad Alcamo su numerose iniziative a carattere religioso e ricreativo. Si inizia con la Festa del Patrocinio in piazza Ciullo dove viene montato un grande palco e dove si festeggia la Sacra famiglia, la cui omonima congregazione alcamese porta avanti questa antica tradizione che un tempo vedeva in prima fila schierati i poveri della città ai quali venivano offerti ogni sorta di cibarie. Si prosegue con la festa in onore di San Francesco di Paola con bancarelle, luminarie e cerimonie religiose, che culmineranno con la processione della statua del Santo. Con attività culturali e ricreative e con la sfilata in costume in onore del Santo Padre, che riscuote grande successo. Ma ad Alcamo c’è una sorta di sana concorrenza tra le varie parrocchie e grande attenzione riservano gli abitanti del quartiere a San Giuseppe Lavoratore la cui novena inizierà il  22 aprile per concludersi il Primo maggio con la processione. La festa in onore di San Giuseppe Lavoratore è ricca di eventi anche culturali e ricreativi come la mostra del ricamo per beneficenza. Il secondo trofeo podistico e il primo maggio la  34esima edizione della gara ciclistica. Nel mese di maggio si svolge il tradizionale pellegrinaggio al Santuario di Maria Santissima dei miracoli e vige anche  la tradizione di realizzare nelle strade altari finemente addobbati dove i fedeli  si riuniscono per recitare il santo Rosario. E infine dal 19 al 21 giugno il festino in onore della Madonna, patrona di Alcamo. l giorno dopo lo sparo dei giochi d’artificio grande esodo verso i luoghi di villeggiatura. Altre feste con tanti eventi quelle della parrocchia Gesù Cristo redentore e quelle della chiesa dei Cappuccini.

Trapani-Guardia costiera, bilancio attività del 1° trimestre 2017

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Appena terminato il primo trimestre dell’anno, la Guardia costiera di Trapani traccia un primo bilancio delle sue attività che hanno già fatto emergere significativi risultati. In questi primi tre mesi del 2017, nell’ambito dei controlli a tutela delle risorse ittiche lungo l’intera filiera della pesca, sono stati effettuati complessivamente 53 sequestri amministrativi per un totale di oltre sei tonnellate e mezza di prodotti privi di tracciabilità e, in alcuni casi, posti in vendita oltre la data di scadenza. In questo periodo, caratterizzato dall’intensa attività di vigilanza dei flussi migratori, il personale del Corpo è stato fortemente impegnato nelle attività di soccorso in mare dei migranti che con sempre maggior frequenza arrivano sulle coste siciliane. Complessivamente si sono registrati sbarchi per un totale di 2.473 migranti. Costante anche il monitoraggio dello stato delle coste e del mare per individuare eventuali problematicità sotto il profilo ambientale e, in particolare, per la verifica del sistema fognario e depurativo dei Comuni costieri. Accertamenti che si sono svolti anche ad un livello più approfondito, sulla base di apposite deleghe della Procura di Trapani. Hanno riguardato, in particolare, le omissioni e le negligenze da parte dei soggetti responsabili e i controlli tecnici su carenze strutturali e manutentive. Si è rilevato che criticità permangono nella generalità degli impianti sia sotto il profilo della manutenzione ordinaria e straordinaria – consistenti principalmente nella mancanza di programmazione, nell’intempestività degli interventi di riparazione, nella carenza di personale negli impianti, nell’assenza di un monitoraggio costante delle condizioni di funzionamento) – sia sotto quello strutturale. Perdurano e si sono in certi casi aggravate anche le cattive condizioni delle reti fognarie, con scarichi in mare di liquami privi di alcuna depurazione. L’attività di Port State Control ha fatto registrare un trend in aumento di navi sub-standard in arrivo. Dall’inizio dell’anno tre le navi straniere trattenute per deficienze riguardanti la sicurezza della navigazione. Infine, da gennaio a marzo, 130 sono stati i verbali amministrativi elevati per un totale di circa 172 mila euro di sanzioni pecuniarie comminate.

 

ALCAMO Sindaco indagato dalla Procura sul caso pozzi privati: “Sono sereno”

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Tg del 08 04 2017
Scandalo pozzi privati ad Alcamo, anche il sindaco Domenico Surdi finisce sotto indagine. Avviso di garanzia dalla Procura di Trapani: è lo stesso primo cittadino che divulga la notizia, bocche cucite sul reato contestato.

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