Lavori nelle scuole alcamesi, ritardo di pochi giorni. Chiusa da 25 mesi la ‘Ferrante Aporti’

0
64

Slitta al 2 dicembre prossimo il completamento die lavori nelle scuole
comunali di Alcamo. Lo spostamento di alcuni giorni è stato causato dalle quarantene incrociate di alcuni operai della ditta esecutrice risultati positivi al covid. Si tratta delle opere, finanziate in piena estate dal governo nazionale, per consentire una migliore fruizione degli istituti scolastici alla luce delle norme anti-contagio. 230.000 euro in nove plessi: abbattimento di pareti per ampliare alcune aule, eliminazione di montacarichi non più utilizzati, recupero di spazi, realizzazione di percorsi.

Gli interventi, tutti accorpati in un solo progetto esecutivo approvato il 17 agosto scorso, riguardano le scuole medie Nino Navarra, Pietro Maria Rocca e Mirabella, le elementari San Giovanni Bosco, Ciullo, Lombardo Radice e Gentile, la materna Piaget. Insomma dai primi giorni del prossimo mese di dicembre i dirigenti scolastici potranno avere le novità richieste per affrontare al meglio i problemi legati all’emergenza sanitaria.

Intanto, sempre a causa della pandemia, tre scuole si erano ritrovate
senza locali per alcune classi. Il comune di Alcamo, dopo avere pubblicato un avviso, ha reperito tre edifici in affitto. I primi due, l’ex centro diurno per anziani di corso dei Mille e l’istituto San Pietro di via Barone di San Giuseppe, sono già utilizzati dalle scolaresche mentre devono essere ancora ultimati i lavori di adeguamento nell’immobile di via per Pietralonga in cui dovrebbero andare un paio di classi del Vittorino da Feltre e della San Giovanni Bosco.

A proposito di lavori ancora in corso nelle scuole, stanno procedendo
secondo crono-programma quelli di ristrutturazione e messa in sicurezza del plesso dell’infanzia Ferrante Aporti di viale Europa. L’edificio venne chiuso, perché ritenuto inagibile dai vigili del fuoco, nell’ottobre del 2018 mai lavori di ripristino e consolidamento vennero appaltati quasi due anni dopo. Un appalto da 300.000 euro, su progetto esecutivo redatto dall’ingegnere palermitano Gabriele Lo Cacciato.