Ucciso perché sospettato di avere organizzato il furto di un camion di merce del supermercato Despar di Partanna. Ad avere organizzato la spedizione punitiva il mandamento del latitante Matteo Messina Denaro, e più precisamente Nicolò Nicolosi, 44 anni di Calatafimi, e Attilio Fogazza, salemitano anch’esso di 44 anni. Carabinieri e polizia fanno luce su un delitto di mafia avvenuto nel 2009 a Partanna: ad essere stato fatto fuori Salvatore Lombardo, 47 anni, residente in paese e pregiudicato per reati contro il patrimonio. L’esecuzione avvenne esattamente il 21 maggio, ucciso da alcuni colpi di fucile calibro 12 mentre si trovava presso il bar ‘Smart Caffè’. A loro si è arrivati dietro una certosina ricostruzione dei fatti che ha visto cooperare polizia e carabinieri nell’ambito di un’indagine coordinata dal Procuratore Aggiunto Maria Teresa Principato e dalla Dda di Palermo. Lombardo, che era sottoposto all’obbligo di firma venne ucciso proprio poco dopo essersi recato in caserma. Fece ritorno al bar del suo paese, che frequentava giornalmente. Venne attirato in una vera e propria trappola orchestrata nei minimi particolari. Lo convinsero a tornare al bar per una partita a carte e venne seguito dai suoi killer passo dopo passo. Prima alla caserma e poi quando fece ritorno al bar. Quando Lombardo posteggia l’auto e si accinge ad entrare al bar scatta il piano: un furgone del supermercato Despar blocca la strada di accesso per evitare possibili intralci con il passaggio delle auto, quindi i killer sparano alle sue spalle e lo uccidono senza pietà. Poi organizzano anche come disfarsi dell’auto e della targa, come si evince dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali.
A questa ricostruzione si è arrivati a distanza di 6 anni sulla base di un elemento di novità, avvenuto nell’agosto scorso. La svolta c’è stata quando veniva emessa un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Giovanni Domenico Scimonelli, 48 anni, considerato appartenente alla famiglia mafiosa di Partanna e fedelissimo di Messina Denaro, accusato addirittura di avere coperto e sostenuto la latitanza del superboss e al reggente del mandamento mafioso di Mazara del Vallo, Vito Gondola. Scimonelli, che di fatto gestiva il supermercato Despar, aveva considerato colpevole del furto del camion per l’appunto Lombardo e da qui sarebbe partito l’ordine di ucciderlo. Uno dei due presunti sicari, Fogazza, era ancora dipendente del supermercato mentre Nicolosi nel 2010 venne indiziato per aver tentato d’incendiare le vetture e le macchine di alcuni piccoli imprenditori per costringerli a pagare il pizzo per conto della cosca. Ad emergere anche una spaccatura interna al mandamento di Messina Denaro. Dalle intercettazioni a presunti affiliati viene fuori infatti che viene messo in dubbio la forza e la presenza del latitante sul territorio, accusato di non aver alzato un dito nonostante i tanti arresti di familiari e fedelissimi.