“Cutrara”, 21 febbraio camera di consiglio e sentenza. Verdetto atteso dalla politica

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Camera di consiglio e sentenza il prossimo 21 febbraio. Con la discussione dell’avvocato Salvatore Galluffo, difensore dell’imputato Francesco Virga, figlio del boss trapanese Vincenzo, si sono infatti concluse le arringhe dei legali dei nove imputati del processo di appello in abbreviato scaturito dall’operazione antimafia ‘Cutrara’. Tra questi anche il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo.

Il primo cittadino, in primo grado aveva ottenuto l’assoluzione così come altri due imputati, l’ex presidente del consiglio comunale di Trapani, Francesco Di Bono, e Carlo Valenti. La procura aveva però impugnato il verdetto e presentato ricorso soltanto a carico del primo cittadino castellammarese. La sentenza di primo grado emessa dal gup Annalisa Tesoriere aveva condannato invece Salvatore Mercadante a 14 anni e 8 mesi, Camillo Domingo a 12 anni, Daniele La Sala e Francesco Stabile (10 anni e 8 mesi), Antonino Sabella (8 anni e 8 mesi), Francesco Virga, Diego Angileri e Maurizio Gaspare Mulè, tutti a 4 anni ciascuno.

La sentenza che arriverà adesso martedì 21 febbraio, assume anche un importante ruolo politico e potrebbe indirizzare le elezioni amministrative in programma nella cittadina del Golfo la prossima primavera. In caso di conferma dell’assoluzione, infatti, Nicola Rizzo si riproporrebbe all’elettorato per un secondo mandato.

Il sindaco di Castellammare del Golfo è accusato di favoreggiamento reale aggravato per un incontro con il boss della cittadina, Francesco Domingo, detto, Tempesta, avvenuto nel settembre del 2019 nella casa dell’anziano suocero di Rizzo, Francesco Ancona, anche lui imputato nel processo Cutrara e poi deceduto.