Omicidio Amatuzzo a Marinella, depositate autopsia e perizia su telefonini e pc

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Potrebbero far luce sulla dinamica dei fatti che hanno preceduto e scatenato l’omicidio di Maria Amatuzzo, la donna uccisa con dodici coltellate all’addome, la scorsa vigilia di Natale a Marinella di Selinunte dal marito, Ernesto Favara: depositate in tribunale la relazione sull’autopsia e la perizia su telefonini e pc disposte dalla Procura di Marsala nell’indagine che vede imputato Favara, 63 anni, pescatore, presunto autore dell’omicidio. Quest’ultimo, fu bloccato dai carabinieri, avvertiti da alcuni vicini di casa, mentre era in strada con il coltello sporco di sangue, ancora in pugno.

Secondo le indagini, l’uomo aveva già tentato di uccidere la vittima circa un anno e mezzo prima: accuse emerse nel processo che lo vede imputato innanzi al Tribunale di Marsala per lesioni personali, minacce e maltrattamenti familiari in danno della defunta moglie per fatti risalenti al 2021. Maria Amatuzzo aveva, infatti, già denunciato il marito: circostanza emersa nel corso della testimonianza da un’operatrice della struttura di accoglienza di Partanna di cui la vittima fu ospite nel 2021.

L’operatrice ha raccontato di quando la Amatuzzo, uscita una sera con il marito, era tornata al centro con evidenti segni di strangolamento sul collo. Testimonianza questa supportata da un carabiniere che la stessa sera, fermato il Favara, raccontò di averlo trovato in possesso di una corda di nylon a bordo della sua vettura.

Le denunce sporte dalla vittima nei confronti del presunto carnefice, avevano avviato un procedimento penale nei suoi confronti, ma all’epoca dei fatti la donna non si era costituita parte civile, forse per paura. Nel processo è stata accolta la richiesta di costituzione di parte civile del padre di Maria Amatuzzo assistito dall’avvocato Vito Daniele Cimiotta, in qualità di danneggiato dal reato.