“Gli esami sono vicini” per 48 mila studenti siciliani. La maturità dal 21 giugno

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“Gli esami sono vicini”, lo cantava Venditti in una canzone che ancora oggi continua ad essere gridata dai giovani maturandi, tra lacrime di commozione e ansia per il prossimo futuro. Sono oltre 48 mila gli studenti che in Sicilia, nelle scuole superiori statali e paritarie, affronteranno i tanto temibili esami di maturità.

Ebbene, gli alunni chini sui libri a ripassare e studiare gli argomenti più salienti, come la prima o la seconda guerra mondiale in storia, o i luminari della letteratura italiana nati nell’amatissima Sicilia, come Pirandello, Verga e Quasimodo, vivranno a breve, dal 21 giugno con la prima prova scritta, l’emozione di poter essere chiamati per l’ultimissima volta “liceali”. E lo faranno allo stesso modo di altri che prima di loro, quando ancora la pandemia non aveva stravolto le vite di tutti, avevano affrontato “la conclusione di cinque anni altalenanti” e “l’inizio della vera e propria vita adulta”, composta da scelte universitarie o lavorative, prime indipendenze economiche e l’avvento di una maturità che non si studia sui manuali, bensì nella vita di ogni giorno.

Tuttavia, resta certo che non servirà a molto imparare a memoria le nozioni di chimica o biologia, il consiglio è pertanto quello di studiare per fare propri gli argomenti, con la speranza che un domani potranno servire ad affrontare la vita in maniera differente. Serve ricordare, inoltre, che benché gli studenti siano stati abituati sin da piccini ad essere categorizzati in base ai voti, è più importante per loro acquisire la conoscenza dei temi più importanti, che essi appartengano alla storia, alla letteratura italiana o alla matematica.

Gli studenti vivranno, quindi, per l’ultima volta l’emozione di prendere posto al proprio banco, certamente emozionati per il ricordo di quante parole e frasi senza senso avevano scritto proprio sopra di essi nei trascorsi cinque anni. Rivedranno gli “amici della scuola”, quelli a cui sono legati da un patto silenzioso fatto di promesse, uscite il sabato sera, suggerimenti durante le interrogazioni, o compagnia per fumare di nascosto – eventualmente – una sigaretta durante la ricreazione. A tutti loro, l’augurio di fare del loro meglio senza necessariamente pretendere voti altissimi, e di vivere immensamente gli ultimi passi della loro esperienza scolastica, i primi verso l’età adulta. E ricordate, ragazzi, siete persone prima che numeri.