Murale per ricordare Eleonora d’Aragona a Contessa Entellina. Comune entra in rete borghi

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Un viso dolcissimo ed enigmatico, quello della contessa Eleonora d’Aragona, nipote del re di Sicilia Federico III, moglie di Guglielmo Peralta, signore di Sciacca, al quale Francesco Laurana dedicò il busto oggi conservato a Palazzo Abatellis a Palermo. La nobildonna visse, si sposò, governò e morì nel lembo di Sicilia tra palermitano ed agrigentino; della sua tomba si sono perse le tracce ma il monumento funebre fu eretto nel monastero di Santa Maria del Bosco di Calatamauro, a pochi chilometri da Contessa Entellina.

Proprio questo Comune ha deciso di rendere omaggio alla nobildonna, commissionando all’urban artist Igor Scalisi Palminteri un grande murale che si ispira al busto dello scultore Laurana e che fa parte di un progetto del Comune, “Mecenati di noi stessi”. Il progetto proseguirà con altre realizzazioni artistiche riconducibili ad altri periodi storici, come quello fondamentale dell’insediamento albanese a Contessa Entellina (la colonia fu la prima in Italia, nata nel 1450), che ha connotato profondamente l’identità culturale della zona. L’antica lingua albanese viene ancora parlata e il rito che si celebra nelle chiese è quello greco-bizantino. Il noto pittore di murales, Igor Scalisi Paminteri, solitamente dipinge santi protettori, artigiani e povera gente ma stavolta è stato convinto dal la figura di Eleonora d’Aragona, signora davvero amata dal popolo.

A poca distanza dal nuovo murale di Contessa Entellina sarà realizzato un secondo affresco urbano che riproduce lo stemma del Comune: la nera aquila bicipite e coronata, simbolo d’Albania, che tiene tra le zampe un nastro. Contessa Entellina ha anche stretto una sinergia con Le Vie dei Tesori, la Fondazione che da quindici anni scopre, mette in rete, apre al pubblico e racconta il patrimonio dell’Isola e oltre. Il comune è quindi entrato nel network dei borghi siciliani che hanno deciso di fare sistema.