Era un impiegato della dogana e a nemmeno 20 anni segretario nazionale dei Giovani Repubblicani. Il suo credo politico lo portò durante la prima guerra mondiale a battersi contro gli austriaci in terra serba. Proprio in Serbia è divenuto addirittura eroe nazionale. E’ la storia di Vincenzo Bucca, nato e vissuto a Castellammare del Golfo, ma di cui il paese quasi ne sconosce ogni traccia. A rispolverare le gesta di questo valoroso ragazzo questa mattina la “Zastava film”, casa di produzione cinematografica del Ministero della Difesa serbo, che si è recata a Castellammare per raccogliere quelle poche testimonianze e tracce burocratiche tra i polverosi scaffali dell’anagrafe. Bucca morì nell’agosto del 1914 insieme ad altri 6 commilitoni italiani mossi dallo stesso spirito di volontariato. Le telecamere della tv di Stato serba sono sbarcate questa mattina al palazzo di città. L’ufficio storico dello Stato Maggiore dell’esercito ha chiesto infatti al sindaco castellammarese Nicola Coppola di accompagnare la troupe televisiva serba nella visita del comune. La troupe televisiva ha effettuato le riprese dei luoghi legati alla memoria di Vincenzo Bucca, per ricostruirne la vita a Castellammare prima della partenza per il fronte serbo. Di lui ha raccontato qualcosa un lontano parente, Mimmo Bucca, oggi presidente del consiglio comunale.
Vincenzo Bucca era repubblicano e garibaldino, persona che “considerava suo dovere combattere al fianco del più debole, la cui libertà è posta in pericolo”. Il giovane castellammarese quando si imbarca in questa avventura era già il Segretario Nazionale dei Giovani Repubblicani e frequentava spesso i Castelli romani ed in particolare Genzano e Marino; così quando l’Austria-Ungheria invade la Serbia in conseguenza dell’attentato all’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo-Este, Bucca e altri 6 volontari italiani raccolgono l’appello di Ricciotti Garibaldi, figlio dell’Eroe dei due mondi Giuseppe, a mobilitarsi per la Serbia e partono per difendere la giovane nazione slava dall’aggressione del potente impero asburgico. Per il primo cittadino una sorpresa riscoprire questo eroe del suo paese. L’intenzione è quella di tributargli adesso una via o una piazza con l’idea anche di sfruttare un possibile canale turistico con il popolo serbo.