Zona industriale, il Comune di Alcamo punta su contrada Fegotto

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Il Genio civile ha chiesto al Comune di Alcamo nuovi documenti per integrare quelli presentati per il nuovo Piano regolatore, per la cui definitiva approvazione si prevedono tempi molto lunghi. La richiesta riguarda le aree di contrada Fegotto che cadono nel territorio di Alcamo, da destinare agli insediamenti industriali. Nella stessa contrada ma nel territorio di Calatafimi Segesta imprenditori alcamesi hanno realizzato i loro padiglioni industriali. Con un prelievo dal fondo di riserva il Comune darà incarico ad un tecnico per redigere le relazioni chieste dal Genio Civile. Diverse centinaia i lavoratori in contrada Fegotto, la maggior parte alcamesi, dove un mese e mezzo fa dodici imprese hanno creato l’Hub Fegotto, la prima rete di aziende nel territorio di Calatafimi Segesta a raggiungere questo traguardo. Attraverso un piano operativo già delineato i retisti hanno definito un percorso per valorizzare la territorialità: portare la fibra ottica in tutta l’area, intervenire sul Piano Urbanistico Generale (PUG) per migliorare la viabilità e l’illuminazione della rete stradale, valutare l’opportunità di fondare una comunità energetica volta a ridurre l’impatto ambientale, favorendo il processo di sviluppo delle energie rinnovabili. In questa direzione intende marciare con il nuovo Prg il Comune di Alcamo che punta ad avere una zona industriale con tutti i benefici che derivano per il territorio.  Intanto nella zona artigianale di contrada Sasi, istituita quasi trenta anni fa, c’è fame di aree. Trenta le aziende che vi operano con oltre 250 posti di lavoro. “Ma i lotti ricadenti sul viale principale- dice Giovanni Marchese-, presidente provinciale della Cna settore produzione, sono esauriti. Abbiamo già avuto la disponibilità del Comune, ma occorre fare presto, per realizzare le opere di urbanizzazione nelle strade secondarie in modo da avere a disposizione nuovi lotti, una quindicina, che mediamente sono di 500 metri quadrati. Le aziende ne richiedono quasi sempre due”. Sollecitata anche la creazione a Sasi del Centro servizi per le aziende artigianali. “Si possono creare- dice Giovanni Marchese- almeno altri 80-100 posti di lavoro se vengono realizzate le opere di urbanizzazione necessarie per nuove aziende atigianali”.