Mare, temperatura causa alghe. Poco riciclo e problemi depurativi

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Il golfo di Castellammare è un’insenatura abbastanza profonda. Da capo Gallo e da San Vito Lo Capo fino alle spiagge di Alcamo e Balestrate, la distanza è davvero molto ampia. Questo significa che il mare, in questo vasto spicchio d’acqua, ha bisogno di correnti e di ricircolo per ripulirsi dalle alghe dalla fanghiglia riversata dai fiumi in caso di piogge. Ancora di salvataggio potrebbe arrivare dalle giornate di scirocco ma il Golfo di Castellammare è invece frequentemente interessato da venti del quadrante settentrionale che quindi non consentono ad alghe o impurità di allontanarsi dalla costa. A Castellammare del Golfo e ad Alcamo Marina, più in quest’ultima località, la stagione balneare si è aperta con tanto verde in mare. Un fenomeno cui bisognerà abituarsi in quanto, l’innalzamento delle temperature dell’acqua favorisce la proliferazione di alghe unicellulari.

Il Golfo di Castellammare rientra tra le aree sensibili perché manca proprio di quella capacità di riciclo di cui ha bisogno il mare per ripulire e rinfrescare le acque. Un altro problema, venuto fuori negli ultimi anni, è il maggior ristagno dell’acqua melmosa trasportata dal fiume San Bartolomeo nel tratto che va da Magazzinazzi alla spiaggia Playa. Fin qui la colorazione verde o marroncina dovuta alla proliferazione delle alghe e all’acqua immessa in mare dai fiumi. Poi c’è la mancanza di depuratori o il funzionamento non proprio perfetto di quelli esistenti. A Castellammare del Golfo si attende da secoli la costruzione del nuovo impianto così come nella zona industriale di Carini. Poi ci sono quelli di Balestrate, Partinico ed Alcamo che talvolta zoppicano vistosamente facendo arrivare in mare acque depurate ma di colorazione dubbia. È già capitato anche con provvedimenti, nel recente passato, assunti dal comune di Alcamo nei confronti dell’azienda che gestisce il depuratore di vallone Nuccio. Da monitorare certamente il torrente Canalotto dal quale, talvolta, arrivano in mare quantità d’acqua di colore scuro. La squadra ambiente della polizia municipale dovrebbe controllare tutto il tragitto con le termo videocamere quelle che consentono di vedere anche di notte. Il problema è che alveo e argini del corso d’acqua sono pieni di vegetazione e detriti. Il comune. Lo scorso anno, ha fatto qualcosa ma il resto, la parte più costosa, dovrebbe farlo l’Autorità di Bacino tramite il Genio Civile. Le somme sono state individuate ma dalla burocrazia regionale ancora non arriva alcun segnale.

(pH. Facebook)