C/mmare del Golfo: escalation attentati, mobilitazione dell’antimafia

0
464

Mobilitazione delle forze sane del paese nel respingere la violenza delle intimidazioni. L’appello parte dal presidio “Piersanti Mattarella” di Libera- Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e dall’associazione Castello Libero che esternano la loro preoccupazione per l’escalation di attentati con il fuoco che si sono verificati nell’ultimo periodo in paese. Una preoccupazione che scaturisce dalla crescente frequenza con cui si sono verificati episodi di violenza negli ultimi tempi nel territorio di Castellammare del Golfo. “Tali attentati ai danni di automobili, case, attività commerciali, veicoli da lavoro e altro – sostengono in una nota Libera e Castello Libero – segnalano una propensione sempre più spinta di alcuni soggetti a risolvere questioni di vario tipo attraverso atti violenti e intimidatori”. Una preoccupazione che scaturisce essenzialmente anche dal fatto che le recenti cronache fanno emergere come molti di questi attentati incendiari siano stati anche frutto di chiare strategie messe in atto da esponenti di spicco di Cosa nostra castellammarese: “La regia è stata anche di soggetti direttamente collegati con la locale famiglia mafiosa, come è stato appurato nel corso del processo Crimiso, – sostengono le associazioni antimafia – e per scopi funzionali agli interessi mafiosi. Altri casi, invece, sono ancora tutti da decifrare, così come sono ancora da individuare i responsabili”. Negli ultimi 20 giorni gli attentati incendiari sono stati ben tre. Il primo in ordine di tempo lo scorso 11 novembre quando fu data alle fiamme un’auto in contrada Cuti di proprietà di un libero professionista di 40 anni. Il 20 novembre invece furono dati alle fiamme la tettoia in legno ed alcuni infissi di un casa vacanze in contrada Tavolata, zona che si trova a monte della spiaggia Playa. L’abitazione risulta essere intestata ad un castellammarese impiegato che avrebbe però interessi economici in varie attività ristorative e non di Castellammare con il fratello. In quest’ultimo caso ad indagare sono i carabinieri della locale stazione che hanno preso in seria considerazione la pista del racket delle estorsioni. L’ultimo caso inquietante nella notte tra sabato e domenica quando in via Medici, nei pressi del porto, ha preso fuoco l’automobile di un libero professionista. “L’aumento di episodi di questo tipo – aggiungono Libera e Castello libero – fa temere una crescente diffusione nella popolazione di una cultura della violenza, dell’arroganza e della prevaricazione, tipica delle organizzazioni mafiose, in cui prevale il più forte e soccombe il più debole. Invitiamo i cittadini, le associazioni, le istituzioni locali e qualunque altro soggetto pubblico o privato a mobilitarsi per contrapporre alla cultura della distruzione e della morte la cultura della costruzione comune e della vita”.