C/mare del Golfo, escalation di furti: in arresto due giovani tunisini

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Sono accusati di aver messo a segno una serie di furti tra Castellammare del Golfo e Calatafimi-Segesta. Due giovani di nazionalità tunisina sono finiti in manette al termine di un’indagine durata diverse settimane portata avanti dai carabinieri della Stazione di Castellammare del Golfo, con i colleghi dell’Aliquota Radiomobile e della Stazione di Balata di Baida, coordinati dal Comando Compagnia di Alcamo.

Le indagini sono scattate a seguito di un escalation di furti ai danni di alcune case isolate ed esercizi commerciali avvenuti sempre durante la notte che avevano destato una certa preoccupazione negli abitanti della zona; gli inquirenti avevano presupposto che alla base vi fosse una vera e propria banda di topi d’appartamento.

Gli investigatori da giorni erano sulle loro tracce, avendo acquisito importanti elementi che li avevano portati a ritenere che utilizzassero per gli spostamenti un auto rubata. Nella notte tra sabato e domenica è scattato il blitz. Gli investigatori, grazie alle riprese dell’impianto di videosorveglianza comunale collegato in diretta con la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Alcamo avevano notato la presenza del veicolo sospetto, una Peugeot 2008 ultimo modello, rubata recentemente ad un alcamese, posteggiata nei pressi di un’abitazione in Contrada Intavolata a Castellammare, zona in cui nelle settimane scorse erano già avvenuti alcuni furti. Disposto l’accerchiamento dell’area, i due si si erano resi ben presto conto di essere in trappola e in un estremo tentativo di fuga, dopo aver spintonato un militare che aveva intimato loro l’alt, erano saliti a bordo del mezzo, ma, ingranata la retromarcia a tutta velocità, sono andati goffamente a schiantarsi contro un muro. Ayemen Fathali, 28 anni, rimasto bloccato all’interno del veicolo era stato subito arrestato. Perquisito, gli è stata trovata addosso la refurtiva appena trafugata, una collana e degli orecchini in oro, un coltello a serramanico e vari attrezzi da scasso. Estesa la perquisizione alla casa del 28enne è stato anche rinvenuto un set di coltelli da macellaio, anch’esso frutto di un altro colpo in una macelleria castellammarese. Il complice invece, aveva proseguito a piedi la sua fuga scavalcando una recinzione e saltando sul tetto di una casa. Ma la caccia all’uomo è proseguita per rintracciare il fuggitivo che, peraltro era stato riconosciuto come ricercato. Su Bassem Loudahieff, di appena 20 anni, pendeva , infatti, dal novembre scorso, un ordine di cattura della Procura di Trapani poiché condannato definitivamente per una brutta vicenda di cui era stato protagonista insieme al fratello. Nel gennaio scorso entrambi furono arrestati con l’accusa di sequestro di persona, rapina, lesioni personali, danneggiamento, violazione di domicilio ed altro per aver rapito un loro connazionale a Castellammare ed averlo condotto in una casa di Calatafimi, dove la vittima era stata torturata e seviziata per ore, per motivi passionali, fino all’intervento dei Carabinieri della Compagnia di Alcamo che avevano arrestato in flagranza i due aguzzini. Con tutte le pattuglie a disposizione sono quindi scattate numerose perquisizioni ad Alcamo, culminate, nel tardo pomeriggio di domenica, con la individuazione del giovane extracomunitario in un appartamento nel centro storico di Alcamo, in via Sacerdote Coraci, nascosto nel sottotetto. Lo stava ospitando un connazionale T.A. di 39 anni, che è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria. Ai polsi del ventenne sono invece scattate le manette. In casa sono stati trovati altri oggetti rubati tra cui parte della refurtiva di un colpo effettuato martedì scorso in un abitazione di Calatafimi Segesta e riconosciuta dal legittimo proprietario. Entrambi, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica Franco Belvisi, sono stati accompagnati al carcere San Giuliano di Trapani.