Otto arresti per la Strage di Capaci

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Cosimo D’Amato, un pescatore di Santa Flavia , avrebbe fornito l’esplosivo per la strage di Capaci e anche quello utilizzato per gli attentati di Roma, Firenze e Milano e  avrebbe recuperato l’esplosivo da residuati bellici che si trovavano nel fondo del  mare a Porticello vicino Santa Flavia alle porte di Palermo. D’Amato era già stato arrestato  nel novembre scorso su ordine dei Pm di Firenze che indagano sulle stragi mafiose del ’93

La Direzione investigativa antimafia ha così oggi eseguito otto provvedimenti di custodia cautelare che sono stati emessi dal Gip di Caltanissetta su richiesta della Direzione distrettuale antimafia diretta dal procuratore Sergio Lari, nell’ambito delle indagini sulla strage di Capaci. Sono sate effettuate anche diverse perquisizioni. Nell’attentato furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta e inaugurò la stagione dele stragi in Sicilia e poi anche in Italia l’anno successivo.
L’inchiesta si è basata anche sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Gaspare Spatuzza e Fabio Tranchina e ricostruirebbe praticamente in maniera totale le fasi deliberative, preparatorie ed esecutive della strage di Capaci.

In particolare gli inquirenti farebbero di avere svelato, dall’ombra dove erano rimasti, alcuni personaggi, mai prima d’ora sfiorati dalle inchieste sulla strage di Capaci.

Tra i destinatari dei mandati di cattura Salvo Madonia, già detenuto al carcere duro e capo mandamento, tra gli otto arrestati dalla Dia di Caltanissetta nell’ambito della nuova inchiesta sulla strage di Capaci. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata anche ad altre sette persone, tutte già detenute.
Gli altri arrestati sono Giuseppe Barranca, Cristofaro Cannella, Cosimo Lo Nigro, Giorgio Pizzo, Vittorio Tutino e Lorenzo Tinnirello, tutti in carcere già da tempo, con condanne pesanti per reati di mafia ed omicidio. L’ inchiesta ha anche consentito di fare emergere come elemento nuovo investigativo e giudiziario il ruolo della famiglia  di Brancaccio nella preparazione e nell’esecuzione dell’attentato.