Castellammare del Golfo-Porto, nuovo intoppo: ripresa lavori rinviata

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CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Un nuovo intoppo, seppur apparentemente di piccola entità, sta bloccando la ripresa in parte dei lavori al porto. A cavallo tra la fine dello scorso mese di febbraio ed i primi del mese di marzo sembrava che almeno gli interventi previsti al secondo lotto dovessero riprendere ed invece è rimasto ancora tutto fermo. Pare che si tratta questa volta soltanto di un cavillo più che altro tecnico: il responsabile unico del procedimento nominato dalla Regione per seguire questi lavori, Saverio Pirrone, si è dimesso a quanto pare per ricoprire un altro incarico nel messinese. Quindi tutto si è congelato in attesa della nuova nomina: “Da interlocuzioni avute con la Regione – afferma il sindaco Nicola Coppola – ci è stato assicurato che già venerdì dovrebbe esserci la nuova nomina”. Con questo il problema dovrebbe essere definitivamente superato. Ed è quello che tutti si augurano, soprattutto nel paese marinaro dove il completamento dei lavori dell’area portuale è visto come una via d’uscita all’attuale crisi. Nonostante questo ennesimo intoppo Sembra davvero vicina la riapertura almeno di parte dei cantieri al porto. Dopo il dissequestro nel 2013, e il farraginoso iter che ne è seguito, ora la svolta appare davvero dietro l’angolo. In particolare la situazione pare si stia sbloccando per quanto concerne il II lotto, per cui sono previsti 15 milioni e mezzo di euro di investimento e che riguarda la realizzazione di arredo urbano, abbellimento, viabilità ed il riaggallamento della vasca regina. A seguire da vicino la vicenda il sindaco Nicola Coppola pur avendo il Comune un ruolo assolutamente marginale in questa annosa vicenda. Ad eseguire i lavori la ditta Sics a cui sono stati affidati dietro scorrimento di graduatoria: da oltre un mese l’impresa ha prodotto i certificati antimafia e quindi si attende solamente la firma del contratto che con l’insediamento del nuovo Rup dovrebbe essere una formalità. Un po’ invece più complicata la vicenda che riguarda invece il primo lotto dei lavori, pari a un investimento di altri 7 milioni di euro inerente il prolungamento del molo foraneo. Comunque c’è sicuramente anche qui una schiarita all’orizzonte: infatti a seguito di una verifica dei danni causati dal prolungato blocco di questi lavori è arrivato un accordo tra la ditta che ha avuto in affidamento l’appalto e la direzione dei lavori. I cantieri furono fermati per l’esattezza nel maggio del 2010 quando la guardia di finanza avviò un’indagine relativa all’ipotesi di realizzazione dell’infrastruttura con cemento depotenziato e materiale inerte non corrispondente ai parametri previsti dal capitolato di appalto e frode nelle pubbliche forniture. In seguito, il 6 luglio dello stesso anno, i cantieri sono stati parzialmente dissequestrati ma di fatto non sono mai ripresi i lavori. All’epoca in cui scattò l’indagine furono passati ai raggi x le imprese appaltanti e sub-appaltanti coinvolte nel contratto di esecuzione dei lavori.