“Mare Nostrum”, nuove accuse per Fazio. Indagata anche la moglie

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Girolamo Fazio

Arrivano nuove accuse per l’ex sindaco di Trapani ed ex deputato regionale Girolamo Fazio già imputato nel processo “Mare Nostrum” per corruzione, traffico di influenze illecite e rivelazione di segreti di ufficio. A questi reati contestati, si sono adesso aggiunti quelli per false fatture e auto riciclaggio emersi nel corso dell’ennesima udienza che vede l’ex sindaco trapanese coinvolto in quella che è stata definita la “tangentopoli del mare”. L’indagine, coordinata dalla Procura di Palermo nel 2017, condusse agli arresti, per corruzione, dello stesso Fazio, al tempo candidato a sindaco di Trapani, l’armatore della compagnia di navigazione “Liberty Lines”, Ettore Morace e il dirigente regionale, Giuseppe Montalto.

La Procura di Trapani ha di recente aperto un ulteriore fascicolo di indagine, condotta dalla Guardia di Finanza, che coinvolge anche moglie del politico, l’avvocato Lilly Ferro, anche lei indagata di falsa fatturazione e di riciclaggio e citata nell’ultima udienza dal Pubblico Ministero di Trapani, Brunella Sardoni per essere risentita come imputata di reato connesso. Fazio, sotto processo pure per traffico di influenze illecite e rivelazione di segreti di ufficio, deve risponde inoltre della corruzione che sarebbe stata commessa per fare ottenere alla società srl Stefania Mode, leader nel commercio on line di abbigliamento e di cui Fazio era consulente legale, l’uso di un immobile all’interno dell’area industriale di Trapani (si trattava, probabilmente, di “Palazzo Europa”, un edificio dismesso all’interno dell’area industriale trapanese). Secondo gli inquirenti, Fazio avrebbe ottenuto il pagamento di una mazzetta da parte dell’amministratore delegato di Stefania Mode, Aldo Carpinteri, attraverso una fattura di acquisto vino di circa 50 mila euro dalla Cantina Primavera, della quale era presidente la moglie dell’ex politico. Fornitura, secondo i magistrati, del tutto inesistente.